Napoli, lo sport motore per la città: Buonfiglio traccia la rotta per lo sviluppo futuro

Il presidente del Coni rilancia il ruolo centrale di Napoli nello sport italiano e propone una governance condivisa per valorizzare eventi e infrastrutture.

Buonfiglio Napoli
nuova centralità
Image credit: Federazione Italiana Canottaggio

Luciano Buonfiglio è tornato nella sua città da presidente del Coni. Per un napoletano, anzi posillipino – come tiene a precisare – farlo in occasione del centenario dello storico Circolo Posillipo rappresenta un’emozione speciale. 

Lì, tra le mura che hanno visto nascere campioni e che hanno formato intere generazioni, Buonfiglio ha ribadito il ruolo centrale di Napoli nel panorama sportivo italiano, un tema che ha discusso anche con il sindaco Gaetano Manfredi e i presidenti dei circoli cittadini presenti alla celebrazione.

La stagione di centralità nel panorama sportivo

Per Buonfiglio, il centenario del Posillipo è il riconoscimento di un cammino virtuoso: «Il Posillipo, con gli sforzi dei suoi dirigenti e dei suoi atleti, ha lasciato un segno profondo nella storia di Napoli – ha dichiarato a Il Mattino -. Le vittorie sono un esempio e un motivo di orgoglio».

Napoli, del resto, sta vivendo una stagione sportiva straordinaria: dallo scudetto azzurro alla Coppa America del 2027, fino ai progetti di rilancio del basket sotto la guida della nuova proprietà americana

«E aggiungo il grande lavoro che è stato fatto a Caivano in questi anni: anche quella struttura dedicata ai giovani rappresenta un salto di qualità e i napoletani se ne rendono conto. Il mondo dello sport si è messo a disposizione del governo per tali progetti, soprattutto quelli che riguardano le cosiddette categorie fragili».

La visione per il futuro della città

L’obiettivo è quello di continuare a stimolare la pratica sportiva nella popolazione, incoraggiando uno stile di vita sano e incardinato ai valori sportivi e al contempo alimentando così la base da cui il movimento olimpico può attingere. 

«Serve un incoraggiamento che sia sempre forte e questo i nostri atleti lo sanno bene. Tale entusiasmo l’ho notato nei dirigenti di club e associazioni che ho incontrato. È fondamentale la sinergia per lo sviluppo dello sport: per fare in modo che i 16 milioni di persone che oggi praticano attività sportive divengano 30».

Guardando al futuro della città partenopea, Buonfiglio immagina una visione articolata e condivisa, che coinvolga le varie energie del territorio sia a livello istituzionale che sportivo, per contribuire allo sviluppo della comunità locale.

«Non un’idea, non un progetto ma più progetti. Penso a una cabina di regia che possa individuare un percorso, con eventi di vari sport – dalla pallanuoto alla scherma – da programmare a livello nazionale e internazionale ogni due-tre mesi. Questo in accordo con le federazioni e gli enti locali, mettendo a pieno regime le infrastrutture». 

La continuità gestionale al Coni rispetto all’era Malagò

Anche il rapporto con il predecessore Giovanni Malagò, presente con lui alla cerimonia del Collare d’Oro accanto al presidente Campagnola, testimonia questa continuità di visione nell’avvicendamento ai vertici. 

Buonfiglio non nasconde di aver sostenuto la candidatura di Malagò per un nuovo mandato: «Sono stato il primo a tifare per la permanenza di Malagò alla guida del Coni ma quando mi sono reso conto che non sarebbe stata possibile mi sono candidato».

Napoli, dunque, è un laboratorio che guarda avanti, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento stabile nello scenario nazionale e internazionale grazie a una combinazione di grandi eventi e cultura sportiva diffusa.