Trapani nel caos: le dimissioni di Repesa, il caso Alibegovic e l’ombra dei procedimenti federali

Il club siciliano sta vivendo una fase complicata segnata dal passo indietro del coach croato mentre il capitano è stato estromesso dal gruppo squadra, con le vicende giudiziarie sullo sfondo

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Asmar Alibegovic (Image credit: LBA)

Tempesta su Trapani. Nel giro di poche ore il progetto tecnico è imploso: Jasmin Repesa, architetto della squadra e figura centrale del nuovo corso, ha rassegnato le dimissioni mentre Amar Alibegovic, capitano e volto del gruppo, è stato messo fuori squadra. 

Intorno, un ambiente teso, tra timori per il futuro immediato e interrogativi sempre più pressanti sui conti del club: per il club siciliano è il momento più delicato dell’intera stagione, con la proprietà chiamata a dare risposte.

Da settimane, la tenuta amministrativa dei siciliani occupa le discussioni dei dirigenti di Serie A. Sul tavolo c’è il tema dei pagamenti ai tesserati e, parallelamente, i procedimenti aperti dagli organi di giustizia sportiva, riporta La Gazzetta dello Sport.

Il nodo pagamenti e le inchieste federali

In totale le sanzioni comminate hanno portato a cinque punti di penalità, senza i quali Trapani sarebbe in testa alla classifica con un impressionante percorso da otto vittorie in nove partite.

Gli accertamenti della Procura Federale proseguono: uno riguarda la dichiarazione del club sul pagamento delle rate del verbale con l’Agenzia delle Entrate (121mila euro), l’altro la documentazione utilizzata per l’iscrizione al campionato

La Federazione, che non ha poteri immediati sugli eventi delle ultime ore, attende di completare l’istruttoria nelle prossime settimane, dopo aver ascoltato la società che porterà le sue istanze.

Sullo sfondo, aleggia uno scenario che sarebbe catastrofico, ovvero l’impossibilità di terminare la stagione con il campionato che diverrebbe “zoppo”, come accadde nel dicembre 2020 con il ritiro della Virtus Roma.

Le dimissioni di Repesa

La crisi è esplosa al rientro dalla pausa per le nazionali. Martedì, constatata l’assenza di gran parte dello staff, la squadra non si è allenata: presenza in palestra, ma niente lavoro collettivo. 

Repesa ha tratto le sue conclusioni e ha comunicato le dimissioni, inizialmente respinte dal presidente Valerio Antonini. Un tentativo di ricucire che però non ha funzionato: il tecnico croato ha lasciato la città il giorno successivo.

Nel frattempo, la squadra è tornata in campo sotto la guida del secondo assistente Alex Latini, in attesa di capire chi guiderà la formazione domenica a Treviso, mentre si avvicina una data cruciale: il 16 dicembre, scadenza per presentare le liberatorie relative agli stipendi di settembre e ottobre.

Il caso Alibegovic

Martedì pomeriggio, un centinaio di tifosi si è radunato davanti alla sede. A parlare è stato il direttore sportivo Valeriano D’Orta, che ha confermato la situazione: dimissioni di Repesa e esclusione di Alibegovic dal gruppo squadra.

Poche ore dopo è arrivato il messaggio del capitano, che su Instagram ha scritto: «Gli accordi fatti e firmati a questo livello vanno rispettati. La scelta di andare è solo mia, non sono stato messo fuori da qualcun altro».

Parole che hanno innalzato ulteriormente la tensione, alimentando le voci di un suo possibile passaggio a società di primo piano – Barcellona e Partizan su tutte – che stanno monitorando il dossier.

La posizione della società

Il presidente Antonini ha deciso di prendere una netta posizione, difendendo con decisione l’operato della società e annunciando contromisure legali qualora i tesserati non rispettassero i vincoli contrattuali.

«Il progetto va avanti tranquillamente e siamo tranquilli di poter dimostrare le nostre ragioni nelle sedi opportune», ha dichiarato, assicurando che club e tesserati sono in regola con i pagamenti fino al 3 dicembre e che nei prossimi giorni saranno saldate anche le scadenze fiscali di settembre e ottobre.

Sul caso Alibegovic, Antonini ha precisato: «Non è assolutamente libero, manderemo una diffida legale per qualsiasi attività al di fuori del contratto», aggiungendo che sia il capitano sia Repesa avrebbero inviato una comunicazione in cui si dichiarano svincolati dai loro accordi per presunte irregolarità nei pagamenti.

Durissimo il giudizio sul coach croato: «Il miglior coach in A, ma umanamente ingestibile. Non è la prima volta che fa gesti così. Lo porteremo davanti alla giustizia sportiva e a quella civile per chiedere danni pesantissimi».

I nuovi documenti

La società ha annunciato di aver raccolto nuovi documenti “decisivi” da consegnare agli organi federali, con l’obiettivo dichiarato di ottenere la piena conferma dell’iscrizione e addirittura la restituzione dei punti di penalizzazione.

Antonini sostiene che tutte le contestazioni derivino da una errata interpretazione dei debiti fiscali: «La compensazione l’abbiamo pagata tre volte invece di una. Dal cassetto fiscale risulta un debito IVA, non IRPEF e INPS per cui c’è stata penalizzazione. Vogliamo riavere tutti i punti».

La FIP, da parte sua, ribadisce che ogni decisione si basa esclusivamente sulla documentazione trasmessa dall’Agenzia delle Entrate. E proprio dai documenti che Trapani consegnerà nei prossimi giorni potrebbe dipendere il futuro della società.

La morsa si stringe: tra il caos a livello sportivo e le vicende giudiziarie, il destino degli Shark si decide ora. La stagione è ancora lunga, ma il tempo per evitare il precipizio è già drammaticamente poco.

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