Anima locale, vocazione internazionale. Il grande tennis è tornato in Italia con la Coppa Davis, una competizione itinerante che si muove come una carovana tra i diversi angoli dell’emisfero.
La manifestazione in cui i tennisti danno spettacolo con la maglia della propria nazionale ha visto le migliori otto nazioni del mondo sfidarsi dal 18 al 23 novembre a Bologna, nella nuova SuperTennis Arena, con l’Italia che ha difeso il titolo con successo.
La celebrazione dell’eccellenza italiana
Le Final Eight saranno ospitate dall’Italia in totale per tre anni: fino al 2027 l’assegnazione della celebre Insalatiera avverrà nel nostro Paese, con il capoluogo emiliano confermato come sede per la prossima edizione.
Un ulteriore motivo d’orgoglio per il movimento nazionale del tennis, che sta vivendo un momento storico, con la presenza di ben nove giocatori in top 100 e due in top ten: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
La Coppa Davis, in qualità di torneo itinerante, richiede agli sponsor di replicare la stessa esperienza di brand indipendentemente dal continente in cui si gioca. La vera sfida è garantire un’identità del marchio visivamente identica e con un messaggio coerente in contesti culturali e logistici diversi, sottolinea ChainOn.
Coerenza globale: la sfida degli sponsor
Il torneo tennistico, prima della fase finale, ha visto lo svolgimento di due turni di qualificazione che si sono giocati in giro per il mondo: da Taipei a Sydney, passando Tokyo e Delray Beach (Stati Uniti).
Mantenere coerenza visiva e comunicativa non è un compito banale: la Coppa Davis è costruita su un’identità grafica rigidamente controllata dalla Federazione Internazionale Tennis.
L’ITF, proprietaria dell’evento, definisce i requisiti per garantire che l’esposizione sia uniforme, in linea con l’obiettivo strategico di offrire partnership valide a livello internazionale, nazionale e locale.
Dentro e fuori il campo da gioco
Il campo da gioco è la risorsa primaria e tutto ciò che lo compone deve apparire identico in ogni sede. Gli sponsor globali si muovono quindi dentro una struttura molto precisa per rispettare le stringenti prerogative.
L’obiettivo di fondo è assicurarsi che l’immagine dei partner risulti la medesima in ogni inquadratura televisiva. Inoltre, le aziende sono incoraggiate ad allineare il proprio messaggio ai valori universali dello sport, richiamando le qualità del tennis.
Svolgendosi in una città unica, le Final Eight della Coppa Davis permettono l’attivazione di collaborazioni con partner locali, un passaggio essenziale per intercettare il pubblico nazionale e territoriale.
Il teatro di questa edizione è stata la SuperTennis Arena di BolognaFiere, un impianto temporaneo che può ospitare oltre 10mila persone e creato specificatamente per ospitare la 113esima edizione della storica competizione tennistica. Negli ultimi tre anni, la città aveva ospitato la fase a gironi all’Unipol Arena.
Il ruolo dei partner italiani
Il Gruppo HERA, multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici con sede proprio a Bologna, gioca in casa e ha deciso di rinnovare il proprio impegno – nato nel 2022 – con uno degli appuntamenti sportivi più importanti al mondo.
Al suo fianco ci sono anche Italgas e Frecciarossa, mentre tra gli Official Supplier figurano marchi come Dunlop, Joma, Valmora, Villa Antinori, Technogym e TicketOne, che contribuiscono apportando la qualità dei loro prodotti e servizi.
A supporto della squadra italiana c’è Lavoropiù, azienda con sede legale a Bologna che ha deciso di continuare a offrire il sostegno alla Federazione Italiana Tennis e Padel accompagnandola nella manifestazione.
Si tratta di un’unione nata nel 2022 con la Nazionale maschile di Coppa Davis e ampliata successivamente alla squadra femminile di Billie Jean King Cup. La partnership prevede la presenza del logo sull’abbigliamento delle squadre e sulle panchine in occasione dei match degli azzurri.
Le Iniziative sul territorio
In giro per Bologna non è mancata la cartellonistica a supporto degli sponsor e della kermesse tennistica stessa. Le iniziative extra campo rafforzano l’identità dell’evento e ne amplificano la risonanza mediatica.
È il caso, ad esempio, di Rolex che ha affisso dei maxi-poster sulla facciata di Palazzo Re Enzo, in pieno centro città, utilizzando spazi ad alto transito per raggiungere un pubblico ampio.
Bologna si è inoltre preparata alla fase finale della Davis attraverso una serie di iniziative che trasformano l’appuntamento sportivo a fenomeno cittadino, coinvolgendo la comunità locale.
Il coinvolgimento della comunità
Il Comune ha coordinato diverse attività pensate per coinvolgere il pubblico prima dei verdetti del campo: l’esposizione del trofeo nell’anticamera della Sala Rossa di Palazzo d’Accursio, la collocazione di cinque panchine verdi in altrettante piazze della città e l’installazione di cinque palline da tennis giganti in diversi punti di Bologna.
Dal 15 al 23 novembre piazza Maggiore ha ospitato due campi da mini-tennis, aperti al pubblico per tutta la giornata. La Torre degli Asinelli e la facciata di Palazzo Re Enzo si sono illuminati di verde, colore iconico della competizione, sino alla conclusione del torneo.
A Palazzo Re Enzo, inoltre, si è svolta il 16 novembre la cerimonia di apertura con le squadre e gli staff che hanno sfilato sul Green Carpet in piazza Nettuno, inaugurando ufficialmente la rassegna tennistica.
Le due anime della Davis
La natura temporanea della SuperTennis Arena ha offerto significative opportunità per i fornitori specializzati. L’allestimento di una struttura ad hoc a BolognaFiere ha richiesto infatti una complessa catena logistica, che deve garantire gli standard qualitativi e di sicurezza richiesti dall’ITF.
La gestione della ristorazione, della sicurezza e della tecnologia in un ambiente temporaneo rappresenta un terreno fertile per i fornitori, che possono così beneficiare della visibilità derivante da un evento di caratura internazionale.
La Coppa Davis conferma così la sua doppia natura: una portata globale coniugata alla capacità di trasformarsi, ovunque vada, in un fenomeno profondamente radicato nel territorio che la ospita.