Il Giro d’Italia volano per l’export. RCS sta sviluppando una collaborazione insieme ad ICE – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – che punta a valorizzare le eccellenze produttive italiane.
L’obiettivo è approfondire tutto ciò che la Corsa Rosa rappresenta per il Paese: un patrimonio economico, culturale e produttivo che ogni anno si estende oltre le strade e diventa un veicolo di immagine e relazioni nei mercati internazionali.
L’impatto economico della corsa
In questo quadro si inserisce la ricerca realizzata da Banca Ifis, presentata all’Auditorium di Roma durante l’International Bike Economy Forum, che ha quantificato in modo puntuale l’impatto economico e il potenziale di soft power del Giro.
Un’analisi che conferma quanto l’evento abbia assunto un ruolo centrale non solo per il movimento ciclistico, ma per l’intero sistema-Paese. Secondo i dati diffusi, il valore generato dagli spettatori live del Giro 2025 raggiunge i 2,1 miliardi di euro, tra impatto immediato e indiretto.
«Sono dati pazzeschi e sento dire che siano pure sottostimati. Sono numeri che ti riempiono il cuore, fanno capire come un evento sportivo possa dare un grande contributo al nostro Paese. E poi parliamo di cifre in costante crescita – ha commentato Urbano Cairo, presidente di RCS MediaGroup -. ICE ha capito la grande forza del Giro e quanto possa fare bene all’industria italiana e non solo. Se Paesi come la Bulgaria investono cifre importanti per avere il Giro è perché conoscono le ricadute positive».
Un risultato che si inserisce in un trend di crescita consolidato: negli ultimi tre anni, infatti, il numero di spettatori lungo le strade e la spesa diretta sul territorio sono aumentati progressivamente, segno di un interesse internazionale sempre più marcato.
Lo stimolo ai consumi internazionali
Parallelamente, la ricerca evidenzia come il Giro sia ormai un vero acceleratore per la produzione italiana all’estero: il valore attribuibile al Made in Italy sui mercati internazionali supera i 2,5 miliardi di euro nel 2025, alimentato da un pubblico globale che, dopo aver seguito la corsa, sviluppa una propensione all’acquisto stabile e duratura.
La stessa indagine rivela che 1,5 milioni di spettatori stranieri acquistano prodotti italiani in modo non occasionale, attratti da attributi distintivi come qualità, tradizione, artigianalità e design.
«Ringraziamo ICE per averci obbligato a guardare il Giro da un punto di vista diverso – ha aggiunto Paolo Bellino, ad e dg di RCS Sports & Events –. Le ricerche fornite da Banca Ifis ci fanno capire che stiamo lavorando bene, crescendo anno dopo anno, sia a livelli di audience che come ritorno sull’investimento dei nostri partner».
La valorizzazione delle eccellenze produttive
Un segnale che rafforza il legame tra il racconto del Giro e l’immaginario del Made in Italy, capace di trasformare l’esperienza sportiva in un volano economico per settori come l’alimentare, la moda, l’artigianato e la produzione di biciclette.
«Il valore del Giro è anche culturale grazie a una storia di oltre cent’anni che attraversa tutto il Paese – spiega Raffaele Zingone, condirettore generale e cco di Banca Ifis –, valorizzando tutte le bellezze, anche produttive».
Una dimensione che emerge chiaramente anche nei dati: l’esperienza del Giro attira spettatori, stimolando consumi e investimenti, consolidando l’immagine dell’Italia come Paese di qualità e creatività.
Il progetto RCS–ICE procede con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il ruolo del Giro d’Italia come ambasciatore del Paese, generatore di valore economico e culturale e piattaforma di promozione internazionale del Made in Italy.