MotoGP, la Thailandia resta in calendario fino al 2031: rinnovato l’accordo con il Chang International Circuit

L’appuntamento di Buriram rimarrà all’interno della programmazione per altri cinque anni, anche se dal 2027 perderà la collocazione in apertura di calendario che in base agli accordi spetta al Qatar.

MotoGP Barcellona 2024
estensione quinquennale
Image credit: Gigi Soldano DPPI/Panoramic/Insidefoto

La MotoGP rimane in Thailandia. Il governo thailandese, insieme alla Sports Authority of Thailand (SAT) e a Dorna Sports, ha ufficializzato una nuova estensione quinquennale del contratto valida dal 2027 al 2031.

La nazione continuerà a essere una tappa fissa del Mondiale MotoGP almeno fino al 2031, con il rinnovo che consolida il ruolo del Chang International Circuit di Buriram come uno degli appuntamenti più attesi del calendario.

Un mercato chiave per la crescita

«Il GP di Thailandia è  è una risorsa strategica che migliora l’immagine globale del Paese – ha commentato il governatore della Sports Authority of Thailand Dr. Gongsak Yodmani L’evento attrae visitatori internazionali e attraverso il turismo sportivo genera valore diretto e indiretto negli hotel, nei trasporti e nelle catene di approvvigionamento favorendo una circolazione economica sostenibile».

La scelta conferma l’importanza del mercato del Sud-Est asiatico per la MotoGP, e la capacità della Thailandia di trasformare l’evento in un volano per economia, turismo e immagine internazionale. 

«La Thailandia e il Sud-Est asiatico sono fondamentali per la MotoGP – ha dichiarato Carmelo Ezpeleta, ceo di Dorna Sports -. Il nostro sport ha già un vasto pubblico qui, ma c’è ancora un enorme potenziale di crescita. Siamo molto felici di continuare a lavorare su questa missione con la Sports Authority of Thailand».

I finanziamenti e il posizionamento in calendario

Secondo il Bangkok Post, lo scorso marzo il governo thailandese sembrava intenzionato a interrompere i finanziamenti dopo il 2026, rinunciando ad ospitare l’evento negli anni a venire. 

La firma dell’accordo quinquennale suggerisce un cambio di direzione maturato nelle ultime settimane, probabilmente anche in vista degli obiettivi più ampi di posizionamento internazionale del Paese.

La Thailandia ha inaugurato il Mondiale per la prima volta quest’anno e manterrà questo privilegio anche nel 2026. Tuttavia, l’apertura stagionale non rientra nel nuovo contratto, poiché tale diritto spetta al Qatar nell’ambito del suo accordo con MotoGP. 

Lusail ha perso temporaneamente la tradizionale gara inaugurale per la coincidenza della gara con il Ramadan, ma tornerà al proprio posto in calendario in base all’intesa stipulata con Dorna Sport.

Il bilancio dal debutto nel 2018

Dal debutto nel 2018, il Gran Premio thailandese si è affermato come una delle gare più iconiche della stagione, grazie a tribune gremite, tifosi appassionati e duelli spettacolari all’ultima curva.

«Da quando siamo arrivati a Buriram nel 2018, il GP di Thailandia è diventato un evento sempre più importante e impressionante – ha aggiunto Ezpeleta -. Le tribune sono sempre piene, le gare offrono uno spettacolo fantastico e l’intrattenimento per i tifosi completa alla perfezione un weekend seguito da folle spesso da record».

L’obiettivo, ha spiegato Yodmani, è continuare a stupire nel prossimo quinquennio per lasciare ai tifosi «un’impressione unica che non possa essere replicata in nessun altro circuito al mondo».

Uno sguardo al futuro: non solo MotoGP

«Alla Sports Authority of Thailand è stato affidato il compito di posizionare il Paese come hub regionale del motorsport – conclude Yodmani -, sostenendo le competizioni, sviluppando giovani piloti e sfruttando il soft power per mostrare l’identità e i valori della Thailandia al mondo».

Circolano infatti da tempo voci su un possibile Gran Premio di Formula 1 a Bangkok a partire dal 2028, con un circuito cittadino nel cuore della capitale. L’ipotesi non è stata ancora confermata, ma rientrerebbe nella strategia di attrarre grandi eventi globali.

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