Macron consolida il Made in Italy e spinge sull’export internazionale

Il gruppo bolognese investe 15 milioni nel quarto edificio del Macron Campus, consolidando headquarter e spazi produttivi in Italia.

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Da Bologna al mondo
Macron, headquarter. Image credit: ufficio stampa Macron

Macron prosegue il proprio investimento nel Macron Campus con la realizzazione di un quarto edificio a ridosso della sede centrale di Valsamoggia.
La struttura, attesa entro gennaio, porterà il campus a un’estensione complessiva di 115mila metri quadrati, con spazi dedicati a progettazione, laboratori, magazzini e aree per il benessere dei dipendenti.

«Le cose belle nascono in posti belli – ribadisce il ceo Gianluca Pavanello, come anticipato in occasione della semestrale 2025 – ed è per questo che abbiamo sempre dedicato grande attenzione alla nostra casa in Valsamoggia. La nostra attenzione è sugli spazi da lavoro, dai laboratori alla factory, ma anche sugli spazi dedicati alle persone, come palestre, ristorante e campi sportivi».

L’azienda conta 400 dipendenti, di cui 250 nel Bolognese. Nei primi sei mesi del 2025, Macron ha registrato ricavi per 107 milioni di euro, in crescita del 14,3% rispetto al 2024 e del 30% rispetto al 2023, con Italia e Regno Unito come mercati principali e risultati in miglioramento su Germania e Stati Uniti.

«I dazi ci toccano poco – spiega Pavanello a Il Sole 24 Ore – stiamo investendo sugli Stati Uniti, dove abbiamo aperto un centro di distribuzione in Connecticut, e guardiamo al medio-lungo periodo. In questo momento ci costa di più, ma proseguiamo nella strategia senza modifiche».

Il processo di internazionalizzazione non si ferma

Macron continua a consolidare la propria presenza sui mercati esteri, che rappresentano l’80% dei ricavi, e a sviluppare prodotti per nuovi sport, tra cui il cricket, con il supporto alla nazionale sudafricana vincitrice del mondiale. Tra le novità anche la linea Lifestyle, orientata al segmento premium tra fashion e sport.

«La crescita dei mercati esteri è il motore della nostra strategia – sottolinea Pavanello – ampliamo la quota destinata all’extra UE e ci concentriamo sullo sviluppo di nuovi prodotti, restando prudenti sul tema acquisizioni».

Macron mantiene un modello in cui produzione e assemblaggio sono esternalizzati, mentre tutte le attività a valore aggiunto restano in Italia: sviluppo, design, centro stile e concezione dei prodotti. La produzione è distribuita in circa 70 fabbriche tra Far East, Sudamerica ed Europa.

«Il nostro è un Made in Italy moderno – aggiunge Pavanello – caratterizzato da gusto, capacità di controllo e professionalità. L’Italia resta il quartier generale delle attività a valore aggiunto».

Target fatturato e l’ambizione della Borsa

Dal passaggio di proprietà del 2005, con Koima Limited (ION) al 50% e una sessantina di soci tra manager e ad, Macron ha registrato venti anni di crescita organica.

L’azienda prevede di raggiungere 250 milioni di euro di fatturato entro il 2025 e nei piani futuri c’è anche la possibilità di quotazione in Borsa, mantenendo l’indipendenza e l’headquarter in Italia.