L’NBA si invola verso il record di ricavi. La stagione è iniziata forte: partite equilibrate, audience in crescita nell’anno del debutto del nuovo maxi-accordo media con Amazon, ESPN/ABC e NBC.
Secondo le proiezioni condivise ai proprietari delle franchigie a settembre e riportate da Sportico, i ricavi lordi della lega dovrebbero raggiungere 14,3 miliardi di dollari nel 2025-26, in aumento del 12% rispetto ai 12,75 miliardi della stagione precedente.
Il motore della crescita: il nuovo accordo media
L’impennata dei ricavi è guidata dal nuovo contratto undecennale da 76 miliardi di dollari, che porta gli introiti televisivi per singola squadra da 103 milioni a 143 milioni già da questa stagione.
Il valore crescerà in media di circa il 7% l’anno, fino ad arrivare a 281 milioni per franchigia nel 2034-35 (calcolato su una lega a 30 squadre). Per dare una prospettiva storica, quarant’anni fa ogni team incassava appena 1,5 milioni dai diritti nazionali.
In questo contesto, il valore medio di una squadra NBA, secondo le valutazioni di Sportico, è salito a 5,51 miliardi di dollari, segnando un aumento del 20% rispetto all’anno precedente e del 113% rispetto al 2022, quando la media si fermava a 2,58 miliardi.
I ricavi della scorsa stagione
Nella stagione 2024-25 le 30 franchigie NBA hanno generato 12,25 miliardi di dollari complessivi, includendo anche gli eventi non NBA ospitati nelle arene ma escludendo i fondi trattenuti dalla lega per investimenti e operatività.
La media si attesta sui 408 milioni per team, con una forbice molto ampia: i Golden State Warriors sono stati la squadra più redditizia con 833 milioni di dollari, mentre i Memphis Grizzlies hanno registrato il totale più basso a quota 301 milioni.
Questo conteggio è al netto del revenue sharing, che l’anno scorso ha comportato il trasferimento di circa 400 milioni dalle squadre a maggior fatturato verso quelle con ricavi inferiori, grazie anche al contributo del 50% delle entrate provenienti dalla luxury tax.
Il confronto con le altre leghe USA
Se si osservano i ricavi delle altre leghe professionistiche statunitensi, la NFL rimane in netto vantaggio con 22,2 miliardi di dollari, mentre la MLB si attesta sui 12,75 miliardi, la NHL sui 7,7 miliardi e la MLS sui 2,2 miliardi.
Il basketball-related income (BRI), che rappresenta la base per la definizione del salary cap, ha raggiunto i 10,25 miliardi la scorsa stagione, un ammontare inferiore alle aspettative.
Il risultato è stato influenzato dall’instabilità del mercato dei media locali e dalla presenza di diverse squadre di piccoli mercati nelle finali di conference, un elemento che ha ridotto gli incassi al botteghino della postseason.
Di conseguenza, più di 480 milioni di dollari sono tornati alle squadre attraverso il fondo escrow, creato per garantire la ripartizione 51-49 tra proprietari e giocatori, che si sono visti decurtare gli emolumenti.