L’Italia della pallacanestro ha ritrovato il sorriso, e lo ha fatto partendo dalla base. È un’estate memorabile per il movimento azzurro, con tre medaglie che testimoniano una rinascita concreta: il bronzo della Nazionale femminile agli Europei di Atene, il trionfo dell’Under 20 maschile a Creta, e la vittoria del Trofeo dell’Amicizia da parte dell’Under 15, primo successo dopo 16 anni.
Un percorso costruito silenziosamente nel tempo, che ora dà i suoi frutti sotto gli occhi di un CT, Gianmarco Pozzecco, che non si nasconde.
«Il grandissimo lavoro della Federazione e del direttore generale Salvatore Trainotti sta dando frutti oltre le previsioni, – ha dichiarato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. – Con il coinvolgimento di Gigi Datome, il settore squadre nazionali sta facendo qualcosa di straordinario. Sono stato coinvolto e l’aver dato alcune linee guida mi fa sentire parte di un progetto che il presidente Petrucci ha voluto, fidandosi delle persone giuste come sono appunto Salvatore e Gigi».
Italia Eurobasket 2025: idee chiare e nuovi innesti
In vista di EuroBasket 2025, che scatterà a fine agosto, Pozzecco ha tracciato la rotta per l’Italia: una squadra coesa, dai giocatori agli assistenti, che faccia del gioco corale la propria forza.
«Ho le idee chiare, – ha detto il CT. – Ci passeremo la palla, ci aiuteremo in difesa, creeremo un gruppo per cui ognuno vuole essere amato, non solo tollerato, ma in cui si sanno accettare gli errori. Io mi fido dei miei giocatori soprattutto quando non stanno facendo bene: è lì che hanno bisogno di fiducia e considerazione. Sto dalla loro parte fino in fondo».
Un concetto che si riflette anche nelle scelte tecniche. La mancata convocazione di Nico Mannion, ad esempio, non è stata frutto di un giudizio negativo, bensì di una strategia precisa.
«In Nazionale non devo selezionare i migliori, – ha sottolineato Pozzecco – ma creare una squadra con un’identità, a volte anche a discapito del talento. È una scelta, non un giudizio negativo. Ho dovuto farne altre e sono tutte funzionali a quello che è il momento, gli altri giocatori, lo spazio, le mie idee».
Come ha poi evidenziato, è importante considerare anche lo sviluppo dei giovani nel lungo periodo. La convocazione in Nazionale deve quindi essere funzionale al percorso di crescita.
DiVincenzo: un rinforzo con pedigree NBA
Il volto nuovo più atteso è quello di Donte DiVincenzo, guardia dei Minnesota Timberwolves, il cui inserimento è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto del presidente Gianni Petrucci, di Datome e del vicesegretario Tomassi.
«Sono entusiasta di poter avere Donte, – ha affermato il CT nel corso dell’intervista a La Gazzetta dello Sport. – L’ho conosciuto negli Stati Uniti e mi ha lasciato ottime sensazioni. Penso che gli servirà poco tempo per capire il nostro gioco: è sveglio, gioca in Nba, sì, ma ha una naturale predisposizione per la pallacanestro europea. Non sono preoccupato per il suo inserimento, anzi: potrà essere un “boost”, uno stimolo. Ma voglio chiarirlo: pensavo che potessimo vincere anche prima. Donte è una grande risorsa in più».
DiVincenzo sarà a disposizione per il raduno di Folgaria a fine luglio. La sua presenza, accanto a quella di Simone Fontecchio e Danilo Gallinari, permetterà all’Italia di esplorare nuove soluzioni offensive, superando i limiti imposti dalla cronica assenza di lunghi dominanti.
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Polonara: un’anima in più, anche da remoto
Un altro elemento chiave, seppur a distanza, sarà Achille Polonara. Il giocatore, in cura per la leucemia a Valencia, sarà coinvolto nel progetto azzurro attraverso Synergy, una piattaforma avanzata di analisi video e statistiche.
«Ci darà un supporto concreto: la sua conoscenza del contesto, della mia pallacanestro, di tutto l’ambiente lo rende prezioso per noi. Lavorerà attraverso Synergy: attingeremo ai suoi spunti, alle sue idee, alle sue analisi e sono convinto che sarà un valore aggiunto. Ha vissuto questa Nazionale dal primo momento, ha una visione completa di ciò che facciamo. Voglio che si senta realmente parte dell’ambiente azzurro, – ha raccontato Pozzecco, lodandone anche la forza d’animo. – Achille è un giocatore di sentimenti forti: quando ci sono emozioni importanti, tira fuori la sua miglior pallacanestro. Si spinge sempre oltre, diventa immarcabile. E lo può fare soprattutto nelle partite importanti. Gliel’ho scritto: quando ci sono partite che contano, e questa va ben oltre il campo da basket, lui tira fuori il meglio».
EuroBasket 2025: sfavoriti sì, ma mai arrendevoli
L’Italia si presenterà ad Eurobasket 2025 senza i favori del pronostico. Non vince la competizione dal 1999 e manca dal podio dal 2003. Davanti ci sono corazzate come la Serbia vice-campione del mondo, la Francia d’argento a Parigi 2024, la Germania campione iridata, la Grecia di Antetokounmpo, la Spagna e la Slovenia di Doncic.
Tuttavia, il CT non usa questo scenario per ridimensionare le ambizioni.
«All’Europeo 2022 e al Mondiale 2023 abbiamo giocato con grande spirito, commovente, – ha sottolineato. – La scorsa estate invece è mancato qualcosa, per varie circostanze. Ma quest’anno ripartiamo diversamente, voglio quella carica: Nik Melli e Simone Fontecchio saranno determinanti per ritrovare quelle emozioni. Andremo forte, sempre, a partire dal 5 contro zero in allenamento»
Due fattori alimentano l’ottimismo: l’arrivo di DiVincenzo e la continuità di un sistema di gioco fondato sul collettivo.
«Con l’Under 20 di Alessandro Rossi e la femminile di Andrea Capobianco ho visto in campo quello in cui credo, – ha spiegato Pozzecco. – Un gruppo disponibile, unito, e tutto tornava poi con la bella pallacanestro espressa. Oltre alla somma delle individualità, come si integrano le stelle». È lì che si costruisce una Nazionale vincente.
L’eredità delle medaglie
I successi dell’estate, specialmente quello dell’Under 20 e il bronzo della femminile dopo trent’anni, sono fari accesi su un cammino che vuole riportare l’Italia tra le grandi d’Europa. Senza proclami, ma con concretezza.
«Ci sarebbe da fare una riflessione se siamo uno dei Paesi che impiega meno i giovani», ha detto Pozzecco con tono critico. Ma nel frattempo, i giovani stanno vincendo, eccome.
La strada per Cipro, dove l’Italia debutterà il 28 agosto contro la Grecia, è tracciata. E se i pronostici sono avversi, tanto meglio: è nelle sfide difficili che l’Italbasket ha spesso saputo superare i propri limiti.