Monza, il GP d’Italia muove 485 milioni: un motore per il territorio

L’appuntamento brianzolo della Formula 1 porta con sé ricadute economiche da record tra biglietti, turismo e servizi: il “Tempio della Velocità” conferma il suo ruolo di volano per l’economia lombarda e nazionale.

Ferrari Pernod Ricard GP Monza Impatto
volano per la lombardia
Credit image: DPPI / Panoramic / Insidefoto

Monza e la Formula 1 sono un binomio inscindibile. L’Autodromo Nazionale, inaugurato nel 1922, è il terzo circuito permanente al mondo dopo Indianapolis e Brooklands e dal secondo dopoguerra è quasi sempre stato tappa fissa del Mondiale. 

Solo nel 1980 il Gran Premio d’Italia fu spostato a Imola, per poi tornare stabilmente nella sua storica sede brianzola, che tuttora rimane un pilastro nella programmazione delle gare di Formula 1 nonostante il calendario si stia aprendo a nuove geografie.

Il rinnovo fino al 2031

Il tracciato di 5,8 km è celebre con il soprannome di Tempio della Velocità: qui i piloti spingono l’acceleratore per l’80% del giro, rendendo Monza una delle piste più rapide del calendario.

Anche questo fascino ha contribuito a garantirne la permanenza fino al 2031, grazie al rinnovo dell’accordo con Liberty Media che prevede un impegno economico superiore ai 25 milioni di euro l’anno, soggetti a rivalutazione.

Negli ultimi anni l’autodromo ha avviato importanti lavori di ammodernamento. Con un investimento di 21 milioni di euro sono stati completati interventi strutturali e di adeguamento del tracciato. Ulteriori opere sono previste entro il 2026, tra cui la costruzione di una nuova tribuna da 6mila posti.

Il tempio della sostenibilità 

La nuova struttura non guarda solo al comfort degli spettatori, ma anche alla sostenibilità: sarà infatti coperta da pannelli solari e dotata di un impianto termico per la produzione di acqua calda, diventando di fatto autosufficiente dal punto di vista energetico.

Parallelamente, il Parco di Monza porta avanti da anni il progetto del “Bosco della Velocità”, che prevede la piantumazione di alberi autoctoni per ogni pilota in gara, a compensazione delle emissioni di CO₂ prodotte durante le competizioni.

Per l’edizione in corso si attende un’affluenza record di 350mila visitatori, che infrange il precedente primato di 330mila presenze del 2022. Numeri che confermano Monza come uno degli appuntamenti più attrattivi dell’intero campionato.

Impatto da record

Il Gran Premio d’Italia non è solo spettacolo motoristico, ma anche un motore economico di enorme portata. Secondo le stime elaborate da Sport e Finanza, l’edizione monzese genera da sola un indotto complessivo di 485 milioni di euro.

I ricavi diretti derivanti da biglietteria, merchandising e ristorazione interna ammontano a circa 227 milioni. A questi si sommano i consumi esterni legati alla presenza dei tifosi — pernottamenti, trasporti, ristorazione e shopping — per un valore stimato in 258 milioni, calcolati su una permanenza media di tre notti per il 75% degli spettatori provenienti dall’estero o da altre regioni.

Con la conferma fino al 2031, il Gran Premio d’Italia a Monza resta un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di motori, rappresentando un volano economico e turistico per l’intera area lombarda. Una tradizione centenaria che continua a rinnovarsi, unendo passione, business e attenzione all’ambiente.