L’Italia centra il tris a Bologna: ecco il bottino che si spartiranno gli azzurri

La Nazionale guidata dal capitano Filippo Volandri è riuscita a prevalere sulla Spagna conquistando l’insalatiera di fronte al pubblico di casa.

Italia Davis
sul tetto del mondo
Photo by: Laurent Lairys / PSNewz / Insidefoto

Estasi azzurra. La Nazionale guidata dal capitano Filippo Volandri ha conquistato per il terzo anno consecutivo la Coppa Davis di fronte al pubblico casalingo della ‘Super Tennis Arena’ di Bologna Fiere.

Il percorso degli azzurri è stato netto, segnato da tre vittorie consecutive in due gare entrambe firmate da Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, che hanno risposto presente in assenza dei due tenori Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.

Il cammino degli azzurri

L’atto finale ha visto il duo di azzurri prevalere contro la Spagna orfana di Carlos Alcaraz dopo l’infortunio rimediato nella gara che ha assegnato le ATP Finals, e di Alejandro Davidovich Fokina che è stato escluso dopo i dissidi con il capitano David Ferrer.

L’Armada si è dunque affidata nel singolare a Jaume Munar e Pablo Carreno-Busta, mentre nel doppio hanno avuto spazio Pedro Martinez e Marcel Granollers, sesto nel ranking mondiale.

Entrambe le squadre si sono dunque presentate ai nastri di partenza prive dei due migliori tennisti, riuscendo comunque a raggiungere la finale imponendosi sulle rispettive avversarie.

Il percorso dell’Italia è partito in scioltezza con l’Austria ed è proseguito contro il Belgio in due sfide dal coefficiente di difficoltà crescente, fino al climax raggiunto in finale, lo scoglio più arduo del torneo.

I due romani schierati in campo hanno rispettato le aspettative, con Berrettini che non ha concesso nemmeno un set lungo tutto il cammino mentre Cobolli ha mostrato caparbietà riuscendo sempre a spuntarla in confronti agguerriti, specie contro il belga Zizou Bergs e lo spagnolo Munar nel confronto che ha deciso l’assegnazione del trofeo.

Il percorso della Spagna

Dall’altro lato del tabellone la Spagna ha avuto un sorteggio sicuramente più complesso: ai quarti si è trovata di fronte la Repubblica Ceca, unica nazione che nel singolare poteva contare su due tennisti in top 20.

Dopo aver superato il primo ostacolo la semifinale ha visto protagonista la Germania, che tra le sue fila aveva il numero tre al mondo Alexander Zverev, miglior tennista a livello di ranking della manifestazione.

Inoltre, i tedeschi esprimevano una delle coppie di doppio più temibili del torneo: quella composta da Kevin Krametz e Tim Puetz, reduci dalla partecipazione alle ATP Finals di Torino

In entrambe le sfide che hanno portato alla finalissima è stato proprio il doppio a decretare il passaggio del turno degli iberici, al contrario dell’Italia che non ha mai dovuto chiamare in causa i suoi specialisti Andrea Valvassori e Simone Bolelli.

Maschile e femminile sul tetto del mondo

Gli spagnoli sono arrivati da outsider in finale e, pur avendo eliminato due serie candidate per il titolo, non hanno potuto nulla contro gli azzurri che hanno dimostrato ancora una volta la profondità del movimento.

Si chiude dunque un’altra annata di grandi successi per il tennis italiano, che scrive un’altra doppietta considerando anche la seconda vittoria consecutiva della squadra femminile in Billie Jean King Cup.

La prima edizione della coppa del mondo di tennis ospitata nel Belpaese sorride alla squadra di casa, con l’Italia che sarà il teatro designato della competizione anche nel prossimo biennio in virtù di un accordo in scadenza nel 2027.

La posta in palio 

Guardando alla posta in palio, la federazione internazionale ha stanziato un montepremi complessivo di 7 milioni di dollari, in lieve flessione rispetto alla scorsa edizione tenutasi a Malaga dove il bottino da spartire era di 7,5 milioni.

Gli azzurri hanno incassato il premio più ricco disponibile, ovvero 2 milioni di dollari che andranno ripartiti tra i cinque componenti della kermesse tennistica, cifra inferiore rispetto ai 2,6 milioni incassati lo scorso anno.

La Spagna invece farà ritorno nella penisola iberica con un bottino di 1,5 milioni di dollari e la consapevolezza di aver disputato il torneo oltre le proprie possibilità, alzando bandiera bianca solo di fronte a un’Italia superlativa spinta dal fattore campo.

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