Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano poco meno di due mesi all’inizio delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, in programma dal 6 febbraio, e il presidente della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò, si dice tranquillo sulla riuscita dell’evento.
«Qualcuno è in preda al panico. Ma io sono sereno, ogni giorno che manca serve moltissimo», ha dichiarato secondo quanto riporta Libero.
La questione dei prezzi
Tra i temi più dibattuti della vigilia olimpica c’è quello del costo dei biglietti, finiti al centro delle critiche per essere considerati troppo elevati. Malagò respinge però le accuse di inaccessibilità economica dell’evento.
«Come al solito c’è un pizzico di verità, ma c’è tanta disinformazione e poi c’è qualcuno che si diverte a raccontare la favola solo da un punto di vista», spiega il numero uno della Fondazione, sottolineando che quasi la metà dei biglietti disponibili ha un prezzo inferiore ai 40 euro, con alcune soluzioni addirittura sotto i 20 euro.
Il presidente ha poi chiarito la natura dei pacchetti più costosi, che includono servizi aggiuntivi come logistica e trasporti, una formula ormai consolidata nelle leghe professionistiche americane. Secondo Malagò, la risposta del pubblico è stata eccellente, con le vendite che stanno procedendo a ritmi molto soddisfacenti mentre si completano le ultime tranche di immissione sul mercato.
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L’impatto
I numeri economici legati ai Giochi sono significativi. L’evento genererà una ricaduta complessiva superiore ai 5 miliardi di euro, con un impatto diretto sull’occupazione che coinvolge 36mila persone tra lavoratori diretti e indotti. Il gettito diretto certificato supera i 600 milioni di euro, come riportato da Malagò.
Ma l’eredità olimpica va oltre i dati finanziari immediati. Ci sono aspetti intangibili ma fondamentali: il prestigio internazionale, il miglioramento dell’immagine del Paese, l’effetto emulativo sui giovani nell’avvicinamento allo sport, il senso di orgoglio nazionale.
I grandi eventi sportivi recenti hanno dimostrato di generare incrementi sul PIL, mentre gli investimenti infrastrutturali voluti dal Governo miglioreranno la qualità della vita dei cittadini ben oltre la durata della manifestazione sportiva.
Mentre proseguono i lavori all’Arena Santa Giulia e si verificano le conformità delle piste, la macchina organizzativa è ormai entrata nella fase finale. La sfida è tenere fede alla promessa: tutto sarà pronto per il 6 febbraio 2026, pronti a vivere un evento all’insegna dell’armonia e della pace.