Santa Giulia, non si placano le accuse da oltreoceano: «La pista è troppo corta»

La pista dell’Arena ha una misura inferiore rispetto agli standard nordamericani, che manifestano il loro dissenso dopo le perplessità emerse per i ritardi nella costruzione. Il comitato olimpico minimizza: «Differenze irrilevanti».

Arena Santa Giulia
insoddisfazione dagli states
Credi image: Milano Cortina 2026/Coni

L’arena della discordia. Il palazzetto di Santa Giulia è tornato al centro delle polemiche. Non per i ritardi nei lavori – tema su cui si è riversata la preoccupazione dei media statunitensi e internazionali – ma per un dettaglio considerato particolarmente sensibile dal mondo NHL: le dimensioni della pista

Secondo quanto rivelato da The Athletic, la superficie di gioco misurerebbe 196,85 piedi (60 metri), oltre tre piedi in meno rispetto ai 200 piedi previsti negli standard NHL, con una larghezza di 26 metri, praticamente identica a quella nordamericana.

Le dimensioni della pista

Tecnicamente, le misure rispettano le regole IIHF. Il problema nasce dal fatto che l’accordo tra NHL, NHLPA, IOC e IIHF per Milano prevedeva una pista costruita secondo le specifiche degli impianti NHL, quindi 200×85 piedi.

Un dettaglio non irrilevante: si tratta infatti di una superficie più corta senza guadagnare la maggiore larghezza dei tradizionali campi internazionali, che arriva a 30 metri compensando la minor lunghezza. 

Il risultato, secondo alcuni dirigenti e tecnici, potrebbe tradursi in meno spazio, più contatti e potenziali rischi per la sicurezza dei giocatori, un tema già emerso durante il 4 Nations Face-Off, considerato tra le competizioni più veloci e fisiche degli ultimi anni.

Team Canada e Team USA, che hanno già avuto conferma delle dimensioni, non hanno nascosto la sorpresa: l’assistente di Team Canada, Pete DeBoer, ha commentato «Non capisco come sia potuto succedere».

I ritardi nella costruzione

Alcuni rappresentanti NHL avrebbero espresso la preferenza per l’Inalpi Arena di Torino, già collaudata per i Giochi del 2006 e sede delle ATP Finals, scenario escluso dopo la mancata adesione del capoluogo piemontese alla rassegna a cinque cerchi. 

Una scelta che avrebbe bypassato i ritardi accumulati da Santa Giulia, dove la costruzione prosegue a poco più di due mesi dalla cerimonia inaugurale e dove, ancora ad agosto, mancavano infrastrutture essenziali come strade e la struttura di allenamento.

I ritardi hanno già imposto uno slittamento dei test event: dal previsto dicembre al 9–11 gennaio, quando si giocheranno sette partite tra campionato e Coppa Italia. Nonostante ciò, durante un vertice a metà novembre a Stoccolma, IOC, IIHF e NHL hanno confermato che non esiste un piano B: le Olimpiadi si faranno a Santa Giulia.

Le rassicurazioni del sindaco

Durante la cerimonia di consegna della fiamma olimpica, il sindaco di Milano Beppe Sala aveva rassicurato tutti: «I lavori all’Arena Santa Giulia stanno procedendo. Gli ostacoli delle scorse settimane sembrano superati». 

Parole pensate per allontanare ulteriori ombre dall’impianto simbolo dei Giochi 2026: una nuova arena da 15mila posti che Milano attende dagli anni del crollo del Vigorelli e che nel corso dei Giochi ospiterà uno degli sport più seguiti al mondo, l’hockey su ghiaccio.

La risposta del pubblico internazionale – biglietti esauriti e prezzi che in vista di semifinali e finali superano i 1.400 euro – conferma l’attesa, moltiplicata dal ritorno in scena delle star NHL, che dopo dodici anni interromperanno il loro campionato per partecipare ai Giochi

La posizione ufficiale di Fondazione Milano Cortina

Le crescenti preoccupazioni nordamericane hanno portato a un comunicato congiunto di IIHF, CIO e Milano Cortina 2026, che chiarisce che la pista avrà dimensioni pari a 60 metri per 26 (196,85 x 85,3 piedi). 

Si precisa inoltre che queste misure, pur discostandosi leggermente da quelle standard NHL, rientrano pienamente nei regolamenti IIHF e coincidono con quelle utilizzate ai Giochi di Pechino 2022

Secondo il comunicato, le dimensioni sono anche perfettamente compatibili con gli standard adottati dalla NHL per le sue Global Series, le partite della lega statunitense ospitate nelle arene internazionali. 

Le date da cerchiare in rosso

Tutte le parti coinvolte – dalla federazione internazionale al comitato organizzatore, passando per NHL, NHLPA, CIO e autorità competenti – condividono la valutazione che tali differenze siano irrilevanti e che non influiscano né sulla sicurezza né sulla qualità del gioco.

L’a.d. del comitato organizzatore, Andrea Varnier, ha sottolineato: «Sapevamo che l’hockey avrebbe richiesto tempi complessi, ma stiamo andando nella direzione giusta. Avremo una cornice meravigliosa».

La prima partita olimpica in programma all’Arena Santa Giulia è Italia–Francia del torneo femminile il 5 febbraio. L’hockey maschile comincerà l’11 e terminerà con la finale del 22 febbraio.

Resta ora da verificare se, quando i test di gennaio si concluderanno, le tensioni sul ghiaccio si saranno definitivamente sciolte.