Foot Locker attraversa una fase critica. La società statunitense di distribuzione di articoli sportivi ha archiviato la prima metà del 2025 con una perdita netta di 401 milioni di dollari al 2 agosto, un dato molto peggiore rispetto ai soli 4 milioni di rosso registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
La notizia arriva in un momento decisivo per il gruppo, che l’8 settembre completerà la fusione con Dick’s Sporting Goods, concorrente diretto e tra i principali retailer sportivi degli Stati Uniti.
L’operazione, annunciata lo scorso maggio per un valore di 2,4 miliardi di dollari, ha ottenuto l’approvazione degli azionisti il 22 agosto. Sul fronte borsistico, il titolo ha perso oltre il 40% dall’inizio dell’anno, tornando su livelli che non si vedevano dal 2010.
Conti in rosso e calo delle vendite
A pesare non sono solo i conti, ma anche l’incertezza generata dal clima geopolitico: la “guerra dei dazi” rappresenta una minaccia sia per i maggiori costi diretti sia per l’impatto sul clima dei consumi negli Stati Uniti.
Anche il risultato operativo è passato in territorio negativo per 297 milioni di dollari, a fronte di un utile di 9 milioni nei primi sei mesi del 2024. I ricavi si sono attestati a 3,65 miliardi di dollari, in calo del 3,4% su base annua.
Guardando ai marchi del gruppo, Foot Locker e Champs Sports hanno segnato un arretramento dello 0,7%, mentre Kids Foot Locker ha registrato una crescita del 3,3%. A livello geografico, le vendite sono scese dello 0,4% in Nord America, del 14,3% in Europa, Medio Oriente e Africa, e del 9,6% in Asia-Pacifico.