Formula 1: il business nascosto dei follower falsi su Instagram

La piattaforma Fanatix ha effettuato un’indagine circa guadagni per followers falsi dei piloti di F1:  Hamilton quello che incassa di più, Alonso ha la percentuale maggiore. Tutti i numeri del business nascosto.

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Piloti e team
Image Credits: media centre Ferrari

I piloti di Formula 1 non guadagnano solo dai contratti milionari con le scuderie e dalle sponsorizzazioni. Una fonte di reddito parallela, seppur controversa, proviene dai cosiddetti “follower falsi” su Instagram: account automatizzati, privi di persone reali, comunemente definiti bot.

Secondo un’indagine condotta da Fanatix, piattaforma di biglietteria sportiva e analisi dati, utilizzando lo strumento Modash.io e l’Influencer Marketing Hub, una percentuale significativa dei follower delle star della F1 non è autentica.

E questi account fantasma generano entrate reali.

Hamilton: il re indiscusso dei follower falsi

Lewis Hamilton, con 41,6 milioni di follower su Instagram, domina la classifica anche sotto questo aspetto. Il sette volte campione del mondo, ora in forza alla Ferrari, vede quasi il 28% del suo pubblico composto da bot: oltre 11,5 milioni di account falsi.

Per ogni post sponsorizzato, il pilota britannico può incassare fino a 100.302 sterline, di cui 27.924 sterline provengono direttamente da questi follower fantasma. Per dare un’idea dell’entità di queste cifre: un lavoratore medio britannico dovrebbe impiegare 2.287 ore di lavoro – circa 14 mesi full-time – per guadagnare quanto Hamilton ricava dai soli bot in un singolo post.

Al secondo posto troviamo Charles Leclerc. Il pilota monegasco della Ferrari vanta 21,2 milioni di follower, ma 3,37 milioni (il 15,93%) sono account non autentici. Nonostante abbia una delle percentuali più basse di bot tra i top driver, Leclerc può comunque guadagnare 8.143 sterline per post dai follower falsi, su un totale di 51.120 sterline.

Max Verstappen, quattro volte campione del mondo e pilota più pagato della griglia, occupa la terza posizione. Dei suoi 16,7 milioni di follower, il 18,63% sono bot, generando 7.502 sterline a post da account falsi.

Fernando Alonso si aggiudica il dubbio onore di avere la percentuale più alta di follower falsi dell’intera F1. Lo spagnolo dell’Aston Martin, due volte campione del mondo, ha il 34,55% di bot tra i suoi 7,6 milioni di follower: oltre 2,6 milioni di account fantasma che generano 6.331 sterline per ogni post sponsorizzato.

Top 10: i piloti che guadagnano di più dai follower falsi

Posizione Pilota Follower Falsi % Bot Guadagno Totale per Post Guadagno da Follower Falsi
1 Lewis Hamilton 11.581.440 27,84% £100.302 £27.924
2 Charles Leclerc 3.377.169 15,93% £51.120 £8.143
3 Max Verstappen 3.111.210 18,63% £40.268 £7.502
4 Carlos Sainz 2.660.790 21,99% £29.177 £6.416
5 Fernando Alonso 2.625.800 34,55% £18.324 £6.331
6 Lando Norris 1.779.970 16,33% £26.289 £4.293
7 George Russell 1.656.800 21,80% £18.339 £3.995
8 Pierre Gasly 1.323.960 22,44% £14.225 £3.192
9 Oscar Piastri 975.150 17,73% £13.267 £2.352
10 Franco Colapinto 767.550 15,05% £12.304 £1.852

Anche i team sfruttano i bot

Il fenomeno non riguarda solo i piloti. Anche le scuderie beneficiano, seppur marginalmente rispetto ai loro bilanci miliardari, di questi follower artificiali.

McLaren guida la classifica dei team con il 28,98% di follower falsi: quasi 4,7 milioni di account bot sui 16,2 milioni totali. Williams (27,17%), Racing Bulls (26,95%) e Aston Martin (26,66%) vedono tutti oltre un quarto del loro pubblico classificato come non autentico.

Red Bull Racing, nonostante sia il team più seguito con 30,7 milioni di follower, mantiene la percentuale più bassa di bot tra le scuderie di punta: il 23,10%, suggerendo un coinvolgimento più genuino del pubblico.

Un business marginale ma redditizio

Va precisato che questi guadagni extra rappresentano cifre trascurabili per patrimoni già stratosferici. Verstappen guadagna 62 milioni di euro a stagione dalla Red Bull, mentre Hamilton incassa 57 milioni dalla Ferrari e vanta un patrimonio netto intorno ai 450 milioni di dollari.

Allo stesso modo, per i team questi introiti sono irrilevanti: McLaren è valutata 4,73 miliardi di dollari, Ferrari 6,4 miliardi.

Tuttavia, nell’era dei social media dove clic e follower determinano visibilità e valore commerciale, anche i bot rappresentano un asset. Più follower significa maggiore appeal per gli sponsor, indipendentemente dalla loro autenticità.

Con l’engagement sui social media sempre più sotto osservazione, questa analisi aggiunge un elemento significativo nel panorama commerciale della Formula 1, rivelando un aspetto spesso ignorato del business miliardario dello sport motoristico.