Visma Lease a Bike lancia il guanto di sfida a Emirates ma i conti non tengono il passo

Il team olandese punta a sfidare l’egemonia della squadra di Pogacar attraverso forti investimenti, allontanandosi però dall’obiettivo della sostenibilità economica

Visma bilancio
i conti del team
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Visma Lease a Bike tenta l’assalto ai vertici. L’ambizione del team è costruire una macchina sportiva capace di competere con la squadra di Tadej Pogačar attraverso una struttura manageriale, tecnologica e operativa che somiglia sempre più a quella di una multinazionale

Da un lato il livello sportivo cresce: il team è infatti l’unico oltre ad Emirates a poter contare su due ciclisti nella top ten del ranking mondiale: il secondo classificato Jonas Vingegaard e il numero dieci Wout Van Aert.

Per mantenere alta l’asticella però gli sforzi economici sono ingenti, con la sostenibilità che si allontana. I conti del 2024 raccontano di una perdita da 6,1 milioni di euro, maturata nonostante ricavi record da 52 milioni, riporta il portale Money In Sport.

I costi del team

È il bilancio di un team che ha scelto di investire in personale, know-how e infrastruttura a livelli mai visti nel ciclismo moderno. La fotografia della stagione è quella di un’organizzazione mastodontica: 172 dipendenti, sostenuti da ulteriori attività in outsourcing per 3,7 milioni

La sola voce del personale vale 33 milioni, il 64% dei ricavi complessivi, e lo schema distributivo mostra come Visma abbia abbracciato un modello di performance basato sulla quantità e profondità delle risorse.

Parallelamente, la complessa operazione societaria che ha portato nel 2023 alla nascita di Yellow B Cycling Holding BV, proprietaria della squadra e co-controllata dal miliardario olandese Robert van der Wallen e dal direttore generale Richard Plugge, ha aggiunto un ulteriore peso al conto economico. 

L’acquisizione del team dal precedente veicolo societario ha generato 10,7 milioni di avviamento, oggi ammortizzati su base decennale: solo nel 2024 quello stesso ammortamento ha inciso per 1,1 milioni, una cifra comunque rilevante in un bilancio che già vive di margini sottilissimi.

Le fonti di ricavo

Sul fronte dei ricavi, Visma si conferma nella fascia alta del tour. Il motore restano le sponsorizzazioni, che valgono il 72% delle entrate. Il contributo principale arriva dai title sponsor Visma e Lease a Bike, a cui si affiancano Cervélo, Škoda, Jumbo, SRAM e Rabobank

Il sistema delle forniture – che nel 2024 ha generato 9,6 milioni di ricavi non cash – offre visibilità commerciale ma non porta liquidità. Il risultato è un modello in cui il volume cresce, ma la solidità finanziaria non segue la stessa traiettoria. 

A questo si aggiungono alcune attività ancillari strutturalmente in perdita, come la divisione eventi e partnership, che registra ricavi per 1,15 milioni a fronte di costi per 1,94 milioni, contribuendo negativamente all’equilibro economico.

WorldTour sul filo del break-even

All’interno del WorldTour, la maggior parte delle squadre si muove intorno al break-even: tra le eccezioni positive spicca Soudal Quick-Step, che ha chiuso in positivo di 2,6 milioni; mentre Visma si distacca dal pareggio con il rosso di sei milioni.

È qui che emerge il punto cruciale: se la strategia tecnica è quella giusta per avvicinare Emirates, quella economica rischia di allontanare il team dalla sostenibilità. L’investimento in risorse umane e organizzative ha permesso risultati sportivi eccellenti, ma senza un corrispondente allargamento della base dei ricavi il modello appare fragile.

L’ingresso di un grande investitore come van der Wallen ha garantito ossigeno, ma anche i benefattori più solidi hanno limiti, soprattutto in uno sport dove gli eventi producono profitti milionari – come nel caso del Tour de France organizzato da ASO – mentre le squadre vivono con margini minimi e spesso in perdita.

La strategia per colmare il divario con Emirates

Il ciclismo professionistico, più di altri sport, dipende dall’equilibrio sottile tra ambizione sportiva e capacità finanziaria. Visma Lease a Bike ha scelto di rilanciare, alzare il livello, investire come una superpotenza economica

Ma per colmare davvero il divario con UAE Team Emirates sarà necessario qualcosa di più del talento dei corridori: servirà un ecosistema in cui i team possano partecipare ai profitti del sistema, o un incremento significativo delle sponsorship premium.

Fino a quel momento, la squadra che vuole battere la formazione più ricca del ciclismo continuerà a farlo pagando un prezzo molto alto. E la sfida, più che sulle strade, rischia di giocarsi soprattutto ai tavoli dei bilanci.