La corsa rosa apre a nuovi orizzonti. Per la volta nei suoi oltre cento anni di storia, il Giro d’Italia prenderà il via dalla Bulgaria – come anticipato da Sport e Finanza –, segnando un nuovo debutto dopo la scelta dell’Albania per il 2025 e la conferma di una forte attenzione ai Paesi balcanici.
La “Grande Partenza” della 109esima edizione, in programma nel 2026, aprirà al Paese dell’Est una vetrina internazionale di portata straordinaria e al contempo consentirà agli organizzatori di ampliare il bacino d’utenza.
Il percorso
L’accordo tra il governo bulgaro e RCS Sport è arrivato al termine di un lungo processo negoziale con il supporto di Go Group Consultancy (GGC), advisory firm specializzata nell’Europa orientale, incaricata come transaction advisor.
Le prime tre tappe del Giro attraverseranno oltre 600 chilometri di territorio bulgaro, da Nessebar a Sofia, seguendo percorsi conformi agli standard tecnici e di sicurezza richiesti per le competizioni ciclistiche d’élite.
Decine di comuni saranno coinvolti nelle attività logistiche e promozionali, con l’obiettivo condiviso di massimizzare l’impatto sul territorio e la visibilità del Paese sfruttando la risonanza della manifestazione ciclistica.
L’impatto economico del Giro
Secondo uno studio di Banca Ifis, la corsa rosa si conferma uno dei più potenti volani economici d’Europa, capace di generare benefici complessivi superiori ai due miliardi di euro.
Una cifra che tiene insieme un impatto diretto stimato in 620 milioni – legato alla spesa dei turisti sportivi e all’organizzazione dell’evento – e un effetto indiretto di circa 1,4 miliardi, frutto dei ritorni turistici successivi e delle infrastrutture lasciate sul territorio.
Le ricadute positive toccano dieci settori strategici: dal turismo alla ristorazione, dalla mobilità alla produzione di biciclette e abbigliamento sportivo, passando per l’hôtellerie, il commercio, il sistema culturale e l’indotto dei produttori locali.
Le ricadute per la Bulgaria
Per la Bulgaria, che negli ultimi anni sta consolidando la propria immagine internazionale, il Giro rappresenta un’occasione irripetibile per mettere in mostra paesaggi, patrimonio culturale e potenziale d’investimento.
Il territorio bulgaro offre infatti una grande varietà di scenari: montagne, tratti costieri e città in rapida trasformazione, perfette per ospitare tappe di livello mondiale e accogliere gli appassionati delle due ruote.
«Portare la Grande Partenza del Giro d’Italia in Bulgaria riflette il nostro impegno ad ampliare la dimensione internazionale della gara – ha sottolineato il ceo di RCS Sport, Paolo Bellino -, e a condividerne il patrimonio con un nuovo pubblico».
I dettagli sulla trattativa
La trattativa ha conosciuto un’accelerazione durante l’estate, con il raggiungimento degli accordi principali e una visita tecnica sul territorio per valutare i percorsi proposti. Nel corso dell’autunno si è poi definito il quadro finale dell’intesa.
Il contesto geopolitico ed economico ha giocato un ruolo significativo. I due Paesi vantano rapporti bilaterali solidi, con l’Italia che figura costantemente tra i principali investitori in Bulgaria.
«Questo evento aumenta significativamente la visibilità internazionale della Bulgaria – ha evidenziato il primo Ministro bulgaro, Rosen Željazkov – e rafforza la sua posizione sulla mappa turistica mondiale».
Un esempio virtuoso
L’operazione dimostra la crescente capacità della Bulgaria di gestire eventi internazionali complessi, grazie alla collaborazione efficace tra istituzioni e settore privato che hanno messo le rispettive competenze a fattor comune.
«Consideriamo questo progetto come qualcosa di più di un singolo progetto: è un modello per future partnership pubblico-private nello sport, nelle infrastrutture e nel turismo – ha osservato il Managing Partner di GGC, Vito Petschek -. Prevediamo che strutture simili potrebbero sostenere lo sviluppo di altri eventi internazionali e iniziative strategiche nella regione».
Con la Grande Partenza del 2026, il Giro d’Italia allarga i propri confini, portando la Bulgaria al centro della geografia sportiva del continente.