Le Nitto ATP Finals non sono solo il più prestigioso evento tennistico indoor del mondo, ma sempre più un asset economico e strategico di primo livello per il sistema Paese. L’edizione 2024 disputata a Torino ha confermato, e anzi superato, ogni aspettativa.
Le rilevazioni hanno certificato una crescita importante.
Impatto economico Nitto ATP Finals
Secondo le rilevazioni di Boston Consulting Group, l’impatto economico totale generato dalla manifestazione ha raggiunto i 503,4 milioni di euro, con 203.114 biglietti venduti e un’audience globale da 396,3 milioni di spettatori (dati YouGov). Numeri che testimoniano una crescita straordinaria: +27.711 biglietti rispetto al 2023, +85% rispetto alla prima edizione torinese del 2021.
A questo si aggiunge un altro dato di portata sistemica: secondo OpenEconomics, l’edizione 2024 ha generato 332 milioni di euro in benefici sociali, ottenendo la valutazione ESG AA+, tra le più alte per eventi sportivi internazionali. L’indice certifica la solidità del modello organizzativo sotto i profili ambientale, sociale e di governance. Nielsen, invece, ha registrato un 97% di customer satisfaction, segno che l’esperienza offerta al pubblico è all’altezza delle migliori piazze mondiali.
L’impatto dirompente delle Finals è destinato a crescere ancora: nel 2025 l’Inalpi Arena aumenterà la capienza di 684 posti a sessione, che diventeranno 1.100 nel 2026, consentendo un’ulteriore espansione dell’indotto turistico e commerciale legato all’evento.
La conferma della permanenza a Torino anche per l’edizione 2026 — ufficializzata nel corso della presentazione del masterplan al grattacielo Intesa Sanpaolo — ha rassicurato il territorio. Ma non ha dissipato le ombre che si affacciano sul futuro post-2026.
ATP Finals 2025, Torino alza il livello: un nuovo Masterplan per il futuro
Binaghi: «Se il problema sono io, tolgo il disturbo»
A margine della presentazione, come riporta La Repubblica, il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), Angelo Binaghi, ha infatti lanciato un segnale forte in risposta al tentativo del governo di intervenire sulla governance dell’evento.
«Se è necessario, tolgo il disturbo immediatamente, – ha dichiarato. – Se questa visione non è condivisa, è giusto che ci provi qualcun altro. Il mio mandato è a disposizione».
Binaghi ha difeso l’attuale modello organizzativo — gestito da FITP, Comune di Torino e Regione Piemonte — e ha definito incompatibili con gli accordi esistenti le nuove norme previste dal decreto Sport, ora alla Camera. Ha inoltre ricordato che il contributo pubblico è già sceso da 14,4 a 13,7 milioni di euro, interamente trasferiti all’ATP.
Sullo sfondo resta il rischio che l’Italia possa perdere le Finals dal 2027: il presidente ATP Andrea Gaudenzi avrebbe espresso riserve in caso di cambi di governance, mentre l’Arabia Saudita resta in agguato tra le possibili alternative.
Un evento da difendere, un modello da valorizzare
I numeri parlano chiaro: le ATP Finals rappresentano uno dei progetti sportivi più riusciti degli ultimi anni in Italia, in grado di coniugare ritorno economico, valore internazionale e sostenibilità. Un modello da difendere e rafforzare, non da mettere in discussione per logiche politiche.
«Cominciare a tenerle [le Finals] non è un fatto banale, – ha dichiarato Binaghi. – Dobbiamo difendere quello che abbiamo».
Il confronto tra FITP e governo è ancora aperto. La commissione parlamentare competente ha rinviato la discussione sul decreto Sport, mentre restano sul tavolo gli emendamenti presentati dal deputato Pd Mauro Berruto e da Forza Italia, che puntano a salvaguardare l’autonomia federale in caso di rinuncia ai fondi statali.
Nel frattempo, il tennis italiano continua a vivere un momento d’oro: dopo il trionfo di Jannik Sinner nel 2024 e con Lorenzo Musetti in corsa per un posto tra i primi otto al mondo, Torino si prepara ad accogliere un’altra edizione da tutto esaurito. La posta in gioco, però, va oltre il campo: si gioca anche sulla credibilità del Paese nell’organizzazione di eventi sportivi di scala globale.