Jannik Sinner protagonista di “The Return”: Rolex racconta la rinascita del n.1

Il mini-documentario “The Return” prodotto da Rolex racconta la fase più delicata e il ritorno alla gloria di Jannik Sinner, tra la sospensione per il caso Clostebol e i trionfi a Wimbledon e negli Slam.

Tennis US Open 2024 Sinner
Documentario come storytelling
Image Credits: Antoine Couvercelle / Panoramic / Insidefoto

Un viaggio introspettivo per raccontare l’uomo oltre al campione. Jannik Sinner è il protagonista di “The Return”, il nuovo mini-documentario che Rolex ha lanciato sul proprio canale YouTube, dopo l’anteprima diffusa a New York alla vigilia dello US Open.

L’opera si inserisce nella docu-serie che la maison svizzera dedica ai grandi protagonisti dello sport – lo scorso anno era stata la volta di Carlos Alcaraz con “Nuove frontiere” – e ha come obiettivo quello di celebrare non soltanto le vittorie, ma anche i momenti di difficoltà che definiscono la carriera di un atleta.

Dalla sospensione al trionfo

Il documentario ripercorre i mesi più delicati della carriera dell’altoatesino: dall’annuncio della positività al Clostebol, reso pubblico a pochi giorni dallo US Open 2024, alla sospensione di tre mesi, fino al ritorno in campo. Un periodo segnato da incertezze, pressione mediatica e dubbi personali, ma anche dalla capacità di trasformare il campo da gioco in rifugio e luogo di rinascita.

«L’anno scorso ho fatto molta fatica a essere felice in campo, avevo sempre in mente questa vicenda di doping – racconta Sinner. – Lo US Open 2024 fu molto complicato, ero nervoso. Alcune persone mi guardavano con occhi diversi, non è stato facile e riuscire a vincere il torneo in quel modo lo ritengo davvero una grande conquista».

Le telecamere seguono il campione a Monte Carlo, durante le prime sessioni di allenamento con Simone Vagnozzi e Darren Cahill, testimoni privilegiati della ricostruzione tecnica e mentale che ha portato Sinner a riconquistare fiducia. Il percorso trova compimento con la finale del Roland Garros e il trionfo a Wimbledon 2025, tasselli che hanno consolidato la sua leadership nel ranking mondiale.

Un racconto personale e autentico

“The Return” non è soltanto un resoconto sportivo, ma un racconto umano. Sinner parla della sua infanzia a Sesto Pusteria, delle difficoltà legate al trasferimento a soli 13 anni per inseguire il sogno del tennis, del distacco dalla famiglia e dell’addio allo sci, sport in cui eccelleva.

«Nello sci, si scende per un minuto e se si commette un errore, non si può più vincere, – dice l’altoatesino in merito alle differenze tra i due sport. – Nel tennis, si possono fare tantissimi errori e vincere comunque la partita».

Il campione si sofferma anche sull’importanza dell’equilibrio personale:

«Se sei felice fuori dal campo, allora in campo è più facile giocare. È molto importante conoscere se stessi il più possibile. E sto imparando a conoscere molto meglio la mia mente e il mio corpo, e ogni anno mi conosco meglio».

L’investimento di Rolex nello storytelling sportivo

Con questa produzione, Rolex consolida la propria strategia di storytelling legata ai valori di resilienza ed eccellenza. Il marchio, storicamente associato al tennis mondiale e ai suoi eventi più prestigiosi, sceglie di mettere in luce non solo i successi ma anche la dimensione più intima degli atleti che sponsorizza.

«Con la sua straordinaria ascesa e la conquista di diversi titoli del Grand Slam, – sottolinea il brand, – Jannik Sinner ha ridefinito l’eccellenza nel tennis maschile e si è imposto tra i grandi della sua generazione. In “The Return”, parte della docu-serie Rolex, racconta come sia riuscito a superare la sfida più grande della sua carriera e a tornare protagonista della scena tennistica».

Il documentario, della durata di circa dieci minuti, è già disponibile online e rappresenta non soltanto un omaggio al percorso di Sinner, ma anche uno strumento di valorizzazione dell’immagine del numero uno del tennis mondiale in chiave commerciale e mediatica.

Un racconto capace di unire sport, business e narrazione personale, in linea con la tradizione di Rolex di celebrare i campioni che incarnano i propri valori.

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