Non si diradano le nubi sopra Maranello. La stagione della Rossa, una stagione che voleva avere i presupposti se non per un dominio assoluto, almeno per rivaleggiare ai vertici, si è rivelata più deludente di ogni nefasta aspettativa.
L’arrivo di un monumento vivente come Lewis Hamilton, in coppia con il beniamino di casa, Charles Leclerc nel pieno della sua maturità sportiva, doveva proiettare le Rosse di nuovo in vetta al campionato.
E invece il 2025 si sta rilevando una delle annate peggiori degli ultimi tempi. La casella vittorie, a sei Gran Premi dal termine, segna ancora un pesantissimo zero e i cinque podi ottenuti sono tutti farina del sacco monegasco di Leclerc.
Leclerc ed Hamilton nel segno della frustrazione
Un Leclerc che però, alla sua settima stagione in Rosso, senza essere minimamente in grado di lottare per il titolo, ha l’umore sotto le scarpe e non sta più facendo niente per nascondere la sua frustrazione.
Al punto che Nicolas Todt, figlio del grande Jean, e manager di Charles, avrebbe iniziato a dire in giro per il paddock che il monegasco sarebbe prossimo a mettersi su piazza.
Frustrazione che travolge in pieno anche Lewis Hamilton, che nelle ambizioni – neanche troppo segrete – di inizio stagione intendeva coronare il sogno dell’ottavo mondiale, vestito di rosso.
E invece il britannico si è ritrovato spesso a metà schieramento o a lottare per una manciata di punti con il compagno di squadra, dando vita a teatrini sovente imbarazzanti, per una settima o sesta posizione.
Ma il malcontento nei riguardi della Rossa non tocca solo la coppia di piloti e il grande popolo di tifosi. Anche i vertici societari non nascondono più malumore e, nonostante il rinnovo arrivato non più di tre mesi fa, la testa del team principal, Fred Vasseur, sarebbe prossima a cadere.
Horner in Ferrari: la tentazione di John Elkann
Con Vasseur alla porta chi si caricherebbe sulle spalle la guida di una Ferrari reduce da troppe sbandate?
Un numero uno, uno che in vent’anni di carriera in F1 ha collezionato ben 14 titoli mondiali e che da qualche mese è “appiedato”.
Si tratta di Christian Horner, ex deus indiscusso della Red Bull che dopo essere stato licenziato questa estate dalla sua storica scuderia, starebbe progettando un ritorno in grande stile.
Sport Mediaset non ha troppi dubbi e attribuisce l’interessamento a Horner direttamente al presidente John Elkann, che ha ribadito a più riprese come «la Ferrari sia una questione personale, un impegno verso i fedeli tifosi che vogliono vederci vincere in F1».
Al di là dell’impegno “dovuto” verso i tifosi della Rossa, e i risultati sportivi che languono in F1, Elkann deve fare anche i conti con la freddezza con cui è stato accolto in borsa il nuovo piano industriale 2030 e lo scarso interesse verso la Ferrari elettrica da parte del mercato.
Da grande antagonista, prima con Vettel contro Alonso, poi con Verstappen contro Leclerc (sfide sempre vinte dalla Red Bull) Christian Horner potrebbe rappresentare il salvatore della Rossa.
Horner è “disoccupato” e, dopo aver concordato una maxi buona uscita di circa 100 milioni di euro con la Red Bull, non avrebbe fretta di tornare nel Circus.
Fretta no, ma tanta voglia, sì.
Ed è per questo che il dirigente non vuole correre verso Aston Martin (dove ritroverebbe Adrian Newey) o Alpine e l’idea di Horner in Rosso è ben più che un rumors da Paddock.
A livello contrattuale, il dirigente è libero di lavorare con qualsiasi team a partire dal 2026, stagione nella quale, come è noto, si ripartirà da zero con un nuovo ciclo tecnico.
E il rientro di Horner sarebbe accolto positivamente anche dai colleghi team principal. Secondo quanto riporta il sito tedesco F1 – Insider, anche un acerrimo rivale come Toto Wolff, si sarebbe detto entusiasta di riavere Horner «La F1 ha bisogno di personalità di rilievo, serve un “cattivo” che sappia anche vincere e collezionare titoli» o ancora l’attuale leader dei costruttori, Zak Brown, ceo di McLaren, «anche se non abbiamo preso tante tazze di te insieme, la carriera stellare di Chris parla da sé e abbiamo bisogno di caratteri diversi per rendere le cose emozionanti e autentiche».
Red Bull: ricavi in crescita per la scuderia ma l’era Horner presenta il conto
Horner in Ferrari: tutti i possibili ostacoli
La strada non è tutta in discesa, chiaramente.
Oltre al mettere alla porta Fred Vasseur, questione non da poco ma neanche ostacolo insormontabile, c’è da superare lo scarso amore tra Horner e Hamilton – che in rosso farà di certo almeno la stagione 2026 e infine il tema Verstappen.
SuperMax, già da tempo avrebbe lasciato intendere che il suo matrimonio con la Red Bull non sia “finché morte non vi separi” e volendo correre per un team di vertice, le scelte non sono infinite.
Archiviata la tentazione Aston Martin, messe a tacere le voci su Mercedes e con una McLaren blindata da due piloti giovani e vincenti, non resta che far rotta verso Maranello.
Verstappen non ha mai mostrato interesse per la Rossa ma, si sa, le cose cambiano nel corso delle carriere.
E dal 2027, dopo un anno di “rodaggio” con il nuovo ciclo tecnico, potrebbe non essere così balzana l’idea di SuperMax di casa a Maranello.
Opzione possibile però, solo se alla guida del team non vi fosse Christian Horner, con il quale Max non si è lasciato in “buoni rapporti”.
Gli scenari possibili sono molteplici e niente è da escludere realmente.
Intanto la Ferrari proverà a stupire, contro ogni previsione, nel GP degli Stati Uniti in scena a Austin, nel prossimo weekend.