Cincinnati pensa in grande. Mentre il nuovo formato esteso dei tornei Masters 1000 continua a sollevare critiche da parte di giocatori e tifosi, il Cincinnati Open rilancia: 260 milioni di dollari per un restyling senza precedenti del Lindner Family Tennis Center, che punta a trasformare l’evento in uno dei più moderni del circuito.
Il progetto – cofinanziato da fondi pubblici e da Beemok Capital, la holding dell’imprenditore Ben Navarro – ha portato alla creazione di 13 nuovi campi, un’arena interrata da 2.300 posti, un clubhouse, un centro indoor con sei campi e nuovi spazi verdi in tutta l’area. In totale, la superficie del sito è raddoppiata, passando da 20 a 40 acri.
La scelta di puntare su Mason
«Abbiamo esaminato ogni opzione – ha dichiarato a The Athletic Bob Moran, direttore del torneo e dirigente di Beemok Capital -. Una volta fatto un investimento molto piccolo nel 2024 e poi visto un cambiamento drastico rispetto all’anno precedente, le cose hanno iniziato a cambiare».
Una scelta che ha sorpreso molti, considerato che Navarro aveva in mano una delle licenze più ambite del tennis – una delle sei per eventi combinati ATP e WTA al di fuori degli Slam – e alternative ben più appetibili come Chicago, Charlotte o persino Charleston, dove già possiede un torneo.
Ma il miliardario ha deciso di scommettere su Mason, piccola cittadina dell’Ohio con 36mila abitanti, a mezz’ora da Cincinnati. Una realtà lontana dalle metropoli che ospitano gli altri Masters 1000 combinati (Miami, Madrid, Roma, Toronto-Montreal, Indian Wells), ma con una lunga tradizione: il torneo, fondato nel 1899, è il più antico ancora disputato nella sua città originale.
I lavori di rinnovamento
Ci sono 13 nuovi campi, incluso uno stadio interrato da 2.300 posti. Il sito è cresciuto da 20 a 40 acri. L’intera area è costellata di zone erbose e fiorite, grazie a oltre 40mila piante annuali coltivate localmente. Più di 2.000 giovani alberi e arbusti sono stati piantati per trasformare il complesso in un parco tennistico.
Quasi tutte le strutture sono accessibili al pubblico, inclusa la clubhouse, che diventerà ristorante e bar al di fuori del torneo. Forse il cambiamento più importante riguarda il fondo: l’asfalto nero che arroventava le giornate estive è stato sostituito da erba e pietra chiara.
La crescita va di pari passo con il ruolo del torneo nel circuito. Come il Canadian Open, anche Cincinnati è passato da una settimana a 12 giorni. I tabelloni da 56 giocatori sono ora da 96.
Il nuovo formato del torneo
Più biglietti venduti, più sponsor, più giorni di diritti televisivi. Ma anche un problema per chi vuole giocare entrambi i tornei nordamericani: le finali in Canada coincidono con il primo turno in Ohio.
Il nuovo formato ATP e WTA 1000 è sotto accusa: ritmi lenti e un calendario già stressante. I tour ribattono: serve per aumentare i premi in denaro, che i giocatori dicono di volere. A Cincinnati non c’è ancora parità nei montepremi.
La vincitrice del singolare femminile riceverà quest’anno 753mila dollari, +43% rispetto al 2024. Il vincitore maschile riceverà invece 1,1 milioni. La WTA ha promesso la parità nei tornei combinati entro il 2027. Tra i sei, Cincinnati, Roma e il Canada non ci sono ancora arrivati.
Strutture all’avanguardia per il rilancio
«Ogni torneo nel nostro calendario offre qualcosa di diverso, ed è una cosa positiva – ha commentato Simon Higson, portavoce dell’ATP Tour -. I giocatori lo apprezzano e si inserisce bene nel calendario prima di New York.Naturalmente, i grandi investimenti e la ristrutturazione che si stanno concretizzando con questa espansione rafforzeranno solo la sua posizione nel tour, mentre l’esperienza per giocatori e tifosi raggiunge nuovi livelli».
Il torneo si gioca a Cincinnati dal 1899, inizialmente in un country club dove oggi sorge la Xavier University. È il torneo tennistico più antico degli Stati Uniti a essere disputato nella stessa città sin dalla sua fondazione.
Conscio che non potrà mai competere con Roma o Madrid in quanto a fascino, Moran punta su un vantaggio diverso: infratsrutture allì’avanguardia e soprattutto attenzione al dettaglio.