Aumentano le assenze illustri in Coppa Davis. Il torneo a squadre che conclude la stagione tennistica deve fare i conti con la mancata partecipazione di gran parte dei principali protagonisti del circuito ATP.
L’ultimo forfait in ordine cronologico è stato quello del numero uno del mondo Carlos Alcaraz in seguito al risentimento muscolare accusato all’atto conclusivo delle Finals in cui si è arreso ai colpi di Jannik Sinner.
Le assenze tra gli azzurri
Lo spagnolo si accoda al rivale altoatesino che non farà parte del team azzurro chiamato a difendere i due titoli consecutivi di fronte al pubblico bolognese, città organizzatrice delle Final Eight.
Tra le defezioni nei campioni in carica va annoverata anche quella di Lorenzo Musetti, visto il calo di condizione fisica accusato dopo una corsa estenuante verso il torneo dei maestri di Torino.
L’arrivo del figlio atteso in concomitanza con il torneo è stato un altro fattore decisivo che ha spinto il capitano Filippo Volandri a puntare su Lorenzo Sonego per completare il quintetto azzurro.
Zverev unico partecipante in top ten
Guardando alla top ten del ranking, l’unico giocatore presente sarà Alexander Zverev, motivato a riscattare una stagione sottotono nonostante abbia mosso critiche alla formula del torneo.
Non sarà della partita nemmeno Novak Djokovic: la Serbia ha infatti mancato la qualificazione alla fase finale. La sua presenza sarebbe comunque stata in dubbio vista la rinuncia alle Finals che ha aperto la strada a Musetti.
A sorpresa anche gli Stati Uniti non sono riusciti a strappare il pass per Bologna, nazione che vanta due esponenti tra i primi dieci della classifica come l’Italia, ovvero Taylor Fritz e Ben Shelton.
Le giovani promesse della Repubblica Ceca
Tra le protagoniste dello scorso anno oltre agli USA mancheranno anche Australia e Canada, rappresentate in top ten rispettivamente da Alex de Minaur e Felix Auger-Aliassime esclusi dal parterre di Bologna.
Chiude il cerchio il Regno Unito di Jack Draper eliminato dal Giappone nel primo round di qualificazioni. Allargando lo sguardo la situazione non migliora: in totale sono tre i tennisti presenti che possono vantare un posto in top venti.
Oltre a Zverev, scenderanno in campo Jiri Lehecka e Jakub Mensik in rappresentanza della Repubblica Ceca, candidata ad un ruolo da protagonista potendo contare su un team giovane e competitivo.
Cobolli quinta forza del torneo
Scendendo ulteriormente, spunta Francisco Cerundolo al ventunesimo posto del ranking seguito da Flavio Cobolli sotto di una posizione, con l’Italia che schiererà in campo il quinto giocatore meglio piazzato.
Lo scenario delineatosi impone una riflessione ai vertici della federazione internazionale, considerando anche che l’appuntamento si inserisce in un calendario già molto congestionato.
Una possibilità di cui si discute, con il favore dell’ATP e dei tennisti stessi, è quella di dilatare la cadenza della manifestazione, che attualmente si tiene ogni anno, e disputarla a stagioni alterne.
La suggestione di una Davis a cadenza biennale
Una scelta di questo tipo potrebbe rinvigorire il fascino della manifestazione che sta progressivamente svanendo, come testimoniano le scelte dei tennisti. Sempre più spesso, i migliori giocatori optano per riposare oppure arrivano in condizioni fisiche precarie.
L’organismo vertice del tennis mondiale è chiamato dunque a prendere una posizione in parte contraria a i suoi interessi, considerando che lo svolgimento con ritmo biennale comporterebbe la rinuncia ai ricavi dell’evento un anno ogni due.
Un cambiamento di questo tipo non avverrebbe in tempi ristretti, visto l’impegno intrapreso con l’Italia, sede designata della kermesse tennistica per il prossimo triennio. A partire dal 2027 invece la federazione avrebbe mano libera per apportare il cambiamento.