Conoscere e seguirne l’evoluzione della dimensione del sistema sportivo e il suo impatto nell’economia del Paese. Questo il punto di partenza sul quale si fonda l’intesa, sottoscritta dal Dipartimento per lo sport, da Istat e dall’Istituto per il Credito Sportivo, per lo sviluppo di un Conto satellite dello Sport, che sarà prodotto con cadenza regolare.
Adottando la definizione statistica del settore dello Sport di Vilnius 2.0, ovvero lo standard stabilito dalla Commissione europea che consente la comparazione tra le statistiche prodotte dagli Istituti nazionali di statistica degli Stati membri dell’Unione europea, Istat si impegna a realizzare un sistema coerente per la determinazione della dimensione del valore aggiunto lordo del settore dello Sport e della sua articolazione per sotto-settore di attività economica.
Conto satellite Sport: il ruolo di Istat
Più in particolare, Istat fornirà il proprio contributo scientifico e di produzione per lo sviluppo di un Conto delle risorse e degli impieghi delle attività sportive secondo il massimo livello di dettaglio disponibile; una metodologia per la elaborazione di indicatori di competitività delle imprese del settore dello sport a livello regionale; una metodologia per la elaborazione di indicatori anticipatori della performance delle imprese del settore dello sport su base annuale; per la classificazione per settore istituzionale e settore di attività economica delle imprese del settore dello sport.
«La Convenzione oggi sottoscritta tra il nostro Dipartimento per lo Sport, l’Istat e l’Istituto per il Credito Sportivo, della quale sarà parte integrante, a stretto giro, anche Sport e Salute Spa – dichiara il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi – porterà a un’immediata adozione di un ‘linguaggio’, di una metrica comune, che consentirà di misurare il peso dell’economia sportiva nell’ambito di quella nazionale, rappresentando, quindi, un utile strumento per certificare il valore prodotto dal sistema sportivo italiano. Il primo obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare un Conto Satellite dello Sport per gli anni 2021-2024, che verrà realizzato dall’Istat al fine di quantificare gli impatti economici del settore sportivo italiano, comparabili in modalità omogenea con quello degli altri Paesi europei, anche attraverso lo scambio di informazioni dei soggetti coinvolti, in conformità con quanto raccomandato dall’Unione Europea. Grazie a questo accordo – conclude il Ministro – elaboreremo un modello integrato e scalabile, che consentirà anche di ispirare le politiche pubbliche in ambito sportivo, proprio tenendo conto delle esigenze dello sport in tutte le sue forme, per creare valore economico e sociale, misurabile. Ringrazio tutti i soggetti che hanno collaborato per questa prima fase di implementazione del Conto Satellite».
«In Europa manca un sistema informativo integrato di statistiche sulle attività sportive – spiega il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli -. Le informazioni comparabili attualmente disponibili provenienti da diverse indagini sono raccolte e consolidate in una base dati aggiornata da Eurostat per tentare di rispondere alla crescente richiesta di informazioni su questo settore. Con lo sviluppo di un Conto satellite dello Sport in Italia si vuole raggiungere l’obiettivo di offrire, in un quadro informativo completo e coerente con il sistema dei Conti nazionali, una rappresentazione esaustiva, a cadenza regolare, del contributo del settore allo sviluppo economico e sociale del Paese».
Tra i Paesi europei, al momento soltanto l’Austria, il Lussemburgo, la Germania e la Spagna sono impegnati su base regolare e continuativa nella elaborazione e diffusione del Conto satellite dello Sport.
Altri nove Paesi (Belgio, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Polonia, Estonia, Lituania) lo hanno stimato, ma la sua realizzazione non è ancora entrata a regime nella produzione statistica corrente.
«La nascita del Conto Satellite dello Sport allinea l’Italia ai Paesi europei che hanno iniziato a quantificare il valore economico della filiera sportiva e l’andamento annuale della stessa – dichiara il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Beniamino Quintieri -. La Convenzione firmata con l’Istat e il Dipartimento per lo Sport rappresenta un primo passo storico e di notevole importanza per comprendere l’impatto dello Sport sull’economia, sul reddito generato e sui benefici sociali e sanitari per il nostro Paese. Il Conto Satellite fornirà annualmente dei dati ufficiali, con una metodologia ben definita e certificata, che permetterà di individuare la consistenza di un settore che genera un’elevata dimensione economica garantendo un’occupazione a 420mila lavoratori».
Conto satellite Sport: la mappatura dell’Istituto per il Credito Sportivo
Per una stima dei flussi economici attivati dalle imprese dello sport si deve fare riferimento allo studio La stima della dimensione economica dello Sport nel 2019, realizzato dall’Istituto per il Credito Sportivo, in cui si osserva che “con un contributo al Pil di circa 24,5 miliardi di euro e circa 420.000 occupati, l’apporto dello sport all’economia del Paese nel 2019 è rilevante. In termini di Pil rappresenta l’1,37 per cento del totale”.
Per l’avvio delle attività, che coinvolgeranno direttamente l’Istat e, in particolare, la Direzione centrale per la contabilità nazionale (Dccn), la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo sport ha previsto lo stanziamento di 300mila euro per il triennio 2024-2026, per la realizzazione del citato Conto satellite per gli anni 2021-2023.
La Convenzione disciplina gli impegni di ciascuna parte, i rapporti finanziari, le tempistiche e la durata della collaborazione (tre anni). La produzione a regime del Conto satellite dello Sport (oltre la durata dell’accordo) rimane nella discrezionalità dell’Istat, in conformità al principio di autonomia che regola l’attività e la produzione statistica dell’Istituto.