La regina sta pensando a riprendersi la corona. Serena Williams, una delle più grandi tenniste della storia – ha compiuto un passo necessario verso un eventuale, clamoroso ritorno nel tennis professionistico.
La 23 volte campionessa Slam, che non gioca dal 2022, ha comunicato all’International Tennis Integrity Agency (ITIA) di voler rientrare nell’International Registered Testing Pool, il registro internazionale dei controlli antidoping.
Il nome della campionessa, che nell’annunciare il proprio addio al tennis aveva evitato accuratamente la parola “ritiro”, appare nell’elenco aggiornato al 6 ottobre di quest’anno, fattore che alimenta le speranze di rivederla in campo.
Il rientro nel testing pool
L’agenzia ha confermato al Los Angeles Times che Williams è nuovamente all’interno del pool antidoping: per regolamento, un atleta “ritirato” non può partecipare a eventi ufficiali senza aver prima reso disponibili i propri whereabouts per almeno sei mesi.
«Ci ha notificato di voler essere reinserita nel pool di controllo. Non so se questo significhi che stia tornando o solo che voglia tenersi l’opzione aperta. Tutto quello che posso dire è che è di nuovo nel pool ed è quindi soggetta alle regole sui whereabouts».
Il pool non include tutti i giocatori attivi, benché chiunque sia soggetto ai test fuori competizione. È riservato principalmente ai primi 100 del ranking di singolare ATP e WTA, ai migliori doppisti, ai giocatori con disabilità e a chi intende rientrare dopo una lunga pausa.
Il possibile ritorno in campo: il doppio dello US Open
Se davvero Serena decidesse di tornare, la cornice naturale sarebbe lo US Open, dove potrebbe competere al fianco della sorella maggiore Venus, che a 45 anni è ancora in piena attività.
Williams è stata una delle migliori doppiste dell’era moderna: 14 Slam e tre ori olimpici in coppia con la sorella. Ma la suggestione più avvincente riguarderebbe il torneo di doppio misto, ormai diventato un evento spettacolare, pieno di wild card e accoppiate star.
E proprio il doppio misto riporta alla luce una rivelazione sorprendente fatta nei mesi scorsi.Eric Butorac – già Senior Director of Player Relations dello US Open e futuro direttore del torneo dal 2027 – dichiarò al podcast Nothing Major:
«Sinner ha chiesto se Serena Williams potesse essere un’opzione per il doppio misto. Credo che Serena non sia rientrata nel protocollo antidoping che richiede circa sei mesi per essere reintegrati».
Una frase passata quasi inosservata all’epoca, ma che oggi acquista un sapore diverso. Per ora siamo fermi nel campo delle ipotesi, ma le tempistiche forniscono un indizio da non sottovalutare.
Serena spegne le voci
La notizia della sua re-iscrizione nel registro antidoping ha immediatamente alimentato voci di un comeback. Serena però è intervenuta sui social, frenando le speculazioni con una secca smentita, senza fornire spiegazioni sulla ragione del reinserimento in lista.
Serena aveva giocato il suo ultimo match il 2 settembre 2022 contro Ajla Tomljanovic allo US Open, per poi registrarsi formalmente come ritirata presso l’ITIA il giorno successivo e da lì non aveva mai compiuto un passo concreto verso il ritorno .
Chi entra o rientra deve fornire indicazioni precise sui propri spostamenti ogni giorno dell’anno, requisiti molto stringenti che condizionano pesantemente la routine e fanno pensare ad una volontà forte.
Orizzonte Los Angeles 2028
Oltre allo US Open, c’è un altro appuntamento che Serena potrebbe non voler lasciarsi sfuggire: le Olimpiadi di Los Angeles 2028. Williams non ha mai giocato un’Olimpiade “in casa”: ad Atlanta 1996 era troppo giovane per competere.
E Los Angeles non è una città qualunque per lei. Il torneo si disputerà al Dignity Health Tennis Center di Carson, a meno di 10 km da Compton, dove Serena e Venus sono cresciute e hanno iniziato a giocare.
È facile immaginare Serena tra i tedofori, probabilmente insieme a Michael Phelps e magari LeBron James. E per un evento così simbolico, così profondamente legato alle sue origini, il ritorno in campo potrebbe valerne la pena.