A un anno di distanza dalle Paralimpiadi di Parigi 2024, che hanno consegnato all’Italia un medagliere da record, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), Marco Giunio De Sanctis, traccia un bilancio e guarda con decisione al futuro.
Il percorso di crescita del movimento, iniziato con Londra 2012 e consolidato a Tokyo 2021 e Parigi 2024, troverà in Milano-Cortina 2026 un momento chiave per lo sviluppo del paralimpismo italiano.
L’eredità di Parigi e la sfida Milano-Cortina
«Parigi ha lasciato un’eredità importantissima, lì dove abbiamo vinto tante medaglie come mai nella nostra storia. Un record difficilmente raggiungibile – spiega De Sanctis all’ANSA. – Milano-Cortina potrà rappresentare il completamento di questo percorso, il suggello di quanto costruito finora. Anche se si tratta di Giochi invernali, con meno discipline rispetto a quelli estivi, il fatto che si svolgano in Italia avrà un impatto straordinario per il futuro del movimento».
Il numero uno del Cip sottolinea come la dimensione paralimpica sia ormai diventata “gemella” delle Olimpiadi, sia in termini organizzativi che di visibilità. Tuttavia, rimangono sfide importanti da affrontare, a partire dalla comunicazione.
«Potremmo fare di più a livello mediatico, – osserva De Sanctis, – magari creando un nostro canale dedicato, così da far parlare di sport paralimpico tutti i giorni. Più delle medaglie, però, conta dare la possibilità alle persone con disabilità di praticare sport».
Governance e sostenibilità economica
Dal suo insediamento, De Sanctis ha avviato una riorganizzazione interna del Cip, con un’attenzione particolare alla sostenibilità economica.
«Abbiamo estinto il mutuo del centro federale paralimpico e ridotto costi che erano esorbitanti rispetto ai ricavi – spiega. – Abbiamo riorganizzato gli uffici e stiamo lavorando per dare maggiore autonomia al territorio, che deve diventare un motore di crescita. Più autonomia significa anche più capacità di attrarre risorse e promuovere l’attività di base, che è ciò che serve per aumentare il numero di tesserati».
Un lavoro che si accompagna alla complessità organizzativa di Milano-Cortina 2026. «Abbiamo nominato un commissario straordinario per seguire i vari aspetti. Qualche preoccupazione c’è, ma sono certo che riusciremo a fare una bella figura», afferma De Sanctis.
La sfida della promozione
Se sul piano dell’alto livello l’Italia si conferma tra le nazioni di riferimento, la sfida per il futuro rimane la promozione dello sport paralimpico.
«Rispetto ad altri Paesi, soprattutto quelli anglosassoni, siamo ancora un po’ indietro nell’avviamento e nella pratica di base. Su questo dobbiamo crescere – conclude. – Mantenere i risultati di vertice sarà fondamentale, ma serve lavorare con continuità per allargare la base e rendere lo sport accessibile a sempre più persone».
Con Milano-Cortina alle porte, il Cip punta a trasformare l’occasione dei Giochi in un volano non solo sportivo, ma anche culturale ed economico, capace di consolidare l’Italia come punto di riferimento per il movimento paralimpico internazionale.