Il punto sulle opere di Milano Cortina 2026: otto cantieri conclusi a 160 giorni dal via

Avanzano i lavori per le strutture olimpiche: oltre due terzi delle risorse sono destinate a progetti di lungo periodo che verranno ultimati entro il 2033 secondo il cronoprogramma.

Birra Olimpiadi Intel CIO Milano Cortina infrastrutture
panoramica al 31 luglio
Sede CIO, Losanna (Image credit: Depositphotos)

Proseguono i lavori per Milano Cortina. A poco più di 160 giorni dall’inizio delle Olimpiadi invernali, lo stato di esecuzione delle opere avanza coordinato dalla Società Infrastrutture Milano Cortina 2026.

Secondo i dati della piattaforma “Open Milano Cortina 2026” di Simico, che fornisce una panoramica aggiornata ogni 45 giorni, risultano completati al 31 luglio otto interventi sui novantotto previsti tra Lombardia, Veneto, Trentino e Alto Adige, riporta MilanoFinanza.

La panoramica sulle risorse

Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro, e finora sono stati trasformati in progetti realizzati poco meno di 26 milioni, meno dell’uno per cento del totale messo sul piatto. 

Rimane dunque da completare oltre il novanta per cento delle opere. È importante tuttavia distinguere tra i progetti necessari allo svolgimento delle Olimpiadi e quelli collegati alla cosiddetta legacy, cioè agli interventi destinati a lasciare un impatto duraturo sui territori coinvolti. Più del sessantotto per cento dei fondi non ha come scadenza il 2026 ma potrà essere impiegato anche negli anni successivi, fino al 2033

Diversa è invece la situazione delle trentuno opere strettamente funzionali allo svolgimento dei Giochi, che dovranno necessariamente essere ultimate entro l’inizio delle competizioni, previsto per il 6 febbraio 2026, mentre le Paralimpiadi si apriranno il 6 marzo dello stesso anno.

I lavori già conclusi

Dei lavori già conclusi, sette riguardano direttamente le Olimpiadi. A Livigno, in provincia di Sondrio, è stata costruita la Venue Aerials Moguls, mentre ad Anterselva, in Alto Adige, sono stati completati i nuovi impianti per lo sci di fondo e l’adeguamento della rete elettrica degli impianti sportivi. 

Spostandosi a Cortina d’Ampezzo è terminata la riqualificazione della pista Eugenio Monti, mentre in Trentino sono stati ultimati il centro del salto e il Padiglione Nicolaucich del Villaggio Olimpico a Predazzo e lo stadio del fondo a Tesero. 

A queste realizzazioni si aggiunge un’opera non strettamente legata ai Giochi, ovvero la riqualificazione di immobili residenziali pubblici a Cortina, per un valore di circa mezzo milione di euro.

I progetti in gara e i cantieri avviati

In vista delle scadenze del 2026, risultano in gara tre progetti da completare entro l’inizio delle Olimpiadi, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro. Restano invece ancora da assegnare cinque opere che rientrano tra quelle destinate alla legacy.

Questo capitolo cuba per un totale di 130 milioni, mentre sono in fase di progettazione ulteriori interventi che ammontano a 1,9 miliardi di euro e che saranno realizzati dopo il termine dei Giochi.

Tra i cantieri più rilevanti già avviati, spiccano l’adeguamento dello stadio del biathlon di Anterselva, con un investimento di 37,4 milioni, la realizzazione del Villaggio Olimpico di Cortina, del valore di 39 milioni, e la riqualificazione della pista Eugenio Monti di Cortina, che prevede un impegno complessivo di 118,4 milioni. 

I principali interventi di legacy

Se si guarda invece ai progetti di legacy, i tre interventi di maggiore portata economica sono in primis il collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa e la rete RFI, per un valore di 257,5 milioni.

Inoltre, spicca la realizzazione della valle dell’abitato di Perca, con un costo di 140,5 milioni, e la soppressione di alcuni passaggi a livello sulla linea ferroviaria Sondrio–Tirano, per un totale di 66 milioni.

In sintesi, i dati mostrano un’accelerazione nei lavori direttamente legati allo svolgimento delle Olimpiadi, mentre la parte più consistente delle risorse rimane destinata a interventi di lungo periodo, che andranno a incidere sullo sviluppo dei territori ben oltre l’appuntamento del 2026.