Presentato il Villaggio Olimpico, eredità dei Giochi 2026 alla città

Presentato il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: 105.000 mq nell’ex Scalo di Porta Romana, 1.700 posti letto e il primo contratto di partnering applicato in Italia. Dopo i Giochi, diventerà studentato.

VO_5-10-24_DTG_ED-E_ALTO (3)
Prima partnering in Italia
Image Credits: Ufficio stampa Progetto CMR International

In data odierna, martedì 30 settembre è stato ufficialmente presentato il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026, cuore delle infrastrutture destinate ad accogliere atleti e staff durante i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali.

L’intervento, collocato nell’area dell’ex Scalo di Porta Romana, rappresenta non solo un tassello fondamentale per la manifestazione sportiva ma anche un progetto di rigenerazione urbana destinato a lasciare un’eredità duratura alla città.

Un progetto da 105.000 mq con forte vocazione sociale

Il complesso residenziale si estende per 105.000 metri quadrati nel quartiere Porta Romana e prevede 1.700 posti letto all’interno del Villaggio, integrati in un piano più ampio di 320 appartamenti in edilizia accessibile. Il 50% delle nuove residenze rientrerà in edilizia convenzionata e popolare, a conferma della volontà di coniugare l’evento sportivo con una prospettiva sociale di lungo periodo.

Al termine dei Giochi, l’area sarà riconvertita in studentato, restituendo a Milano un polo residenziale per universitari e giovani lavoratori, con un significativo impatto sulla vivibilità del quartiere.

Il primo caso italiano di contratto di “partnering”

Il progetto è stato realizzato sotto la direzione lavori generale e architettonica di Progetto CMR, società di progettazione integrata facente capo a Progetto CMR International. L’intervento, commissionato da COIMA SGR S.p.A – Fondo Porta Romana e di proprietà del COIMA Olympic Village Fund, rappresenta il primo caso in Italia di applicazione del contratto di partnering.

Questa formula, diffusa a livello internazionale ma inedita nel nostro Paese, introduce un sistema organizzativo e decisionale condiviso tra committenza e direzione lavori, con l’obiettivo di garantire tempi ridotti ed efficienza operativa.

La scelta di privilegiare la produzione offsite delle strutture portanti e dei principali componenti delle sei palazzine ha permesso inoltre di registrare un anticipo di 30 giorni rispetto al cronoprogramma, con completamento previsto a giugno 2025 dopo soli 900 giorni di lavori avviati a gennaio 2023.

Un modello replicabile per l’edilizia italiana

L’opera è stata realizzata dal raggruppamento composto da Impresa CEV SpA, Grassi e Crespi Srl e Milani S.p.A., con il contributo progettuale dello studio internazionale Skidmore, Owings & Merrill (SOM).

«Siamo orgogliosi che la nostra esperienza sull’intervento del Villaggio Olimpico per Milano-Cortina 2026 abbia tracciato la direzione verso un nuovo modo di realizzare i progetti, – ha dichiarato Marco Ferrario, socio e presidente di Progetto CMR. – Tutto questo è avvenuto in uno dei siti più innovativi a livello europeo, che ha concentrato su di sé alte aspettative a livello nazionale e internazionale».

Tra eredità urbana e attrattività internazionale

Il Villaggio Olimpico non rappresenta dunque solo un’infrastruttura sportiva ma un volano di innovazione urbanistica, architettonica e sociale. La combinazione di housing accessibile, contratto di partnering e produzione offsite apre la strada a un modello potenzialmente replicabile in altri progetti complessi in Italia.

Per Milano, l’appuntamento con i Giochi del 2026 si conferma occasione strategica per rafforzare la propria attrattività internazionale, con un occhio attento alla sostenibilità e all’impatto sociale delle opere.