Abodi: «Volata finale per Milano Cortina: parole d’ordine sostenibilità e trasparenza»

Il Ministro per lo Sport e i Giovani ha fatto il punto sulle Olimpiadi a sei mesi dall’avvio, soffermandosi anche sulla candidatura di Roma ai Giochi Estivi e sul decreto sport.

Bici in Comune finanziamento Abodi Milano Cortina
verso i giochi del 2026
Andrea Abodi (Image credit: Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto)

Sei mesi ai Giochi Olimpici. Cresce l’attesa per le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, con i lavori che procedono a ritmi spediti per garantire la prontezza delle opere in vista dell’inizio della rassegna a cinque cerchi.

«Siamo alla volata finale ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi all’Avvenire -. Ancora permangono alcune difficoltà, ma è naturale per un evento così complesso. Ci sono due squadre che lavorano in parallelo: la Fondazione Milano- Cortina, che si occupa dell’organizzazione, e la società di infrastrutture Simico. Ci sono ancora insidie da superare, ma assicuro che saremo tutti pronti al momento opportuno».

Giochi diffusi e trasparenza

Saranno i primi giochi diffusi, con un modello pioneristico che vede il coinvolgimento di territori dislocati in ben tre regioni. Uno schema che da un lato aumenta la complessità mentre dall’altro consente di allargare il perimetro dei benefici generati.

«L’orgoglio deriva dal fatto che saranno Olimpiadi e Paralimpiadi svolte nel perimetro territoriale più ampio della storia dei Giochi. E dal modo nel quale stiamo lavorando per questo grande sforzo, perché è un lavoro di squadra che cointeressa tanti altri ministeri. Le criticità sono quelle tipiche dell’ultimo miglio, dove si concentrano gli ostacoli, le difficoltà e gli imprevisti che si combinano con il tempo che scorre sempre più velocemente. Ma ce la faremo»

Abodi si è poi espresso sulla trasparenza dei soggetti impegnati nei Giochi sia sul fronte organizzativo che su quello infrastrutturale, assicurando la bontà dell’operato dei due enti coinvolti.

«Per la Fondazione stiamo parlando di un soggetto di natura privatistica che ha assunto l’obbligo del pareggio di bilancio e continuerà a garantire la necessaria trasparenza. Quanto poi a Simico, la trasparenza è totale anche per la sua natura pubblicistica. Si è discusso della scadenza prorogata al 2033, ma quando fu fissata al 31 dicembre 2026, non si tenne conto del fatto che i cantieri si sarebbero dovuti fermare nel periodo dei Giochi. Quando siamo arrivati a ottobre 2022, abbiamo trovato un masterplan con 95 opere pubbliche, ma una situazione di quasi stallo».

Le risorse stanziate e la legacy

Sul fronte della spesa, si è arrivati a raggiungere complessivamente la cifra di 5,4 miliardi in seguito alla crescita dei costi organizzativi che sono lievitati a 1,9 miliardi; un aumento che il ministro ritiene essere fisiologico.

«3,5 miliardi di euro riguardano investimenti pubblici per realizzare infrastrutture, come la tangenziale di Cortina, quella di Sondrio e la variante di Longarone. E di queste soltanto poco più del 15% sono impianti sportivi che diventeranno patrimonio dei territori. I costi organizzativi ammontano a 1,9 miliardi e, di questi tempi, un loro aumento del 15% negli ultimi 4 anni francamente non mi pare granché. Di questi, 600 milioni sono contributi del Cio e circa un miliardo proviene da biglietteria, sponsor e merchandising. I veri contributi pubblici ammontano a 328 milioni, affidati ora a un commissario straordinario e saranno dedicati alle Paralimpiadi».

La legacy sarà dunque sia infrastrutturale che di opere sportive, di cui è cruciale pianificare il futuro assicurando che siano mantenute efficienti e funzionanti post-evento a favore sia degli atleti e della comunità locale.

«Innanzitutto, la nuova pista da bob, skeleton e slittino a Cortina, installata in gran par te al posto della preesistente, è alimentata da una centrale di refrigerazione a glicole e potrà servire anche per il vicino Palaghiaccio, ottimizzando così i consumi e gli impatti. Per realizzarla abbiamo sì dovuto abbattere 800 alberi, ma ne stiamo mettendo a dimora ben 8mila, dieci volte tanto. Per il futuro, offriremo la possibilità di allenarsi ad atleti di altre nazioni. E la pista verrà aperta anche al pubblico, in pieno controllo e in sicurezza, contribuendo alla sua sostenibilità economica. Riguardo la pista di Cesana, abbandonata da oltre 10 anni, abbiamo dato mandato all’Agenzia Torino 2006, di concerto con la Città metropolitana di Torino e la Regione Piemonte, di smantellarla, rispristinando l’ambiente preesistente».

La detassazione dei premi per gli atleti e il sogno Roma 2040

Un provvedimento innovativo realizzato dal capo del dicastero è stata la detassazione dei premi per gli atleti medagliati, che vedranno dunque maggiormente riconosciuto il valore economico dei loro successi sportivi.

«Mi è spiaciuto di non esser riuscito a farlo già per Parigi 2024, ma non potevamo non farlo per i Giochi italiani. Nasce dalla nostra convinzione che il merito non si debba tassare. È un bellissimo segnale, gli atleti vedono che alle promesse facciamo seguire i fatti».

La concentrazione al momento è tutta sul presente, convivendo con la visione a lungo termine: l’obiettivo è riportare i Giochi Estivi in Italia con Roma come sede designata per provare a ottenere l’assegnazione tra il 2036 e il 2040, anche se la concorrenza non manca. 

«Credo molto nella candidatura. Il metodo migliore è lavorare con discrezione, andando avanti in un’azione che presuppone un dialogo discreto con Coni, Cip, Comune e Regione, oltre alle necessarie alleanze internazionali. Per questo mi sono ripromesso di non parlarne più. Per ora ci sono candidature di India, Qatar, Germania e Turchia, ma per me è una sfida suggestiva, affascinante, concreta e possibile».

Il decreto sport

Soffermandosi sulla stretta attualità, il Ministro affronta anche il tema del decreto sport, che è stato convertito in legge, con il testo definitivo che però non vede all’interno la norma che incrementava il peso di Sport e Salute nella governance dei grandi eventi.

«L’autonomia nello sport è sempre un valore, ma questo decreto aiuta a migliorare il contesto in cui opera tutto il settore. Sport e Salute non è privata, è una Spa pubblica che c’è e ci sarà, al di là delle responsabilità politiche del momento, e che già da 20 anni (prima era Coni Servizi, ndr) ha fra le sue missioni la gestione dei grandi eventi. Ha già contribuito a trasformare in grande successo eventi come gli Internazionali di tennis e le Atp Finals, così come farà per i Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto e l’America’s Cup 2027 a Napoli».

Nonostante la diversità di vedute con la FITP in merito al dossier ATP Finals, Abodi rassicura rispetto ai buoni rapporti tra le parti e al mantenimento di un canale di dialogo che porterà ad un equilibrio condiviso.

«La differenza la fa la trasparenza con cui si fanno le cose, per questo un anno fa ho fissato anche dei criteri per le candidature che richiedono ingenti contributi pubblici, che spesso in passato sono stati dati per scontati, senza una piena consapevolezza della loro importanza. Abbiamo sempre dialogato con la Fitp e vedrete che presto la realtà dei fatti apparirà in modo diverso da come è stata rappresentata sul piano politico».