Volley, spinta Mondiale: ascolti record e boom di tesserati

Il doppio trionfo delle rappresentative azzurre traina la pallavolo italiana: il nuovo picco di popolarità consente di alimentare la base del movimento.

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doppietta storica
Image credit: Federvolley

La pallavolo italiana vive un momento irripetibile. Dopo lo storico oro olimpico delle ragazze di Velasco, è arrivata la doppietta mondiale con i ragazzi di De Giorgi. Risultati che certificano la supremazia della scuola azzurra.

Il valore delle vittorie non si limita al trofeo, si propaga poi nella crescita del movimento. In Italia è sempre stato così: con Tomba il boom dello sci, con Sinner quello del tennis. Oggi è la pallavolo a vivere il suo momento d’oro.

Ascolti televisivi da record

A confermarlo ci sono i dati tv. La finale femminile contro la Turchia ha incollato davanti allo schermo 4.123.000 spettatori, con le ragazze che hanno incollato una buona fetta del paese davanti allo schermo.

La sfida degli uomini di Michieletto e compagni contro la Bulgaria ha totalizzato 3.350.000 telespettatori con il 25,8% di share e un picco a 4.162.000. Notevoli anche i numeri del post-partita: 2.546.000 spettatori e 20,2% di share.

Anche leghe maschile e femminile hanno beneficiato di questa spinta. La regular season maschile 2024/25 ha registrato +40.080 spettatori rispetto all’anno precedente, passando da 353.325 a 393.405 presenze (+11,34%). 

La media per gara ha raggiunto 2.980 spettatori, il valore più alto degli ultimi trent’anni. Record anche nei playoff, con una media di 3.882 spettatori a partita (+7%), accompagnati da un incremento del 5% negli incassi.

Trend di crescita dei tesserati

Al di là degli ascolti, l’effetto più tangibile è l’aumento dei praticanti. Al 30 giugno 2024, prima del trionfo olimpico femminile, i tesserati erano 275.146 donne e 81.338 uomini. Un anno dopo, nel giugno 2025, i numeri sono saliti a 281.349 donne e 83.081 uomini, riporta La Gazzetta dello Sport.

Complessivamente si è passati da 356.484 a 364.430 tesserati.Ogni trionfo mondiale ha generato un salto simile, gettando poi le basi per allargare la base e fare emergere nuovi talenti. 

Nel 1990, alla vigilia del primo successo iridato, si passò da 157.544 a 164.778 tesserati, con un incremento di 7.234 unità. Nel 1998 la Federazione contava 200.774 tesserati, diventati 220.983 alla fine della stagione successiva, con una crescita di oltre ventimila. 

Nel 2002, in occasione del primo titolo femminile conquistato da Piccinini, Togut e Lo Bianco, il balzo fu straordinario: da 199.641 a 275.587 tesserati, cioè quasi 76mila in più in appena dodici mesi. 

I numeri recenti e il circolo virtuoso innescato

Più recente il caso del 2022, quando si passò da 289.128 a 342.115 tesserati, con un incremento di quasi 53mila. Un trend che lascia immaginare un ulteriore incremento nei prossimi mesi.

L’aumento dei tesserati non è solo un dato statistico: influenzerà anche i contributi che la Federazione riceverà da Sport e Salute, calcolati su parametri come risultati sportivi, atleti attivi, società affiliate e tecnici qualificati.

Proprio sul fronte tecnico, il Mondiale nelle Filippine ha offerto un dato inedito: ben dieci allenatori italiani presenti, compresi i due finalisti per l’oro. Non era mai successo prima.

Il nodo scuole: l’appello di Manfredi

La pallavolo piace sempre di più, soprattutto tra i più piccoli. Ma a fronte del boom di richieste, il rischio è di non avere strutture sufficienti. Per questo Manfredi ha lanciato un appello al governo:

«Aprite le palestre scolastiche ai bambini che vogliono giocare a pallavolo: quelle strutture non sono della burocrazia, ma della comunità. Il volley italiano è un sistema virtuoso, con una sola nota dolente: gli impianti. È già boom di tesserati, ma dopo i Mondiali di donne e uomini non potremo accontentare i tanti bambini in fila. Non si possono lasciare vuote le palestre scolastiche: con il ministro per lo Sport forse siamo vicino alla soluzione».

A confermare l’impegno istituzionale è il ministro Andrea Abodi:

«Stiamo lavorando con il Parlamento per un disegno di legge che dovrebbe andare molto velocemente. Se troviamo la convergenza di tutti i gruppi parlamentari come sembra, avendo già fatto tutti i passaggi preliminari con il Ministero dell’Istruzione, possiamo arrivare a una norma che regolamenti l’apertura rendendola pressoché obbligatoria, al netto di alcuni problemi come la sicurezza perché ci sono regole differenti a riguardo per le palestre aperte in orario scolastico e non. Di questa norma beneficerà di certo tutto lo sport in generale, ma la pallavolo è sicuramente lo sport più presente e intraprendente».

La pallavolo italiana non si limita a vincere titoli: sta trascinando numeri, pubblico e nuove generazioni. Se il trend verrà accompagnato da politiche adeguate sulle infrastrutture, il boom attuale potrà trasformarsi in una crescita strutturale e duratura.

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