Il futuro del basket europeo passa dal Golfo Persico. Mentre il dialogo istituzionale tra NBA ed Eurolega ristagna, si muove con forza un altro fronte: quello degli investitori decisi a partecipare al progetto della lega statunitense di sbarcare in europa.
A dispetto delle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, non è in programma alcun nuovo incontro tra le parti dopo quello dell’8 ottobre a Ginevra, conclusosi con posizioni ancora distanti.
La situazione resta in una fase di stallo, l’ipotesi di un accordo su un futuro condiviso del basket europeo sembra allontanarsi con la prospettiva di due competizioni distinte e concorrenti che prende sempre più forma.
NBA Europe, è ormai una priorità strategica per il commissioner Adam Silver. La lega sarebbe pronta a lanciare torneo già nella stagione 2027-2028, con una formula mista: squadre esistenti reclutate da altre leghe più alcune franchigie di espansione.
Abu Dhabi in prima fila: Manchester come base
Il coinvolgimento degli Emirati Arabi Uniti è sempre più tangibile. Mohammed Khalifa Al Mubarak, chairman del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi, ha confermato a ESPN che il gruppo sta valutando un ingresso nel progetto sfruttando lil brand del Manchester City.
«È una possibilità – ha dichiarato Al Mubarak a ESPN – La NBA è la migliore lega di basket al mondo e abbiamo un forte impegno e una storia di successo nella comunità di Manchester».
Adam Silver, ha dato la sua benedizione: «Sono investitori da sogno – ha commentato il commissioner NBA riferendosi ad Abu Dhabi -. Hanno avuto un successo enorme a Manchester. Hanno dimostrato di essere innovatori nello sport e di essere impegnati nel lungo termine. Non sono solo finanziatori: partecipano attivamente».
L’NBA sta preparando il terreno: ha portato a Manchester l’evento Basketball Without Borders nel 2023 e sta valutando di far disputare almeno una partita NBA 2026-27. in città già nel
Le manovre in corso a Parigi e nelle altre capitali europee
Al Mubarak non è l’unico grande player interessato. Anche il Paris Saint-Germain valuta seriamente il progetto. Il club controllato dal Qatar Investment Fund ha intrattenuto nel marzo 2025 contatti con la NBA volti a espandere il raggio d’azione della polisportiva.
Si ipotizza una squadra di espansione che porti il brand PSG anche nel basket, sul modello Manchester City con Abu Dhabi. L’asse con l’NBA si è rafforzato anche grazie alla partnership con Kevin Durant, che ha recentemente acquisito una quota del club francese.
Silver e il vicecommissario Mark Tatum hanno inoltre incontrato nelle ultime settimane dirigenti a Londra, Parigi e Madrid per discutere l’ingresso di potenziali club, ricevendo interesse dalle grandi capitali europee.
Le squadre coinvolte
Negli ultimi mesi, diversi dirigenti europei hanno parlato pubblicamente del progetto. Su tutti Tony Parker, proprietario dell’ASVEL ed ex-cestista NBA: «NBA Europe per me è solo una questione di tempo. Stanno arrivando, e succederà».
Nel progetto NBA Europe rientrano al momento – secondo quanto riporta Tuttosport – Real Madrid, Barcellona, Fenerbahce, ASVEL, Bayern Monaco, Manchester City, Paris Saint-Germain.
Resterebbero ulteriori cinque ulteriori squadre ancora da definire. Olimpia Milano è tra le realtà più attente alla situazione, con l’ipotesi di un coinvolgimento dei fondi che controllano Inter e Milan, Oaktree e RedBird.
Anche Roma potrebbe rientrare nel novero delle metropoli delle città coinvolte con una nuova squadra da fondare nella Capitale, mentre Alba Berlino e Galatasaray, che sono già sotto l’egida FIBA, hanno confermato interesse.
L’equilibrio tra sostenibilità economica e meritocrazia
Un potenziale ostacolo resta l’equilibrio competitivo: un torneo semiaperto rischierebbe di accentuare il divario con le realtà escluse, come già accaduto con l’Eurolega. Un sistema chiuso, in stile NBA, garantirebbe invece stabilità economica e crescita, ma entrerebbe in conflitto con il principio del merito sportivo su cui si fonda lo sport in Europa.
Le discussioni tra NBA e FIBA dovranno quindi risolvere una questione cruciale: come armonizzare modelli sportivi opposti mantenendo sostenibilità e competitività, e tutelando al contempo la meritocrazia.
Tra equilibri politici e manovre economiche, il progetto NBA Europe avanza, con il supporto di Abu Dhabi e Qatar. Le tensioni con l’Eurolega restano, ma il processo è avviato e sembra irreversibilmente destinato a cambiare il basket europeo..