FIA, ritardo sul report del budget cap: Aston Martin e un’altro team in violazione

Il ritardo nella pubblicazione dei certificati di conformità alimenta le voci sulle indagini in corso: oltre all’irregolarità procedurale della casa di Silverstone potrebbe essere coinvolta un’altra scuderia .

Puma Aston Martin
indagini in corso
Image credit: DPPI / Panoramic / Insidefoto

La FIA impegnata sul dossier budget cap. Un ritardo insolito da parte della federazione nella pubblicazione dei certificati di conformità delle scuderie di Formula 1 ha alimentato le voci di possibili indagini in corso su presunte violazioni del regolamento finanziario.

Da quando il tetto di spesa è entrato in vigore nel 2021, la federazione ha sempre comunicato i risultati delle proprie verifiche – basate sui documenti presentati dai team entro il 31 marzo – poco dopo la pausa estiva.

Le tempistiche del report

Negli ultimi anni, i certificati di conformità sono stati emessi puntualmente a inizio settembre.L’unica eccezione si è verificata nel 2022, quando Red Bull e Aston Martin furono trovate in violazione delle regole. 

L’analisi supplementare necessaria portò la FIA ad annunciare i risultati solo il 10 ottobre 2022, con otto squadre pienamente in regola e due sanzionate.Quest’anno, tuttavia, il termine è ormai trascorso da oltre due settimane.

Il ritardo rispetto alle tempistiche abituali – quasi sette settimane – ha acceso le speculazioni nel paddock. Secondo diverse fonti, la FIA starebbe conducendo verifiche approfondite su più di una squadra, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.

La posizione della FIA

È prassi che la federazione analizzi con attenzione ogni documento contabile e si prenda tutto il tempo necessario per chiarire eventuali discrepanze. Tuttavia, l’entità del ritardo lascia pensare che la situazione non sia del tutto lineare.

Interpellata sulla questione, la FIA ha confermato giovedì che la revisione dei documenti relativi alla stagione 2024 non è ancora conclusa, ma che i risultati saranno comunicati a breve.

«L’Amministrazione del Budget Cap della FIA sta finalizzando la revisione delle dichiarazioni dei team e dei costruttori di power unit per il 2024 – ha commentato la federazione in una nota ufficiale. I risultati verranno comunicati a breve. La FIA non commenta le singole situazioni e, come da prassi, pubblicherà l’esito dell’intero processo una volta completata la valutazione di tutte le dichiarazioni».

Il limite di spesa per la scorsa stagione era fissato a 135 milioni di dollari, cifra poi corretta a circa 165 milioni in base all’inflazione e al numero di gare. Esiste inoltre un tetto separato per le power unit, fissato a 95 milioni.

Il caso Aston Martin

Nel frattempo, Aston Martin è tornata sotto i riflettori per una violazione procedurale minore legata alle pratiche del budget cap. Come riportato da The Race, il team di Silverstone ha già sottoscritto un Accepted Breach Agreement (ABA) con la FIA, riconoscendo la propria responsabilità.

Fonti vicine alla vicenda spiegano che l’irregolarità sarebbe dovuta alla mancanza di una firma su uno dei documenti ufficiali consegnati entro la scadenza del 31 marzo 2024. La firma sarebbe poi stata integrata successivamente.

La FIA è stata costantemente informata della situazione. Poiché il team era comunque al di sotto del limite di spesa, la mancanza di firma è stata classificata come infrazione puramente procedurale, senza impatto sui conti.

L’accordo ABA si è quindi limitato a formalizzare la violazione senza sanzioni sportive o finanziarie, fatta eccezione per le spese amministrative. Tuttavia, la FIA non pubblicherà l’esito ufficiale fino al completamento della revisione di tutti e dieci i team.

Indagini ancora in corso

Il caso Aston Martin da solo non spiega il ritardo accumulato nella pubblicazione dei certificati di conformità. Tutto lascia intendere che la FIA stia ancora portando avanti controlli aggiuntivi o chiarimenti con una o più scuderie.

Da quando il regolamento finanziario è entrato in vigore, solo Red Bull ha commesso una violazione sostanziale nel 2021 che le è costata 7 milioni di dollari di multa e una riduzione del 10% del tempo in galleria del vento e nei test CFD.

Per ora, il nome del team o dei team eventualmente sotto inchiesta rimane coperto dal massimo riserbo, così come lo stato attuale delle procedure di verifica.