Pirelli ha chiuso i 9 mesi al 30 settembre 2022 con ricavi in crescita del 26,5% su base annua a 5,033 miliardi di euro a fronte di volumi complessivi invariati. In rafforzamento la quota auto, con un aumento dei volumi del 9,4%. Migliora anche il price-mix (+20%).
Il risultato operativo (ebit) adjusted è salito del 25,8% a 753,5 milioni, con il margine invariato al 15%. L’utile netto è balzato del 52,1% a 359,3 milioni grazie al miglioramento della performance operativa. La posizione finanziaria netta al 30 settembre era negativa per 3,39 miliardi (-2,907 mld a fine 2021).
Nel terzo trimestre i ricavi di Pirelli sono cresciuti del 29,8% a 1,836 miliardi mentre l’utile netto è salito del 20,7% a 126,3 milioni.
Sono stati aggiornati al rialzo i target annuali «grazie alla resilienza del modello di business e alle misure per contrastare la volatilità dello scenario esterno», ha spiegato la società guidata dal vicepresidente esecutivo e CEO, Marco Tronchetti Provera.
I ricavi di Pirelli nel 2022 dovrebbero raggiungere circa 6,5 miliardi, mentre i volumi sono previsti in linea con il 2021. Confermata la profittabilità, con l’ebit margin adjusted intorno al 15%, e vengono ribaditi investimenti per 390 milioni. È inoltre attesa una posizione finanziaria netta negativa per circa 2,6 miliardi di euro, con un rapporto rapporto sull’ebitda adjusted pari a circa 1,9 volte (2 volte la precedente indicazione) rispetto a 2,4 volte di fine 2021.
Lo scenario 2023 si annuncia «incerto» e «più volatile» a causa delle incertezze legate al trend della domanda e all’inflazione dei costi, dall’energia alle materie prime, ma «Pirelli è pronta a navigare in questo scenario facendo affidamento sui suoi asset e sulla sua capacità di reagire ai fattori esterni avversi con l’obiettivo di minimizzarli», ha affermato Tronchetti aprendo la presentazione dei conti trimestrali del gruppo.