Ferrari ha alzato il velo sulla sua prima vettura completamente elettrica durante il Capital Markets Day 2025, segnando una svolta storica per il marchio del Cavallino Rampante.
Una mossa strategica che arriva in controtendenza rispetto ai principali competitor del settore luxury, molti dei quali stanno rallentando i propri piani di elettrificazione.
La strategia del «quando è pronto»
L’approccio di Ferrari all’elettrico si distingue per la sua filosofia attendista. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha chiaramente espresso la posizione dell’azienda: «L’elettrificazione è una delle vie per raggiungere la performance, non un fine».
Una dichiarazione che sintetizza perfettamente la strategia di Maranello, dove l’innovazione deve essere sempre funzionale alla qualità di guida, non una risposta passiva alle normative.
Il modello, che sarà presentato ufficialmente nella primavera del 2026, rappresenta il culmine di un percorso iniziato nel 2009 con le prime soluzioni ibride derivate dalla Formula 1. Dal prototipo 599 HY-KERS del 2010 alla LaFerrari, dalla SF90 Stradale alla recente 849 Testarossa, Ferrari ha costruito competenze decisive prima di fare il grande salto.
Quattro è il numero magico
La nuova piattaforma Elettrica adotta un’architettura a quattro motori elettrici, uno per ruota, combinata con quattro ruote sterzanti e motrici. Una soluzione tecnica che promette prestazioni degne del marchio: accelerazione 0-100 km/h in 2,5 secondi, velocità massima di 310 km/h e autonomia di 530 km. La batteria da 122 kWh lordi supporta ricariche ultra-rapide a 350 kW grazie all’architettura a 800 volt.
Ma non si tratta di una supercar. Ferrari ha più volte ribadito che l’Elettrica sarà una granturismo a quattro porte e quattro posti, più grande dell’attuale ammiraglia ibrida F80. Un veicolo capace di coniugare «agilità da coupé e stabilità da granturismo», nelle parole del direttore tecnico Gianmaria Fulgenzi.
Elemento distintivo del progetto è il coinvolgimento di Jonathan Ive, leggendario designer di Apple e creatore di Mac e iPhone. La sua società LoveFrom ha curato il design esteriore e ha contribuito agli interni, segnando la prima incursione del designer britannico nel settore automotive. Una scelta che sottolinea l’ambizione di Ferrari di creare un prodotto iconico, capace di ridefinire i codici estetici del segmento.
Ferrari accelera sul futuro: elettrica dal 2026 e -90% emissioni entro il 2030
Piano industriale e posizionamento nel contesto competitivo
Il modello Elettrica si inserisce nel piano “Ferrari 2030“, che prevede un mix di gamma composto per il 40% da modelli ibridi, 20% elettrici e 40% a combustione interna. Una revisione al ribasso rispetto ai piani del 2022, riflettendo un approccio più cauto all’elettrificazione.
La produzione avverrà nel nuovo stabilimento di Maranello dedicato ai sistemi di propulsione a batteria, con volumi limitati e posizionamento nella fascia più alta della gamma. Sebbene il prezzo non sia stato ufficializzato, è possibile collocarlo oltre i 500.000 euro.
La tempistica di Ferrari appare azzeccata. Mentre Lamborghini ha posticipato il lancio del suo primo elettrico dal 2027 al 2029, Bentley ha rinviato l’obiettivo full-electric dal 2030 al 2035, e Porsche ha abbandonato alcuni progetti di punta a batteria, il Cavallino entra nel mercato con un prodotto maturo e differenziato.
Anche Maserati ha recentemente cancellato i piani per una versione elettrica della MC20, citando scarso interesse da parte dei clienti. Un contesto che rende la scommessa di Ferrari ancora più interessante.
La reazione del mercato
Gli investitori, che hanno premiato Ferrari con un rialzo del 900% del titolo dal debutto in Borsa di un decennio fa, hanno accolto l’annuncio con cautela.
La sfida sarà convincere una clientela abituata al rombo dei V12 e degli V8 biturbo a investire cifre a sei zeri in una granturismo elettrica. Per quanto tecnologicamente avanzata e firmata da Jony Ive, l’Elettrica dovrà dimostrare sul campo di possedere quel «piacere di guida distintivo» che da sempre caratterizza ogni vettura di Maranello.
Solo nella primavera 2026 scopriremo se il primo veicolo elettrico del Cavallino Rampante sarà all’altezza di un’eredità che parte da Enzo Ferrari e dalla sua celebre massima: «Vendo motori. Aggiungo le macchine perché qualcosa deve pur contenere il motore».
Nel frattempo, i puristi possono dormire sonni tranquilli: i V12, i V8 e i V6 biturbo continueranno a ruggire sulle strade di tutto il mondo. L’Elettrica affiancherà, non sostituirà, le berlinette dal sound inconfondibile che hanno fatto la storia di Maranello.