F1, Aston Martin punta a cifre NFL per la valutazione del team

Aston Martin F1 punta ai multipli NFL: da 3,2 miliardi verso i 6. Il direttore commerciale Slack analizza il gap, evidenziando il ruolo di Liberty Media e le strategie di fan engagement digitale.

Arctos in Aston Martin Formula Uno F1 Baku rinnovo
La strategia del team
Image Credits: DPPI/Panoramic/Insidefoto

Il team Aston Martin di Formula 1 ha l’ambizione di raggiungere le valutazioni delle franchigie della National Football League. A dichiararlo è Jefferson Slack, direttore commerciale e marketing della squadra, in un’intervista rilasciata a BlackBook Motorsport durante il Gran Premio di Las Vegas.

La strada appare in salita ma non impossibile. Forbes ha recentemente stimato il valore del team britannico in 3,2 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai 1,3 milioni di novembre 2023.

Una crescita del 146% in appena un anno che testimonia la trasformazione radicale dello sport sotto la gestione Liberty Media, ma che resta ancora sotto la soglia delle franchigie NFL e NBA.

Il gap dei multipli e il modello di crescita finanziaria

L’analisi di Slack si concentra su un elemento tecnico fondamentale per comprendere le dinamiche di valutazione: il rapporto tra valore di mercato e ricavi annuali, noto come multiplo.

«Non dovrebbero esserci grandi differenze», sostiene Slack, che analizza il gap tra i multipli dei ricavi: «Per i team di F1 esiste ancora un arbitraggio multiplo dei ricavi pari a cinque, sei, sette volte, qualunque cosa sia, ma i team NBA sono di dieci o dodici volte più larghi».

Questa differenza rappresenta il cuore della questione: se la Formula 1 riuscisse ad allineare i propri multipli a quelli dei maggiori campionati americani, le valutazioni potrebbero raddoppiare anche mantenendo invariati i ricavi attuali.

Secondo il dirigente di Aston Martin, il merito della crescita esponenziale dello sport va attribuito alla gestione strategica di Liberty Media, proprietaria dei diritti commerciali dal 2017.

«Si tratta di una valutazione positiva, – ha dichiarato – e questo è uno sport in cui, 20 anni fa, si pagava 1 dollaro e poi si perdevano un sacco di soldi. È la testimonianza di tante cose. Liberty ha fatto un lavoro incredibile: il budget cap, Drive to Survive, tutte queste cose che si sono unite e hanno reso questo sport prezioso».

Un altro fattore determinante è l’ingresso del capitale istituzionale. «Ogni giorno leggiamo di grandi istituzioni finanziarie come Apollo che creano un gruppo sportivo, CVC ha appena consolidato tutti i suoi sport sotto un’unica entità, quindi è un circolo virtuoso di scala», ha osservato Slack.

La Formula 1 beneficia dell’assenza di promozioni e retrocessioni. Questa scarsità controllata, con soli dieci team sulla griglia, garantisce stabilità e prevedibilità dei flussi finanziari, alimentando le valutazioni.

La domanda cruciale riguarda i limiti di questa crescita. Slack ritiene che in termini assoluti lo sviluppo possa continuare indefinitamente, pur riconoscendo un possibile rallentamento percentuale: «Forse non stiamo crescendo così tanto in percentuale. Come in ogni attività in crescita, c’è un punto in cui i numeri diventano davvero grandi, ma non credo che si stabilizzeranno».

L’unica minaccia reale identificata dal dirigente sono gli shock macroeconomici come recessioni globali o conflitti geopolitici, capaci di impattare la spesa pubblicitaria e gli investimenti degli sponsor.

L’ecosistema commerciale

Se le prospettive finanziarie dello sport nel suo complesso sono ottimistiche, Aston Martin sta costruendo un modello di business specifico per massimizzare il proprio posizionamento competitivo. Il percorso di crescita tecnica passa attraverso figure di calibro mondiale come Adrian Newey ed Enrico Cardile, mentre l’espansione infrastrutturale si concretizza nei nuovi edifici di Silverstone.

Ma è sul fronte commerciale che il team sta sviluppando le leve più innovative.

La strategia, secondo Slack, deve puntare sempre più verso aziende B2C capaci di investire miliardi in pubblicità: «Sentiamo parlare di molte aziende B2C, ovviamente Pepsi, Disney, e sono aziende B2C tradizionali, e penso che alcune di queste si uniranno anche ad alcune squadre. Quindi, se continui a fare questo e poi le aziende che investono miliardi di dollari in pubblicità promuovono anche lo sport, continui il circolo virtuoso».

Il modello Aston Martin integra diverse leve strategiche. Oltre al title sponsor Aramco, il team ha sviluppato un programma di membership dedicato ai tifosi chiamato I / AM, piattaforma che offre contenuti esclusivi e coinvolgimento diretto. Sul fronte digital, la collaborazione con TikTok attraverso The Creator Collective mira ad attrarre il pubblico giovane e trasversale.

L’associazione storica del marchio con James Bond fornisce inoltre uno storytelling iconico che rafforza la riconoscibilità in mercati strategici come Stati Uniti, Medio Oriente e Asia, completando un ecosistema che punta a sostenere le ambizioni di crescita finanziaria del team.

Slack, tuttavia, avverte sui rischi dell’autocompiacimento: «Penso che non possiamo essere arroganti al riguardo e dobbiamo davvero dare il massimo ai nostri fan, quindi credo che il coinvolgimento dei fan sia davvero fondamentale».

La lezione è chiara: le valutazioni miliardarie si costruiscono sulla capacità di mantenere viva la passione della fanbase, bilanciando crescita finanziaria e autenticità sportiva. Un equilibrio delicato ma necessario per trasformare l’ambizione di raggiungere i livelli NFL da obiettivo a realtà concreta.