L'effetto Sinner vale 8,1 miliardi: un atleta genera quasi quanto un campionato

Jannik Sinner ha generato un impatto economico di 8,1 miliardi di euro sull’Italia nel 2024. Lo studio Susini Group quantifica l’effetto del tennista altoatesino, un singolo atleta che trasforma un sistema sportivo.

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Il peso di Jannik
Image Credits: Rolex/Antoine Couvercelle

Un solo atleta che genera un valore economico quasi equivalente all’intero campionato di Serie A. Non è fantaeconomia, ma il risultato concreto dell’impatto di Jannik Sinner sul sistema Italia nel 2024. Secondo lo studio di Susini Group Stp, citato da Domani, il “brand Sinner” ha prodotto effetti per 8,1 miliardi di euro, una cifra straordinariamente vicina ai 9,2 miliardi generati dalla massima categoria calcistica nazionale nello stesso periodo.

Il moltiplicatore da 5,3

I numeri raccontano una rivoluzione silenziosa ma dirompente. Per ogni euro investito nel tennis, la collettività italiana riceve oggi 5,3 euro di benefici diretti e indiretti, il ritorno più alto tra tutti gli sport nazionali.

Il merito principale va attribuito a Sinner, che ha innescato un vortice virtuoso: consumi, eventi, diritti televisivi, turismo sportivo ed emulazione agonistica si alimentano reciprocamente.

La Federazione nazionale di tennis e padel ha registrato una crescita del 266% dei tesserati in quattro anni, traducendosi in 1,2 miliardi di euro di entrate fiscali per lo Stato. Le scuole tennis e padel sono aumentate del 34%, arrivando a 2.553 strutture nel 2024. Più offerta significa maggiore concorrenza e costi più accessibili, democratizzando uno sport tradizionalmente percepito come elitario.

Le vendite di attrezzature hanno toccato i 22 milioni di euro, con 8,6 milioni di palline e 200mila racchette acquistate in un solo anno.

Sinner vince, e l’Italia intera vuole vederlo vincere. Non è un caso se il tennis sia tornato prepotentemente in chiaro, con i diritti tv che hanno raggiunto i 40 milioni di euro annui. La finale delle ATP Finals 2025 tra Sinner e Alcaraz ha segnato uno spartiacque: 36,5% di share, la partita più vista nella storia della televisione italiana, superando a livello percentuale persino Italia-Norvegia di calcio trasmessa subito dopo.

Contributo fiscale e non solo: l’Italia si arricchisce

Contrariamente a polemiche superficiali, Sinner paga le tasse dove produce reddito, come previsto dalla normativa internazionale. Come riporta ItaliaOggi, l’altoatesino ha versato all’erario italiano quasi 1,5 milioni di euro derivanti dai montepremi dei tornei disputati sul territorio nazionale (circa 5 milioni di euro). A questi si aggiungono le imposte su sponsorizzazioni, attività collaterali e investimenti immobiliari, tra cui circa 7 milioni destinati all’acquisto di due appartamenti nel centro di Milano.

L’impatto di Sinner sul Sistema Paese va ben oltre il semplice contributo fiscale. Le ATP Finals di Torino, ad esempio, hanno portato a un gettito stimato intorno ai 100 milioni di euro.

La presenza di un campione del suo calibro aumenta in modo decisivo l’attrattività dell’evento, favorendo l’afflusso di spettatori, investimenti e visibilità internazionale, elementi fondamentali per la sostenibilità economica della manifestazione.

L’effetto economico generato da Sinner non si esaurisce quindi nel versamento delle imposte, ma comprende anche la capacità di rafforzare l’immagine dell’Italia all’estero, con benefici diretti e indiretti per il mondo dello sport e per il settore turistico.

L’effetto traino sull’élite azzurra

L’Italia vanta oggi 9 tennisti nella Top 100 ATP. Lorenzo Musetti ha conquistato il bronzo olimpico ed è entrato nella Top 10, Flavio Cobolli ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon, Lorenzo Sonego i quarti agli Australian Open. Persino Matteo Berrettini, frenato da infortuni ricorrenti, ha dichiarato di aver ritrovato motivazione grazie all’esempio di Sinner.

Nel circuito femminile, Jasmine Paolini è ora al numero 8 del ranking WTA, ha raggiunto due finali Slam consecutive (Roland Garros e Wimbledon) e le ha vinte nel doppio con Sara Errani, con cui aveva già conquistato l’oro olimpico. Negli ultimi tre anni, le nazionali maschili e femminile hanno vinto rispettivamente tre Coppe Davis e due Billie Jean King Cup consecutive.

Il tennis italiano sta quindi vivendo un momento storico senza precedenti. Per sintetizzare perfettamente la questione, possiamo usare le parole di Feliciano Lopez, direttore della Coppa Davis: «Prima c’era il modello spagnolo, adesso dobbiamo rendere merito al modello italiano», ha dichiarato.

Precedenti storici e limiti

L’unico paragone possibile nella storia dello sport italiano è Alberto Tomba, che negli anni Novanta trasformò lo sci in spettacolo nazionale, generando un indotto stimato tra 500 milioni e 1 miliardo di euro (a valori attuali) nell’intera carriera. Ma il suo impatto rimase circoscritto alla stagionalità invernale e alle località alpine.

Valentino Rossi ha reso la MotoGP un fenomeno di massa intergenerazionale, ma il tennis possiede caratteristiche uniche: è professionalizzato, globale, praticabile a tutte le età e condizioni fisiche. Ha una dimensione commerciale autonoma, capace di generare valore indipendentemente dalle istituzioni sportive tradizionali.

Occorre però sollevare un tema cruciale: perché non esiste un effetto Pennetta, Compagnoni o Brignone equivalente? La finale tutta italiana dello US Open 2015 tra Pennetta e Vinci fu storica ma non generò un’onda d’urto paragonabile. Il motivo, secondo l’analisi, risiede in logiche di profitto ancora profondamente segnate da pregiudizi di genere: si considera che le donne non producano indotto, perpetuando un circolo vizioso in cui mancano investimenti perché manca rendimento.

Il rendimento però non può esserci senza investimenti.

Sinner incarna canoni culturali diversi: antidivismo, disciplina, sensibilità, una mascolinità non tossica. Resta da vedere se questo cambio di paradigma possa aprire la strada a un futuro “effetto Paolini” o “effetto Brignone/Goggia”, o se lo sport femminile italiano dovrà continuare a guardare oltreoceano ai modelli di Serena Williams o Mikaela Shiffrin.

L’impatto economico di Sinner dimostra che un singolo atleta può trasformare un intero sistema sportivo. La sfida è trasformare questa eccezione in modello replicabile, superando barriere ancora troppo radicate nel mondo dello sport business.

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