Buonfiglio: «Son passato dal campionato regionale alle Olimpiadi»

Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, racconta delle prime intense settimane alla guida del Comitato Olimpico Italiano.

Luciano Buonfiglio_CONI
Il numero uno del coni
Luciano Buonfiglio, presidente CONI. Image credit: Antonietta Baldassarre / Insidefoto

«Ho incontrato ministri, tanti rappresentati delle istituzioni, i vertici di Milano – Cortina e sono andato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica. Sono passato dal campionato regionale direttamente alle Olimpiadi». Luciano Buonfiglio, numero uno del Coni da quaranta giorni sintetizza così, con sincerità e stupore, le prime settimane ai vertici dello sport italiano.

Settimane nelle quali, oltre agli incontri di protocollo, il neo presidente ha iniziato a delineare i primi progetti ai quali lavorare. «Voglio promuovere i centri di allenamento federali come hub di interscambio – ha spiegato in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera -; li metterei a disposizione delle nazioni che hanno bisogno di spazi e risorse creando stage comuni tra i nostri e i loro atleti. Poi ritengo sia importante utilizzare i nostri campioni come ambasciatori che possano promuovere l’immagine dell’Italia all’estero, anche per il turismo».

Buonfiglio: parola d’ordine condivisione

La condivisione è il principio cardine dell’approccio di Buonfiglio. Condivisione, dialogo e ancor più buonsenso. «Porto avanti un dialogo intenso con tutti – ha sottolineato -. Con Sport e Salute discutiamo dei nuovi Giochi della Gioventù, con il ministro Tajani dei canali di comunicazione che lo sport può attivare tramite le ambasciate, con Giancarlo Giorgetti di risorse, con il ministero della salute su come invertire la tendenza alla sedentarietà e all’obesità tra i ragazzi».

Modelli di vita più sani, sia dal punto di vista fisico che nelle relazioni con il prossimo passano dalla cultura sportiva, come sottolinea Buonfiglio, che spinta sempre più tra i giovani e i giovanissimi, in un connubio ancor più stretto tra sport e scuola.

Buonfiglio: ripristinare i Giochi della Gioventù

«I Giochi della Gioventù, sono uno dei temi che mi sta più a cuore – evidenzia il neo presidente -. Voglio evitare paragoni con un passato che non esiste più; noi giocavamo in mezzo alla strada, non c’erano pericoli, a scuola facevamo la visita medica, c’era fame di sport. Adesso dobbiamo portare la scuola nei luoghi dello sport indicando ai ragazzi modelli di vita più sani e un rispetto verso se stessi che fa diventare più rispettosi degli altri».

Sulla decisione del governo di inserire un rappresentante nell’organizzazione di grandi eventi, con budget superiori a 5 milioni di euro di euro – tema sul quale il presidente FITP, Angelo Binaghi, aveva dato vita a numerose polemiche, Buonfiglio tira dritto. «Non la vedo come un’ingerenza. Se mi metto in gara e il mio partner mi dà parecchio ossigeno devo giocare insieme a lui. Non credo che questo leda alcun principio di autonomia».

«La missione del Coni  – conclude Buonfiglio –, è continuare a vincere le medaglie alle Olimpiadi ma anche di far capire agli enti pubblici che abbiamo competenze per realizzare con il loro contributo dei progetti importanti. Investire bene 100 euro nello sport significa trasformarli in 1.000 di salute. Lavorando assieme».