Nuove voci per la cessione di Puma. Secondo quanto riportato da Manager Magazin, il fondo di private equity CVC e Authentic Brands – guidata da Jamie Salter – sarebbero pronti a presentare un’offerta per la quota del 29% detenuta dalla famiglia Pinault attraverso la holding Artémis.
La notizia ha fatto balzare il titolo in Borsa di oltre l’11%, rendendo Puma il miglior performer dello STOXX 600 europeo nella seduta di ieri, segnalando come il mercato si attenda sviluppi positivi nella vicenda.
Sia Salter che Alex Dibelius, responsabile per la Germania di CVC, hanno espresso il loro interesse per acquisire la partecipazione detenuta dalla famiglia francese, aprendo la strada a una possibile sfida a colpi di rilanci.
La corsa tra CVC e Authentic Brands
Tuttavia, fonti vicine ad Artémis hanno smentito la ricostruzione, ribadendo che non è in corso alcuna negoziazione. Puma e CVC hanno scelto di non commentare, mentre Authentic Brands non ha risposto alle richieste dei giornalisti.
L’ipotesi di una cessione non è nuova. Già ad agosto Bloomberg aveva rivelato che la famiglia Pinault stava sondando il mercato per valutare possibili acquirenti della sua quota, stimata allora in circa 960 milioni di dollari.
La scorsa settimana Reuters aveva riportato che Artémis non avrebbe intenzione di vendere agli attuali livelli di mercato, ritenuti troppo bassi dopo il terreno perso in borsa per via delle performance deludenti.
Authentic Brands non è nuova a operazioni di rilievo nel settore: ha costruito la propria strategia sull’acquisizione e rilancio di marchi in difficoltà come Forever 21 e Aeropostale, e nel 2021 ha superato proprio CVC nella corsa a Reebok, rilevata da Adidas.
La suggestione delle nozze con Adidas
Prima delle indiscrezioni su CVC e Authentic Brands, il mercato aveva ventilato altri possibili soggetti interessati. La più recente era stata la suggestiva ipotesi di una fusione con Adidas, chiamata a soccorrere il brand tedesco.
A rilanciarla era stato Roy Adams, azionista di Puma e cofondatore di Metronuclear, che in un’intervista a Handelsblatt aveva definito lo stato dell’azienda una vera e propria emergenza.
Adidas, dal canto suo, aveva preferito non commentare, limitandosi a osservare con attenzione la situazione, per quella che sarebbe un’operazione che ridisegnerebbe il panorama competitivo del mondo dello sportswear.
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L’interesse da Cina e Medio Oriente
Parallelamente, erano circolate voci su un possibile ingresso di capitali asiatici. In particolare, i colossi cinesi Anta Sports e Li Ning si erano fatti avanti come potenziali acquirenti. Anta, già proprietaria di Fila e Descente, vanta un track record di acquisizioni di rilievo come quella di Amer Sports nel 2019.
Allo stesso tempo Li Ning – fondata dall’ex ginnasta olimpico – controlla diversi marchi nel settore dell’abbigliamento e delle attrezzature sportive. Infine, anche alcuni fondi sovrani del Medio Oriente avrebbero valutato l’operazione.
Il futuro di Puma resta incerto. L’ultima indiscrezione su un’ipotetica corsa tra CVC e Authentic Brands riaccende le speculazioni sul destino del terzo player mondiale dello sportswear, da mesi sotto pressione in Borsa.