Barelli: «Mondiali in Italia? Un sogno impossibile senza impianti adeguati»

Il presidente della Federnuoto traccia il bilancio del 2025 del nuoto tricolore, ai microfoni de “La Politica nel Pallone”dopo il primo posto assoluto negli europei di nuoto in vasca corta appena conclusi.

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Il presidente FIN
Paolo Barelli, presidente Federnuoto. Image credit: Giorgio Scala / DBM

Riportare i Mondiali di nuoto in Italia sarebbe un sogno che per ora è destinato tuttavia a restare nel cassetto. Questo, in sintesi, il pensiero di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, intervenuto ai microfoni Emilio Mancuso nella trasmissione “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento.

«I mondiali costano un sacco di soldi ma danno un grande ritorno positivo al Paese che li ospita», spiega il numero uno del nuoto italiano, come premessa alla domanda sull’ospitare per la terza volta, dopo le edizioni del 1994 e del 2009, la massima manifestazione di nuoto e sport in vasca nel nostro Paese.

«Ne parleremo comunque sia in consiglio federale che con le autorità che si occupano di sport: abbiamo dei progetti a riguardo, vedremo come possono evolversi. Quel che è certo è che avremmo bisogno di un impianto di grande qualità internazionale che in Italia non c’è. In questo momento ci accontentiamo di attestare la permanenza del nuoto nell’élite dello sport mondiale. E’ una bandiera del made in Italy».
Il nuoto tricolore ha saputo, in particolare nel corso di quest’anno, scalare le gerarchie e raggiungere stabilmente i vertici mondiali.

Il primato nel medagliere in vasca corta

La vittoria del medagliere agli Europei di nuoto in vasca corta 2025 ne è l’ennesima conferma. La delegazione azzurra ha totalizzato 9 ori, 5 argenti e 6 bronzi, chiudendo al primo posto per la quinta volta nelle ultime sei edizioni della competizione.

Un risultato che si aggiunge alla positiva esperienza dei Mondiali di nuoto di Singapore dove l’Italia ha chiuso con un bottino di 19 medaglie e il nono posto assoluto.

Barelli La Politica nel Pallone: Il 2025 dell’Italnuoto? 8,5 perché possiamo ancora crescere

«È stata l’ennesima edizione internazionale positiva, lo dicono il numero di medaglie e i punteggi delle prestazioni con anche un record mondiale e uno europeo (Sara Curtis ndr) e molti record italiani – commenta Barelli –. Le prospettive per il 2026 sono positive, con diversi giovani che si sono inseriti nel gruppo dei più esperti. Un voto al 2025 dell’Italnuoto? 8.5, credo che possiamo crescere ancora».

Anche perché, agli europei di Lublino, in Polonia, mancava uno dei protagonisti assoluti del nuoto italiano. «La nostra nazionale non aveva Paltrinieri e la squadra non era neanche nel massimo della forma per via di qualche problema influenzale – precisa Barelli -. Paltrinieri è un’icona della storia del nuoto. Ha delle grandi possibilità di fare bene sia in vasca che in acque libere, dove si è regalato già grandi soddisfazioni. Può arrivare fino a Los Angeles».

In chiosa il presidente della FIN riflette su come il risultato della vittoria del medagliere e di un 2025 vissuto tra le nazionali protagoniste sia figlio «del grande lavoro dei ragazzi con le loro società, che sono simbolo di un vero miracolo italiano. Abbiamo grandi talenti, come Sara Curtis che è particolarmente blasonata grazie a tutte le medaglie conquistate, con un record nei 50 dorso che ora sono anche disciplina olimpica. Ha scelto di andare negli Stati Uniti per studiare e nuotare, in accordo con la Federazione che la accompagna tecnicamente. Ci vuole sicuramente prudenza nella crescita dei giovani, ma le premesse sono sicuramente positive. Abbiamo gli allenatori più bravi del mondo e tutti i risultati sono frutto di un progresso partito venti anni. Il nuoto ha un numero enorme di praticanti perché è una disciplina che ha tanti valori aggiunti ed è un’attività fisica e motoria che si muove in un mezzo non naturale per l’uomo come l’acqua. Saper nuotare è fondamentale per vivere una vita serena e tranquilla».

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