Livigno, l’half pipe olimpico tra innovazione tecnica e sostenibilità ambientale

Il comprensorio di Livigno ospiterà le gare di snowboard e freestyle dei Giochi con un half pipe progettato secondo criteri di sostenibilità ambientale. L’obiettivo è ridurre l’impatto sul territorio e a lasciare una legacy infrastrutturale e sportiva di lungo periodo.

Half Pipe Milano-Cortina 2026
Milano-Cortina 2026
(Foto: Giorgio Perottino / Insidefoto)

Il comprensorio sciistico di Livigno, nel cuore della Valtellina, sarà il palcoscenico di tutte le gare di snowboard e freestyle dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Tra le opere in fase di realizzazione spicca l’half pipe, una struttura scenografica e tecnicamente complessa a forma di mezzo tubo scavato nella neve, destinata a ospitare le spettacolari acrobazie degli atleti.

Secondo quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), la costruzione dell’impianto è stata concepita con particolare attenzione alla sostenibilità. I lavori prevedono scavi e riporti bilanciati, con interventi fino a 6,5 metri di profondità, per adattare il terreno minimizzando l’impatto ambientale.

L’half pipe è considerato uno dei tracciati più complessi da realizzare. La sua costruzione è resa possibile grazie al know-how delle maestranze locali e al coordinamento di Simico e MIT. Oltre a garantire il corretto svolgimento delle gare olimpiche, l’opera consentirà a Livigno di proporsi anche in futuro come sede di competizioni internazionali, rafforzando il posizionamento della località valtellinese nello scenario dello snowboard mondiale.

Il progetto prevede inoltre interventi di modellamento del versante e la reintroduzione di piante autoctone, così da restituire alla montagna un profilo naturale, accompagnato però da nuove infrastrutture permanenti a beneficio della comunità. In questo modo, l’half pipe non sarà soltanto un’arena olimpica d’eccellenza, ma anche un investimento capace di generare ricadute durature in termini turistici ed economici.