Adidas parte a buon ritmo nel 2025. Il colosso tedesco chiude la prima metà dell’anno con numeri in forte crescita, con il marchio di abbigliamento sportivo che conferma una fase di ripresa sostenuta.
Nei primi sei mesi dell’anno, la società ha registrato ricavi per 12,1 miliardi di euro, segnando un aumento del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, risultati che si sono poi propagati sulla redditività.
Risultati solidi nonostante il clima di tensione geopolitica
«L’anno è cominciato in maniera eccellente per noi – ha dichiarato il ceo di Adidas, Bjørn Gulden – e, in circostanze normali, ora saremmo molto ottimisti per quanto riguarda le nostre prospettive per l’intero anno; tuttavia, data la volatilità e l’incertezza a livello mondiale, ciò non sarebbe molto prudente».
Il risultato operativo lordo (EBITDA) è salito del 43%, attestandosi a 1,7 miliardi di euro. L’indicatore che è schizzato in maniera più vertiginosa è l’utile netto, che ha toccato quota 798 milioni di euro, con un incremento del 121,4% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
Restringendo il cerchio al secondo trimestre, il risultato netto si è attestato a 369 milioni di euro, con un balzo del 94,6%, mentre i ricavi trimestrali sono saliti del 2,2%, arrivando a 5,9 miliardi.
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La performance nei vari mercati geografici
La performance positiva è stata trainata da un miglioramento generalizzato nelle principali aree geografiche in cui opera il gruppo. Significativo il contributo dei mercati maturi come Europa (8,8%), Nord America (5,6%), Cina (7,8%), Giappone e Corea del Sud (12,7%).
Ad aver sperimentato l’incremento più rilevante è l’America Latina, cresciuta del 24,2%, seguita dai mercati emergenti, che complessivamente hanno avuto un tasso di crescita del 17,7%.
Nonostante le tensioni geopolitiche e l’incertezza macroeconomica, il gruppo ha deciso di confermare le previsioni per l’intero 2025. Adidas punta infatti a raggiungere un utile operativo compreso tra 1,7 e 1,8 miliardi di euro.
«Molte aziende hanno ritirato completamente le loro previsioni o le hanno abbassate drasticamente, ma Adidas ha deciso di mantenere le sue previsioni iniziali», ha aggiunto il numero uno di Adidas.
Le prospettive per il 2025: permane fiducia nel raggiungimento degli obiettivi
Gulden ha tuttavia avvertito che già nel secondo trimestre l’azienda ha subito un impatto negativo: «Già nel secondo trimestre la compagnia ha subito un impatto negativo di decine di milioni di euro – ha spiegato -. Gli annunci più recenti sui dazi aumenteranno il costo dei prodotti di Adidas negli Stati Uniti fino a 200 milioni di euro nel corso dell’anno».
Il dirigente ha inoltre sottolineato come queste misure protezionistiche possano riflettersi anche sulla domanda, andando a pesare indirettamente sui consumi. «Non sappiamo nemmeno come influirà indirettamente sulla domanda dei consumatori se i dazi porteranno a un’inflazione elevata».
Infine, il vertice del gruppo ha confermato la fiducia del gruppo nel raggiungimento degli obiettivi, pur lasciando aperta la possibilità di sorprese positive. «Per il momento, continuiamo a essere fiduciosi di riuscirci; naturalmente, questo può cambiare, anche al rialzo, se gli ostacoli si riveleranno inferiori a quanto supponiamo attualmente”, ha concluso.
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