Danilo Gallinari saluta il parquet. Il cestista azzurro ha ufficializzato il suo ritiro dal basket professionistico, chiudendo una carriera che per due decenni lo ha visto protagonista in Italia, Europa e soprattutto in NBA.
L’annuncio è arrivato attraverso i suoi profili social, accompagnato da un video che ripercorre in pochi secondi alcune delle tappe più iconiche del suo viaggio cestistico tra i due oceani.
Il salto negli Stati Uniti
Nato a Sant’Angelo Lodigiano nel 1988, Gallinari ha mosso i primi passi nell’Olimpia Milano, dove si è imposto da subito come uno dei talenti più luminosi della sua generazione. Nel 2008, anno in cui conquista il titolo di MVP della Serie A e viene eletto miglior giovane europeo, arriva anche la chiamata che cambia la sua vita: il Draft NBA.
Scelto con la sesta pick dai New York Knicks, Gallinari diventa il secondo italiano più alto di sempre in un Draft NBA, alle spalle di Andrea Bargnani.
La sua avventura americana attraversa numerose piazze, dai Knicks ai Denver Nuggets, passando poi per LA Clippers, Oklahoma City Thunder, Atlanta Hawks, Boston Celtics, Washington Wizards, Detroit Pistons e, infine, i Milwaukee Bucks, con cui disputa la sua ultima partita NBA nei playoff 2024.
Una carriera itinerante
Il suo periodo più iconico oltreoceano resta legato a due franchigie. Da un lato ci sono i Knicks, dove fu il simbolo della ricostruzione pre–free agency 2010 sotto la guida di Mike D’Antoni.
Dall’altro ci sono i Nuggets, squadra in cui approda nella maxi trade che porta Carmelo Anthony a New York: a Denver vive anche una stagione memorabile, quella del 2012-13, culminata in 57 vittorie e ambizioni da contender prima che un grave infortunio — la rottura del crociato — gli interrompa il sogno playoff.
Gli infortuni, purtroppo, hanno segnato in modo ricorrente la sua carriera: Gallinari ha saltato intere annate per due rotture del legamento crociato (2013-14 e 2022-23) e ha mancato almeno 10 partite in quasi tutte le sue stagioni NBA.
La rincorsa all’anello e la last dance a Porto Rico
Nonostante ciò, quando era in campo, ha brillato per qualità tecnica e versatilità offensiva: a 2,08 metri di altezza, era uno dei tiratori più efficaci tra i lunghi. Le sue 1.456 triple lo collocano tra i migliori di sempre in questa categoria, e nel 2021 è entrato nel gruppo ristrettissimo di giocatori capaci di segnare almeno 10 triple uscendo dalla panchina.
Proprio quella stagione con gli Hawks gli regala anche la sua corsa playoff più profonda, culminata con le finali della Eastern Conference del 2021, all’inseguimento di un anello che in carriera non è mai riuscito a conseguire.
Nel 2025 arriva l’ultimo grande successo: il titolo portoricano con i Vaqueros de Bayamón, coronato dal premio di MVP delle Finals. Un sigillo internazionale che chiude idealmente la sua carriera con una vittoria.
Il percorso con la maglia azzurra
Con la Nazionale italiana, Gallinari ha partecipato a Europei, Mondiali e Olimpiadi, rappresentando il Paese per oltre un decennio, pur senza riuscire a conquistare un titolo internazionale.
Danilo Gallinari lascia il basket dopo aver disputato quasi 800 partite NBA raccogliendo 11.607 punti, che lo rendono il miglior marcatore italiano della storia nel campionato USA. Il suo mix di talento, personalità e resilienza lo consacra come uno dei giocatori più influenti mai usciti dal movimento cestistico italiano.
Sfuma dunque il suggestivo ritorno all’Olimpia Milano, squadra con cui mantiene un profondo legame. Ora il “Gallo” guarda al futuro – non ancora definito – mentre l’Italia della palla a spicchi saluta uno dei suoi protagonisti più brillanti e riconoscibili.