Fine della corsa: il Grand Slam Track presenta istanza di fallimento

Il circuito di atletica fondato da Michael Johnson affronterà la procedura fallimentare nel tentativo di ristrutturare le passività e ripartire con un nuovo slancio la prossima stagione.

Gara atletica donne Grand Slam Track atleti
chapter 11
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Il Grand Slam Track alza bandiera bianca. Dopo mesi di difficoltà operative e finanziarie, il circuito di atletica leggera incentrato sulle gare di corsa ha ufficialmente presentato istanza di fallimento.

Il progetto lanciato all’inizio del 2025 dall’ex leggenda olimpica Michael Johnson aveva debuttato ad aprile con il primo evento della sua stagione inaugurale e prevedeva complessivamente quattro meeting tra aprile e giugno

L’interruzione anticipata della stagione

Tuttavia, solo due di questi sono effettivamente andati in scena: la stagione è stata interrotta anticipatamente, prima dell’evento conclusivo, con la motivazione di “prepararsi all’edizione 2026”, che a questo punto appare difficile da realizzare.

La richiesta di fallimento è stata presentata secondo il Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, una procedura che consente alle aziende di ristrutturare il proprio debito nel tentativo di proseguire l’attività. 

«Grand Slam Track è stato fondato per creare una piattaforma professionale che rifletta il talento e la dedizione degli atleti di questo sport – ha commentato Michael Johnson -. Sebbene GST abbia affrontato sfide significative che hanno causato frustrazioni per molti – me compreso – mi rifiuto di rinunciare alla missione di Grand Slam Track e al futuro che stiamo costruendo insieme».

Il peso delle passività

Dai documenti depositati emerge che GST dispone di asset per un valore massimo di 50mila dollari, a fronte di passività che potrebbero arrivare fino a 50 milioni di dollari. Il numero dei creditori è stimato tra 200 e 999.

L’istanza è stata depositata all’inizio di questa settimana ed è stata firmata dallo stesso Johnson, dal chief operating officer Steve Gera e dall’avvocato J. Rudy Freeman. Nonostante la gravità della situazione, gli organizzatori non intendono abbandonare completamente il progetto. 

In una nota ufficiale, la società ha dichiarato:«GST intende utilizzare il processo di Chapter 11 [fallimento] per stabilizzare le proprie finanze, implementare un modello di costi e operativo più efficiente e posizionare GST per un successo a lungo termine».

Le tensioni finanziarie con fornitori e atleti

La conferma del ricorso al Chapter 11 arriva a poche settimane di distanza dalle indiscrezioni secondo cui GST avrebbe avvertito alcuni fornitori della necessità di rinunciare a una parte consistente dei compensi dovuti, pena il fallimento della società. 

Nel mese di luglio era emerso che Grand Slam Track dovesse fino a 13 milioni di dollari agli atleti, tra montepremi (con un prize pool complessivo pari a 12,6 milioni di dollari) e fee di partecipazione

Nonostante le difficoltà, il circuito era riuscito ad attirare numerosi nomi di primo piano dell’atletica internazionale, proponendo compensi elevati sia sotto forma di premi sia attraverso contratti con salari garantiti. Un modello ambizioso che, almeno per ora, non ha retto alla prova della sostenibilità economica.