NBA Europe, Silver: «Equilibrio competitivo al centro del modello»

Il commissioner NBA delinea i principi ispiratori della nuova competizione del Vecchio Continente che mutuerà alcuni strumenti mirati a garantire equa competizione dalle leghe statunitensi.

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i piani del commissioner
Andreas Zagklis e Adam Silver (Image credit: Ufficio Stampa NBA Italia)

Prende sempre più forma il progetto NBA Europe. La nuova lega europea targata NBA resta in fase di studio e, secondo il commissioner Adam Silver, potrebbe concretizzarsi solo tra due o tre anni. Ma già adesso è chiaro un punto fermo: evitare un modello competitivo dominato da poche squadre.

Parlando al Front Office Sports Tuned In Summit a New York, Silver ha sottolineato come uno dei principali ostacoli da superare prima del lancio sia garantire un reale equilibrio competitivo.

I principi ispiratori della nuova competizione

«Vogliamo provare a costruire un modello che, pur non basandosi su un salary cap rigido, permetta di regolare la concorrenza. Deve esserci la sensazione che, se hai una squadra, quella squadra abbia una possibilità equa di vincere un titolo».

Il riferimento è al modello dominante nel contesto continentale, che prevede strumenti volti a garantire la disciplina di bilancio mettendo in secondo piano tuttavia il tema legato all’equilibrio competitivo.

«Per quanto io ammiri il calcio europeo, non vogliamo una lega sbilanciata verso l’alto. Non vogliamo un campionato in cui solo poche squadre vengano percepite come realmente in grado di competere, come accade nella Champions League»

L’alternativa targata Maverick Carter

Mentre l’NBA valuta un’espansione oltreoceano, anche Maverick Carter, storico socio d’affari di LeBron James, lavora a un progetto parallelo che si propone di mutare drasticamente il panorama delle competizioni cestistiche. 

Silver ha raccontato di aver visto, lo scorso luglio, foto di Carter e James in compagnia della stella dei Denver Nuggets Nikola Jokić e del suo agente Miško Ražnatović su uno yacht, durante un incontro dedicato proprio all’idea di una nuova lega.

Pur senza seguire da vicino i progressi di Carter, il commissioner ha accolto positivamente la competizione: «La concorrenza è positiva. Tiene tutti sul chi vive».

Le difficoltà logistiche e regolamentari

A confermare le ambizioni NBA è stato anche Tony Parker, ex stella dei San Antonio Spurs e attuale proprietario dell’ASVEL, convinto che il progetto “si farà”. Silver, tuttavia, invita alla cautela: oltre agli aspetti normativi legati all’Europa, il vero problema è legato alle infrastrutture.

Secondo il commissioner, molti palazzetti europei non sono ancora al livello degli standard NBA, sia in termini di capienza, che di posti premium o spazi di ristorazione, complice anche la loro età. 

L’Accor Arena di Parigi, che ha ospitato le fasi finali del basket alle Olimpiadi 2024, è stata indicata come una struttura adeguata, ma rimane un impianto costruito negli anni ’80 con inevitabili limiti.

Tempistiche e prospettive

Poco prima dell’intervento di Silver, EuroHoops aveva diffuso un’indiscrezione: la lega europea NBA debutterebbe nel 2027 con squadre a Londra e Manchester. Il commissioner ha detto di non essere a conoscenza del report, senza però escludere lo scenario:

«Credo che potremmo iniziare utilizzando alcune arene già esistenti, per poi fare una transizione. Quindi il 2027 è ambizioso, non c’è dubbio, ma non penso di voler andare oltre il 2028. L’opportunità è adesso per fare una cosa del genere».

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