A cento giorni dalla sua elezione alla presidenza della LBA, Maurizio Gherardini traccia un primo bilancio e guarda al futuro con ottimismo. Il dirigente 70enne forlivese, forte di un curriculum che spazia dalla Benetton Treviso ai Toronto Raptors fino al decennio di successi con il Fenerbahce Istanbul, ha completato a Udine il giro dei club italiani.
LBA Tv: una scommessa che sta pagando
Intervistato da La Tribuna di Treviso, Gherardini ha espresso soddisfazione per il progetto LBA Tv, nonostante qualche iniziale difficoltà:
«A parte qualche piccolo incidente di percorso, è un progetto che sta crescendo, la qualità di lavoro di Delta 3 è apprezzabile, miglioreremo i contenuti editoriali, è stata una scelta importante e rivoluzionaria. Il mondo dei diritti tv sta andando in questa direzione».
La strategia della Lega punta forte sulla digitalizzazione e sui social media.
«Vogliamo aumentare l’interesse, – ha spiegato il presidente. – Abbiamo una piattaforma innovativa che consente ai giocatori, già pochi minuti dopo la partita, di poter veicolare attraverso un Qr-code, sui loro profili foto e altro. L’obiettivo è attrarre sponsor e aumentare il valore della lega».
Il ruggito del Nord Est
Una delle tendenze più interessanti della stagione è la rinascita del basket nel Nord Est. Alle storiche Venezia e Treviso si sono aggiunte Trieste e Udine, creando un’area geograficamente concentrata ma estremamente competitiva.
«L’Apu dimostra già organizzazione e qualità, – ha commentato Gherardini. – È bello che in un’area relativamente piccola come questa ci siano realtà estremamente competitive. E le rivalità, se sono sane, aiutano la lega a crescere».
Il tema delle infrastrutture è centrale nella visione del presidente. Il palazzetto di Venezia, parte del progetto “Bosco dello Sport”, viene indicato come esempio virtuoso: «È meraviglioso. Non solo Venezia: a Trento, Cantù, Bologna sponda Virtus ci saranno nuovi impianti. Senza qualità delle strutture la LBA non ha futuro».
Per Udine, che fatica a realizzare il suo nuovo palazzetto nonostante l’esempio positivo dello stadio, Gherardini ha parole di incoraggiamento: «Ho visto il grande progetto del presidente Pedone: lo esorto a continuare a sognare. Un’arena nuova è lo sbarco in un’altra dimensione».
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Serie A più competitiva
Vent’anni dopo i suoi successi con la Benetton Treviso, Gherardini ritrova una Serie A profondamente cambiata.
«È cambiato il mondo, – ha dichiarato. – Ora il duopolio Milano-Virtus, che parallelamente devono giocare l’Eurolega, è attaccato da altri club ambiziosi. E la competitività e l’imprevedibilità alzano il livello di una lega».
Sul tema del talento italiano, il presidente si è mostrato aperto e pragmatico, citando le storie di integrazione come quella dei fratelli Niang.
«Sono storie bellissime, specchio dei tempi che cambiano. Questi talenti daranno linfa alla Nazionale del futuro. Ho costruito squadre per 40 anni: i talenti non hanno bandiere e hanno sempre giocato».
A proposito di italiani, un pensiero su Andrea Bargnani, scelto da Gherardini come prima scelta assoluta al Draft NBA 2006 con Toronto e ora Executive Advisor della LBA.
«Andrea ha giocato 10 anni in Nba ad alto livello, era vent’anni avanti agli altri per ruolo – ha sottolineato il presidente. – Scelto nel 2006 ai Raptors, forse avrebbe dovuto restare un altro paio d’anni a Treviso. Una cosa è certa: come Executive Advisor della LBA farà grandi cose».
Un bilancio positivo, dunque, con la consapevolezza che «questa è la casa del basket professionistico italiano e se lavoriamo tutti insieme possiamo fare grandi cose».
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