Oltre il campo: l'effetto Sinner dallo sport al made in Italy

Da sempre, nello sport ci sono atleti capaci di influenzare mentalità, costumi, valori e perfino le dinamiche sociali ed economiche di intere comunità. Uno studio ha analizzato l’effetto Sinner.

Jannik Sinner Wimbldon Vittoria 2025
Lo studio
Jannik Sinner (Photo Chryslene Caillaud / Pznews/PsnewZ/Insidefoto)

Il trionfo a Wimbledon non era necessario per parlare dell’“effetto Sinner”, ma la vittoria del 13 luglio ha certamente rafforzato la portata di questo fenomeno. Da sempre, nello sport emergono figure capaci di andare oltre la prestazione atletica, influenzando mentalità, costumi, valori e perfino le dinamiche sociali di intere comunità. È un meccanismo antico: già nel IV secolo a.C., Milone di Crotone, con le sue vittorie olimpiche, divenne simbolo di forza e disciplina per i crotonesi, in netta contrapposizione ai rivali sibariti, noti per il lusso e l’edonismo.

Oggi, la figura di Jannik Sinner viene analizzata anche in termini accademici. Lo fanno Cesare Amatulli e Matteo De Angelis nel saggio Effetto Sinner (Luiss University Press, 116 pagine, €15), pubblicato prima del successo londinese, ma già in grado di cogliere la forza del fenomeno. Il volume rappresenta una novità nel campo del marketing e delle scienze sociali, proponendo una lettura originale e rigorosa del modo in cui una figura sportiva può generare impatti concreti su comportamenti di consumo e percezioni collettive.

Il “caso Sinner” viene analizzato con dati e strumenti scientifici, mostrando come la sua fama, apparentemente nata senza forzature o costruzioni artificiali, si sia tradotta in effetti reali che vanno ben oltre i confini del tennis. L’influenza parte dal mondo degli appassionati e dei praticanti e si estende a tutto il pubblico sportivo, come confermano i dati su audience e rilevanza mediatica. Ma l’onda lunga arriva anche al mondo dei brand, degli sponsor e, ancora più in là, al posizionamento del “Made in Italy”.

Sinner è diventato un simbolo di valori positivi – autenticità, determinazione, modestia – che raramente si associano alle celebrity contemporanee. È un campione non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per il modo in cui incarna un’idea di successo fondata sulla normalità e sulla sobrietà. È questo che rende la sua immagine assimilabile a quella di un brand di alto profilo, capace di estendersi anche fuori dallo sport, perché carico di significati forti e credibili.

Il libro offre un’analisi interessante e coinvolgente, che invita a riflettere sul perché i veri cambiamenti – nello sport, nella tecnologia, nell’economia o nella società – avvengano attraverso due forze fondamentali: la “forza tranquilla”, intesa come capacità di dominare la scena restando umili (un omaggio a Jacques Séguéla), e l’“incrementalismo logico”(citazione di James Brian Quinn), cioè la spinta costante al miglioramento, anche dopo il successo.

Sinner incarna tutto questo: la capacità di festeggiare con misura, di imparare dalle sconfitte (come ha dimostrato dopo il Roland Garros) e di vedere nella competizione non un’arena per sconfiggere gli altri, ma uno spazio in cui sfidare continuamente se stessi.

Sport

Tennis