Binaghi: «La Davis a Bologna simbolo della centralità dell’Italia nel tennis mondiale»

Dalla storica vittoria azzurra all’organizzazione della finale: l’Italia, che punta a difendere il titolo, si conferma come modello di successo sia sul fronte sportivo che dal lato organizzativo.

Davis Bologna
appuntamento a novembre

Si alza il sipario sulla Coppa Davis a Bologna. Il capoluogo emiliano, dopo l’esperienza maturata nell’organizzazione delle qualificazioni, è stato nominato come sede del torneo per nazionali che quest’anno si terrà dal 18 al 23 novembre.

Si è tenuta proprio a Bologna conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 delle Finals, in cui l’Italia da campione in carica parte con l’ambizione di difendere il titolo, con le urne che hanno abbinato gli azzurri all’Austria.

Italia modello nello scenario internazionale

«Siamo contenti di essere riusciti a portare a Bologna le finali mondiali della Coppa Davis – ha dichiarato Angelo Binaghi, presidente della FITP –. Siamo qui anche per il modo con il quale tutta la comunità bolognese ci ha accolto in questi anni nei quali abbiamo giocato il girone eliminatorio».

La scelta di Bologna come sede è un riconoscimento alla città e al pubblico che negli anni hanno accompagnato le fasi preliminari della competizione, rappresentando al contempo un segnale della centralità sempre maggiore dell’Italia nello scenario internazionale del tennis

«Fra tutte le vittorie, fra tutti i cambiamenti positivi che in questi 25 anni ci sono stati nel tennis italiano credo che la parabola della Davis sia quella che più rappresenta il nostro piccolo miracolo sportivo. Oggi il tennis italiano vive un momento di straordinaria felicità, nonostante sia necessario mantenere sempre i piedi per terra. 

L’età d’oro del tennis italiano

La storia recente del tennis italiano racconta di uno sport capace di passare da anni difficili a una nuova età d’oro. Un’impostazione che testimonia come la combinazione di visione, impegno e coraggio possa ribaltare una situazione di partenza complicata.

«Siamo qua perché in una sera del novembre scorso, in modo anche rocambolesco, abbiamo provato a sondare la Federazione Internazionale per verificare la possibilità di disputare le Finals in Italia, ma la consideravamo un tentativo praticamente disperato, essendo noi, tra l’altro, già occupati da un punto di vista organizzativo in modo importante con le Nitto ATP Finals e gli Internazionali BNL d’Italia. Si è rapidamente, nel giro di qualche ora, organizzata una squadra che è riuscita a vincere l’organizzazione di questa importantissima manifestazione».

L’Italia si propone come modello organizzativo e come realtà capace di accogliere grandi sfide internazionali, trasformandole in opportunità di crescita che possano alimentare ulteriormente il movimento tennistico nazionale.

L’aspetto logistico

«Io ho detto sì tra l’entusiasmo e l’irresponsabilità – ha dichiarato il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi: quando c’è un’opportunità mi viene spontaneo dire di sì, perché penso positivo e perché credo che si debbano sempre coltivare ambizioni che accrescano non solo dal punto sportivo ma anche organizzativo il sistema sportivo e il sistema paese nel suo complesso».

L’organizzazione di eventi di questo livello è il risultato di un percorso di crescita costante che ha dato nuova linfa al panorama nazionale, nell’ottica di un percorso di rifondazione della federazione

Una scelta che si è rivelata particolarmente azzeccata, prosegue Binaghi, anche alla luce «dell’andamento dell’ultimo turno di qualificazione che si è svolto la settimana scorsa. Essendo sette nazioni su otto europee, difficilmente si sarebbe potuto trovare un posto così baricentrico come Bologna sia per le quattro nazioni che arriveranno sulla direttrice nord (Austria, Germania, Belgio e Repubblica Ceca), sia per le due che arriveranno da ovest (Francia e Spagna)».

L’ambizione di difendere il trofeo

Bologna diventa crocevia ideale per accogliere le squadre europee e offrire agli appassionati un evento di altissimo livello, facilmente raggiungibile da diverse aree del continente. Un vantaggio che rende ancora solida la candidatura italiana.

Chiaro l’obiettivo per questa prima edizione in Italia delle Davis Cup Finals. «Per noi è fonte di grande soddisfazione poter essere qua a Bologna da detentori della Coppa Davis. Sarà banale ma noi vorremmo vincere, ci stiamo abituando a vincere. Siamo riusciti a trasmettere a questa fenomenale generazione di ragazzi e di ragazze l’importanza della nazionale e della maglia azzurra, per poter essere un esempio per le nostre giovani generazioni».

La nuova generazione di atleti azzurri rappresenta un patrimonio che, oltre a portare in dote importanti successi sportivi, funge da esempio per i più giovani. Lo spirito di squadra e il senso di appartenenza diventano così elementi centrali della rinascita.

«Siamo pieni di entusiasmo e di rispetto nei confronti dei nostri avversari, e l’auspicio è quello di poter gioire in casa nostra – conclude Abodi . La strada è ancora lunga, intanto preoccupiamoci di organizzare al meglio – cosa che succederà – questo appuntamento. 

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