«L’ultima Olimpiade è sempre la più importante e quindi sì, questa di Parigi sarà la mia Olimpiade più importante». Pare un gioco di parole ma in realtà rappresenta molto di più la dichiarazione di Giovanni Malagò a margine dell’inaugurazione di Casa Italia a Parigi, nel giorno dell’apertura dei Giochi Olimpici.
Il numero uno del Coni ha volutamente giocato sul significato di “ultima”, intesa sia come ordine temporale – quelli in scena nella capitale francese sono di fatto gli ultimi Giochi, fino alla prossima edizione chiaramente – sia su come questa di Parigi sarà la “sua” ultima Olimpiade, intesa come capo dello sport italiano.
«L’Olimpiade è importante per il Paese che vi partecipa e lo è sempre; poi, chiaro, se la se la organizzi in casa, c’è un fascino, un sapore, anche un contesto di sentimenti diverso – ha aggiunto Malagò –, tutti sanno il percorso che c’è stato a suo tempo con la ritirata di Roma».
Malagò Casa Italia: la grande sfida degli Azzurri
Ma sulla mancata opportunità di ospitare i Giochi in casa (l’unico precedente per le Olimpiadi estive in Italia risale al 1960), il presidente del Coni si accontenta di una rapida “stoccata”, per poi concentrarsi sulla missione degli azzurri e la sfida di superare la prestazione migliore di sempre, quella di Tokyo 2020. «Dopo Tokyo ci aspettano tutti quanti, devo dire anche con la convinzione che gli atleti, i tecnici, le federazioni, se lo sono meritato – ha puntualizzato -. Però nello sport non significa nulla, perché le Olimpiadi sono quel giorno, a quella ora, a quel preciso istante devi fare la prestazione».
Sull’inaugurazione di Casa Italia, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ospitata a Pré Catelan, nel verde del parco Bois de Boulogne, Malagò ha sottolineato la magia del luogo. «Casa Italia a Parigi è in un luogo iconico perché qui nel 1894 il barone de Coubertin progettò quello che sarebbe stato lo statuto e il regolamento dei Giochi moderni. Ci siamo sentiti subito a casa, qui i nostri atleti e atlete troveranno un luogo che è già storia e tradizione e quest’anno potrà consolidarlo. Ringrazio il nostro Capo dello Stato, la cui presenza qui onora il mondo dello sport e a cui tutte le persone dello sport sono infinitamente grate».