Lo streaming conquista lo sport: le piattaforme OTT valgono il 20% della spesa in diritti

Gli operatori OTT accelerano sulle competizioni sportive arrivando a raddoppiare nel corso di quattro anni il loro peso nel mercato globale, valutato poco meno di 50 miliardi di euro.

Piattaforme streaming sport
report Houlihan Lokey
Image credit: Depositphotos

Il mercato dei diritti sportivi vive un’accelerazione senza precedenti. Le piattaforme di streaming stanno diventando attori centrali anche nello sport, un presidio chiave per attrarre e trattenere abbonati.

Secondo un report di Houlihan Lokey riportato da CincoDias, entro la fine dell’anno le piattaforme OTT destineranno il 20% della spesa globale per diritti audiovisivi sportivi, per una cifra pari a 10,8 miliardi di euro.

Il presidio delle piattaforme OTT nello sport

Nel 2021 il peso degli investimenti si fermava all’8%, mentre quest’anno raggiunge un nuovo primato: segno di una crescita esplosiva che intercetta il cambiamento nelle abitudini di consumo televisivo dei consumatori.

La diffusione dei servizi OTT ha ridefinito il panorama dei media, spingendo giganti come Dazn, Amazon Prime Video, YouTube TV e Netflix a investire massicciamente nelle competizioni sportive.

Dazn continua a consolidarsi come piattaforma specializzata nei diritti sportivi globali; Amazon ha siglato un accordo multimiliardario con la NBA; YouTube TV trasmette la NFL negli Stati Uniti; e Netflix si è garantita per dieci anni la WWE con un contratto da 5 miliardi di dollari. Il risultato è un mercato in forte espansione e sempre più competitivo.

Le dinamiche del mercato

Per il 2024, Houlihan Lokey stima una spesa complessiva in diritti sportivi pari a 56,6 miliardi di dollari (48,8 miliardi di euro). Il dato è inferiore all’anno precedente soprattutto per l’assenza di eventi globali come Euro 2024 o le Olimpiadi di Parigi

Il trend, però, tornerà a salire rapidamente: nel 2026 il mercato arriverà a toccare un nuovo record di 66,6 miliardi di dollari, equivalenti a 57,4 miliardi di euro, con la crescita che si assesterà intorno al 18%.

A spingere la crescita saranno l’ampliamento dell’audience globale, la crescente penetrazione dello streaming, il ritorno dei grandi eventi sportivi e la firma di nuovi accordi con le principali leghe mondiali.

Gli ultimi accordi siglati

Le recenti assegnazioni dei diritti confermano l’impennata del valore in gioco. L’NBA ha raddoppiato i ricavi grazie all’accordo che coinvolge Amazon, Espn, e NBC; la UFC quadruplicherà i propri introiti dal 2026 con il nuovo deal siglato con Paramount; e la WNBA passerà da 50 a 200 milioni di dollari l’anno. 

Lo sport femminile sta diventando uno dei principali catalizzatori del mercato: nel 2024 dovrebbe generare 2,4 miliardi di dollari, pari a 2,07 miliardi di euro, più del triplo rispetto al 2022.  Dei ricavi complessivi, il 25% arriva dai diritti audiovisivi, mentre il 54% è legato agli accordi commerciali e pubblicitari

«Il boom dello sport femminile non è solo una tendenza congiunturale, ma un cambiamento strutturale nell’economia dell’intrattenimento – ha commentato Carlos Parames -. La professionalizzazione, il miglioramento della produzione audiovisiva e l’interesse dei marchi hanno trasformato questo segmento in uno dei più dinamici e redditizi del mercato».

Il ranking delle competizioni

Nel 2024, la classifica globale dei campionati più redditizi per la vendita dei diritti televisivi è dominata dallo sport statunitense: la NFL supera i 12 miliardi di euro seguita a distanza siderale dalla Premier League che si attesta intorno ai 4 miliardi.

Per l’ultimo gradino del podio si ritorna in NBA tallonata dalla MLB che la segue a stretto giro di posta. Chiude la top cinque le competizioni UEFA per club, seguita dai Giochi Olimpici di Parigi 2024

«Le piattaforme competono ferocemente per i contenuti premium e questo sta ridefinendo la mappa degli investimenti audiovisivi in Europa – ha evidenziato Juan Luis Muñoz -. I diritti audiovisivi sono diventati un asset strategico per fondi, emittenti e piattaforme tecnologiche allo stesso modo».