L’Olimpia Milano si catapulta nel futuro. Nel tardo pomeriggio di ieri Ettore Messina ha formalizzato le proprie dimissioni da capo allenatore, decisione accettata dal presidente Leo Dell’Orco, presidente del cda del club milanese.
Pur lasciando il ruolo tecnico, Messina rimane all’interno del club come President of Basketball Operations fino al termine della stagione e come consigliere personale del presidente.
L’accelerazione al processo di transizione
La decisione anticipa un processo di transizione già avviato nei mesi scorsi, con l’allenatore catanese che era già destinato a lasciare il suo ruolo di guida della squadra al termine della stagione in corrispondenza della scadenza naturale del contratto.
il ritorno all’ovile in estate di Giuseppe Poeta, allenatore quarantenne scelto per affiancare Messina nello staff e succedergli il prossimo anno, rappresentava un segnale di rinnovamento interno e di programmazione a lungo termine. Ora Poeta assume la guida tecnica, passando da vice a capo allenatore.
Gli ultimi risultati negativi – tre sconfitte consecutive tra campionato e Eurolega – hanno probabilmente accelerato un cambio comunque previsto. Ma la scelta, riporta La Gazzetta dello Sport, si inserisce in un percorso più ampio di ridefinizione dei ruoli e rafforzamento della struttura manageriale, ora inevitabilmente accelerato.
Il ruolo di Messina nel club
Il confronto tra Dell’Orco e Messina, avvenuto nel pomeriggio di ieri, si è svolto senza frizioni. Una cena di lavoro ha poi definito gli ultimi dettagli, ufficializzati in serata con un comunicato sintetico e istituzionale:
«La Pallacanestro Olimpia Milano comunica che Ettore Messina ha lasciato l’incarico di Capo Allenatore della prima squadra. Questa decisione è stata presa di comune accordo con il Presidente Leo Dell’Orco, anticipando così la transizione con Peppe Poeta, che assume il ruolo di Capo Allenatore. Ettore Messina continuerà a far parte dell’organizzazione nel suo ruolo dirigenziale, garantendo così continuità e competenza nel club grazie all’esperienza maturata negli anni».
La permanenza di Messina nella sfera dirigenziale risponde anche a un’esigenza strategica: il club è coinvolto nel progetto NBA Europe, un’area in cui l’esperienza internazionale dell’ex coach rappresenta un asset di valore e un possibile ponte tra Milano e il mercato americano.
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La centralità del presidente Dell’Orco
Il club ribadisce dunque un principio chiave:continuità gestionale, pur in un quadro di rinnovamento tecnico, con Dell’Orco, storico fiduciario di Giorgio Armani, che diventa una figura sempre più centrale nell’organigramma societario
Con l’uscita di scena di Messina dalla panchina, cresce l’importanza del presidente, che dopo la scomparsa di Re Giorgio ha assunto funzioni sempre più estese all’interno della Maison e ora, inevitabilmente, anche nel progetto sportivo.
Nella sua nota, il presidente ha sottolineato: «Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento a Ettore Messina per i successi raggiunti insieme, dai campionati vinti, alle Coppe Italia e Supercoppe, oltre al raggiungimento della Final Four di Eurolega nel 2021. Con la stessa convinzione, auguro il meglio a Peppe Poeta, sicuro che saprà guidare la squadra con passione e determinazione».
Il saluto di Messina
Nella lettera pubblicata sul sito del club, Messina si prepara a guardare avanti: «Resto nel club per dare il mio contributo ad affrontare le nuove sfide fuori dal campo, che sono alle porte. In questo senso, sono molto felice e motivato di proseguire il lavoro al fianco del nostro Presidente Leo Dell’Orco».
A Poeta spetterà ora il compito di rilanciare la squadra, a partire dalla sfida di domani contro il Maccabi a Belgrado, e poi il Baskonia, dopo la pesante sconfitta interna con l’Hapoel che ha fatto da catalizzatore al cambio.
La scelta di separare la figura dell’allenatore da quella del POBO segna un cambio strutturale: governance più equilibrata, ruoli definiti e un progetto tecnico affidato a un profilo emergente.
Una porta si chiude, ma un’altra si apre: quella di un’Olimpia che punta a un equilibrio tra gestione sportiva e visione manageriale, con Messina ancora protagonista – almeno in questa fase – seppur con funzioni diverse.