"F1: The Movie": Hollywood diventa il nuovo paddock per gli sponsor

Il team APX GP di “F1: The Movie” ha generato oltre 40 milioni di dollari in sponsorizzazioni. Un’operazione che ridefinisce i confini, aprendo nuove strade commerciali per i brand.

F1 The Movie Brad Pitt
Cinema e marketing
Image Credits: DPPI/PsNewZ/Insidefoto

Nel panorama in continua evoluzione dell’entertainment sportivo, F1: The Movie si presenta come un caso senza precedenti. Non è solo un blockbuster targato Apple Original Films, ma un vero e proprio cavallo di Troia mediatico per i brand che vogliono entrare – o consolidarsi – nell’universo della Formula 1.

Con un investimento produttivo stimato attorno ai 300 milioni di dollari, il film ha già generato ritorni concreti. Secondo Forbes, oltre 40 milioni sono arrivati solo tramite sponsorizzazioni, ancor prima del debutto in sala.

F1: The Movie, sponsor maggior visibilità dei team ufficiali

Al centro della trama, Brad Pitt interpreta un ex pilota che torna in pista con un team fittizio chiamato APX GP, affiancato da Damson Idris nel ruolo di una giovane promessa. Ma ciò che più sorprende non è la narrazione, quanto la rilevanza mediatica ottenuta da una squadra che, nella realtà, non esiste.

Durante le riprese tra il 2023 e il 2024 – effettuate direttamente nei weekend di gara con il supporto della Formula 1 e della FIA – Pitt e Idris hanno frequentato regolarmente i paddock come un qualsiasi driver professionista, tuta ignifuga addosso e casco personalizzato, apparendo nei box accanto a veri team come Mercedes e Ferrari.

I loghi degli sponsor – fittizi, ma realissimi – erano ovunque: sulle monoposto, sull’abbigliamento tecnico, nei garage. Di fatto, APX GP ha goduto di una visibilità internazionale pari, se non superiore, a molti team reali di metà schieramento.

Il lavoro dietro le quinte: un product placement strategico

Dietro questa strategia si cela David Leener, uno dei più esperti product placement manager di Hollywood, già artefice delle operazioni di brand integration in Top Gun: Maverick e Transformers. Leener ha curato ogni dettaglio del posizionamento commerciale, stringendo accordi con aziende come Expensify, Geico, SharkNinja, IWC, Tommy Hilfiger, Mercedes-AMG e persino EA Sports.

«Con “F1:The Movie” ho raggiunto un numero di sponsor superiore a qualsiasi altro progetto in carriera, – ha dichiarato Leener a Adweek. – In alcuni giorni, il solo contributo degli sponsor ha coperto l’intero costo delle riprese». Secondo fonti vicine alla produzione, il costo per apparire nel film variava da 250.000 a oltre un milione di dollari, a seconda del tipo di esposizione.

Non è un caso che Toto Wolff, team principal Mercedes, abbia ironicamente offerto a Leener un contratto. Una battuta, forse, ma anche un riconoscimento implicito: oggi il marketing è parte integrante della competizione, tanto in pista quanto fuori.

Un laboratorio per il futuro del marketing sportivo

F1: The Movie non si limita a integrare marchi sul grande schermo. I brand coinvolti hanno costruito vere e proprie campagne parallele. Expensify, sponsor principale di APX GP, ha visto impennare il proprio titolo in borsa dopo l’uscita del trailer – oltre 17 milioni di azioni scambiate in un solo giorno, rispetto alla media di 540.000. 

«Il film ci ha offerto una piattaforma di visibilità continua, – ha dichiarato David Barrett, CEO di Expensify (sponsor principale del team APX GP). – La nostra auto è apparsa in spot, videoclip musicali, videogame EA Sports F1 e persino sul red carpet. Senza spendere un dollaro in più».

Il caso Tommy Hilfiger

Tra i marchi che più hanno saputo capitalizzare il progetto spicca Tommy Hilfiger, che ha lanciato una capsule collection ispirata al team APX GP: una linea streetwear unisex composta da varsity jacket, polo e tute da paddock rivisitate in chiave fashion. I prodotti, andati sold out in poche ore, hanno permesso al brand di posizionarsi come ponte ideale tra motorsport e lifestyle.

La campagna ha raggiunto l’apice al Met Gala 2025, dove Damson Idris si è presentato su una monoposto APX GP indossando una tuta ignifuga tempestata di cristalli Swarovski. Un’operazione scenica pensata per il pubblico giovane, glamour e social-first che oggi traina l’economia digitale della Formula 1.

Hilfiger non ha fatto solo branding: ha intercettato in anticipo una tendenza, sapendo che dal 2026 sarà official partner del team Cadillac F1. La linea APX GP ha funzionato così come una “prova generale” di comunicazione motorsport-oriented.

Il cinema funziona meglio della pista: costi e vantaggi

La forza del progetto risiede nella sua credibilità visiva. Il motorsport, a differenza di altri sport, vive da decenni in simbiosi con la sponsorizzazione: loghi su caschi, monoposto e tute sono parte dell’identità della disciplina. Nel film, questi elementi sono stati integrati senza forzature, sfruttando un linguaggio già familiare al pubblico.

Rispetto alle sponsorship tradizionali – che costano da 5 a 100 milioni di dollari a stagione – il cinema offre ai brand un’esposizione globale, replicabile nel tempo e più controllabile. Un posizionamento strategico in un film di successo può generare ricadute economiche, sociali e di immagine ben oltre la finestra della stagione sportiva.

Apple guarda lontano: diritti F1 nel mirino

Al di là dei ritorni immediati, per Apple l’operazione è parte di una strategia più ampia. Secondo l’analista Brandon Katz di Greenlight Analytics, Cupertino potrebbe puntare ad acquisire – o condividere – i diritti media della Formula 1.

L’esperimento con F1: The Movie servirebbe allora a testare audience, linguaggi e ritorni economici, preparando il terreno a una futura proposta di distribuzione globale attraverso Apple TV+.

Il circuito perfetto tra fiction, marketing e realtà

F1: The Movie dimostra che la finzione cinematografica può generare risultati economici più concreti della realtà sportiva stessa. In un’epoca in cui i brand cercano autenticità, storytelling e risonanza culturale, il film ha unito tutti questi elementi in un unico prodotto ad alta densità emotiva e visiva.

Nel paddock, nessun team si chiama APX GP. Ma nel mondo del marketing, oggi è tra i più citati. E questo, forse, dice tutto.