Il tennis abbraccia l’innovazione. L’Australian Open ha annunciato la nascita di AO Ventures, un fondo da 30 milioni di dollari (circa 26 milioni di euro) destinato a sostenere start-up tecnologiche nelle fasi iniziali della loro attività. La prima raccolta di capitale si è già conclusa con successo, raggiungendo 26 milioni di euro.
La strategia di AO Ventures punta a start-up che sviluppino soluzioni applicabili in sport, intrattenimento, media e salute, ambiti nei quali Tennis Australia e lo stesso Open d’Australia potranno agire come primi clienti strategici.
Struttura e investitori
Il fondo è stato promosso da Tennis Australia, che contribuirà direttamente con il 25% del capitale complessivo, mentre il restante 75% sarà riservato a investitori privati e strategici, che deterranno dunque la maggioranza del veicolo.
Tra i principali sottoscrittori figurano nomi di rilievo come Mark Nelson (Caledonia Investment Group), John Wylie (Tanarra), Ashok Jacob (Ellerston Capital), la famiglia Denholm attraverso Wollemi Capital Group, il venture capitalist Brad Feld e il gruppo Gnanalingam, già proprietario del club inglese Queens Park Rangers FC.
«Il problema di qualsiasi azienda emergente è conquistare credibilità sul mercato – ha sottolineato Craig Tiley, ad di Tennis Australia –. Il nostro modello come cliente e investitore sfrutta la forza dei nostri marchi per far crescere la reputazione e i ricavi delle società partecipate».
Il ruolo strategico di Tennis Australia
AO Ventures integrerà inoltre AO Startups, un programma che consente alle nuove imprese di testare le proprie soluzioni durante gli eventi organizzati dalla federazione, prima di una potenziale iniezione di capitale.
I primi progetti in portafoglio saranno annunciati nel corso del 2025, mentre la chiusura definitiva del fondo è attesa al termine dell’Australian Open, che si tiene in calendario a gennaio.
L’Australian Open, il primo dei quattro tornei del Grand Slam, si disputa dal 1905 a Melbourne Park su campi in cemento. Nell’edizione 2025 il montepremi complessivo raggiunge i 58 milioni di euro.
L’incremento della posta in palio rispetto all’anno precedente ha toccato quasi il 12%: una crescita che testimonia la volontà degli organizzatori di rafforzare l’appeal del torneo e il valore riconosciuto ai partecipanti.